#60annifa, alle 16:26 del 25 agosto 1960, si aprivano le ultime Olimpiadi Estive italiane. Il pomeriggio di Roma era bellissimo, inondato di luce e rinfrescato dal ponentino. Furono due settimane indimenticabili, come succede una volta ogni quattro anni (...ok, facciamo cinque).
L'ultimo tedoforo è un giovane mezzofondista di Civitavecchia, Giancarlo Peris, 18 anni, scelto per aver vinto i campionati studenteschi di Corsa Campestre della provincia di Roma. Diventerà professore d'italiano all'Istituto Tecnico Baccelli di Civitavecchia.
Questo invece è il presidente del Comitato Organizzatore - forse lo avete riconosciuto.
Il decathleta Rafer Johnson è il primo nero a portare la bandiera degli USA in una cerimonia d'apertura: qualche giorno dopo vincerà una delle più appassionati gare di decathlon della storia olimpica. Ne risentiremo parlare.
Il portabandiera italiano è l'immenso schermidore Edoardo Mangiarotti, 41 anni, 26 medaglie mondiali e 11 medaglie olimpiche. A Roma ne vincerà altre due, un oro nel fioretto a squadre e un argento nella spada a squadre.
Quelli di Taiwan si sentono gli unici rappresentanti legittimi della Cina: quando il cio impone loro di sfilare sotto il nome di "Formosa" (e non "Repubblica di Cina" come vorrebbero loro), il capo-delegazione si presenta con un cartello con la scritta "UNDER PROTEST".
L'emozione più forte è per il giuramento quasi urlato dal capitano italiano, il discobolo Adolfo Consolini, 43 anni, un omone grande e grosso ma con una curiosa voce in falsetto, rotta dall'emozione mentre recita la formula faticosamente imparata a memoria nei mesi precedenti.
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