Giuseppe Pastore Profile picture
Giornalista per @ilfoglio_it, @CronacheTweet, eccetera. Appassionato di sport, di cinema, di gggente. IG: giuseppe.pastore85

Jun 26, 2021, 12 tweets

In occasione del primo sabato sera a #Wembley della storia della Nazionale italiana, un thread che rende omaggio a chi l'aveva immaginato già 45 anni fa: Paolo Villaggio e Luciano Salce, in una delle sequenze più rappresentative dell'italiano medio.

Per colpa del "Secondo Tragico Fantozzi" (1976) una pietra miliare del cinema come "La Corazzata Potëmkin" (1926) di Sergej Ejzenstein ha ingiusta nomea di mattone infinito: in realtà dura appena 75 minuti (altro che "diciotto bobine!").

Ad ogni modo, per quel sabato sera Fantozzi aveva ben altri programmi. Notate anche la citazione esplicita della birra Peroni, molto più onesta delle tante pubblicità occulte disseminate spudoratamente nei film anni '70 e '80.

Le immagini che si vedono nel televisore acceso in portineria si riferiscono alla noiosissima Italia-Olanda 1-0 del 22 novembre 1975, ultima gara delle qualificazioni agli Europei '76, con gli azzurri già eliminati e gli orange interessati solo a non perdere con 3 gol di scarto.

Segue questa scena di leggendaria grandezza: al colmo della frustrazione, Fantozzi ascolta la voce di Martellini uscire dalle finestre di tutta la città. Quasi tutti i giocatori citati, da Pulici a Savoldi, facevano parte della formazione titolare dell'Italia-Olanda di cui sopra.

"Chi ha fatto palo?". L'unico giocatore inglese citato da Martellini è l'oscuro mediano McKinley, un nome di fantasia: nell'ultra-secolare storia della Nazionale inglese, non c'è mai stato alcun McKinley.

Questi pochi secondi, in particolare gli ultimi 20, sono una delle vette massime del cinema italiano: Fantozzi potrebbe farla franca e scampare alla perquisizione, ma vinto dalla codardia consegna lui stesso la radio alla guardia, che lo squadra con commiserazione.

"Nel buio della sala correvano voci incontrollate e pazzesche: si diceva che l'Italia stava vincendo per venti a zero, e che aveva segnato anche Zoff di testa, su calcio d'angolo".

Di gran moda negli anni '70, spesso usato come strumento di tortura, l'esasperante cineforum del professor Riccardelli viene distrutto da una sola immortale battuta di Fantozzi: novantadue minuti di applausi (curiosamente, all'incirca come una partita di calcio).

Ma come sempre in Fantozzi, alla fine trionfa l'ordine costituito. I ribelli vengono puniti rimettendo in scena ogni sabato pomeriggio la scena della scalinata di Odessa (ricostruita per l'occasione all'esterno della Galleria Nazionale a Roma).

Ad ogni modo, al di là del montaggio analogico e dell'occhio della madre, "La Corazzata Potëmkin" è pieno di momenti di grande fascino, come le tre famose inquadrature del Leone dormiente che si desta dal sonno e ruggisce, simbolo del risveglio del popolo russo.

(E stamattina ne ho anche scritto qua per @SkyTG24 )

tg24.sky.it/spettacolo/cin…

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