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Antifascista e antirazzista. Pro Ambiente, pro Europa, pro Umanità intera. Natura dipendente.

Jun 23, 2021, 8 tweets

75 anni fa.
Sembrano tanti ma non è passato molto tempo.
Alcide De Gasperi il 23 giugno del 1946 firma un accordo con il Belgio: a loro serve manodopera e agli italiani serve il lavoro.
E a noi serviva il carbone.
L’accordo prevedeva l’invio di 2.000 lavoratori a settimana.
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Si pensava ad un totale di 50.000 lavoratori, in realtà furono molti di più a finire nelle miniere di carbone.
Partirono in treno, la maggior parte di loro lasciò a casa moglie e figli, erano in maggior parte giovani perché dovevano avere meno di 35 anni.
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La buona salute era un requisito fondamentale, non importa poi se le condizioni di lavoro erano disumane. Il contratto prevedeva il salario standard dei lavoratori belgi, peccato che nessun belga volesse più scendere in miniera viste le condizioni di lavoro.
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75 anni dopo la storia si ripete con altri interpreti.
Guardate nelle concerie,nelle fonderie, nelle cave, nelle campagne: in tutti i lavori umili e pesanti troviamo la stragrande maggioranza di immigrati, povera gente in cerca di lavoro e di un futuro migliore.
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La memoria è invece svanita.
“Ci rubano il lavoro”
“Sono tutti delinquenti”
“Rimandateli a casa”
“Violentano le nostre donne”
Beh… sappiate che le stesse identiche cose le dicevano degli italiani 75 anni fa, nei locali pubblici gli italiani erano considerati al pari dei cani.
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Allo sfruttamento e agli insulti si aggiungevano le malattie dovute al lavoro, e le disgrazie.
A Marcinelle nell’Agosto del 1956 morirono 136 migranti italiani, uccisi dalle esalazioni di fumo per un incendio scoppiato nella miniera.
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L’integrazione? Sì, arrivò.
Ma ci vollero molti e molti anni.
Alcuni minatori emigrati ritornarono appena possibile al loro paese di origine negli anni del boom economico.
Ma in tanti restarono là e così i loro figli, la comunità italiana conta ancora circa 300.000 persone.
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In tutto il 2020 sono sbarcati in Italia poco più di 34.000 immigrati, meno della metà degli italiani che andarono in Belgio fra il ‘46 ed il ‘47.
Chi parla di invasione non è che non ha memoria o non conosce la storia: è solo un misero opportunista che stravolge la realtà.

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