Una delle domande più frequenti che viene fatta sui social nelle ore successive ad un forte terremoto riguarda la sua durata, si è trattata di una scossa che è durata un paio di minuti? una decina di secondi? 🧵
Leggendo le risposte a questa particolare domanda e ascoltando attentamente un ampio numero di testimonianze, quello che emerge sin da subito è che la durata riportata da una singola persona non combacia quasi mai con quella riportata da altre persone ancora. Il che è normale.
Partiamo col dire che la durata di un terremoto può essere intesa in due modi diversi. La prima fa infatti riferimento alla durata del terremoto dal punto di vista della percezione umana, ovvero quanto a lungo è stato avvertito dalla popolazione quel determinato evento sismico.
La seconda invece, più rigorosa, si riferisce alla durata del terremoto vero e proprio, il che comprende tutte le onde sismiche, anche quelle che noi umani fatichiamo a percepire in determinate condizioni.
La percezione umana di un terremoto è infatti sempre significativamente più breve rispetto a quella dell'intero evento sismico, questo perché il terremoto è composto da numerose onde sismiche (P, S, L e R) e alcune di queste quasi non si avvertono se non in casi particolari.
Se un terremoto ha una magnitudo molto debole per esempio, le onde primarie vengono avvertite da pochissime persone nella zona dell'epicentro. Al contrario invece, se un terremoto ha una magnitudo molto elevata, le onde primarie possono essere avvertite anche a grande distanza.
Fatta questa premessa, la durata della percezione umana di un terremoto non è mai oggettiva perché viene modificata da tantissimi fattori quali la magnitudo, la distanza dall'epicentro, la composizione geologica del sottosuolo, il tipo di edificio e perfino piano dell'abitazione.
Ma approfondiamo punto per punto le varie variabili che influenzano la percezione umana di un evento sismico. Il fattore più importante è sicuramente la magnitudo, essa infatti tende ad influenzare la percezione della durata di un terremoto a causa della rottura della faglia.
Un terremoto infatti, non è altro che una rottura che si propaga lungo la faglia, più la rottura è grande ed estesa e più la magnitudo del terremoto sarà elevata e di conseguenza la durata percepita sarà lunga.
Per quanto riguarda la distanza invece, come abbiamo già accennato poco sopra, essa viene influenzata per via delle varie onde sismiche che compongono il terremoto stesso. Generalmente più si è vicini all'epicentro e più onde sismiche si avvertono, oltre che con maggior intensità
Più si è lontani invece e più le onde sismiche sono meno intense e quindi anche meno percepibili, tanto che alcune di loro vengono avvertite soltanto da pochissime persone, ciò si riflette in modo molto marcato sulla durata percepita dell'evento sismico.
La composizione geologica invece influenza la durata della scossa a causa dell'amplificazione sismica, un particolare fenomeno che tende a modificare la frequenza delle onde sismiche quando queste attraversano un tipo di terreno con particolari caratteristiche.
Se ci si trova su un terreno alluvionale per esempio (Pianura Padana) le onde sismiche di un terremoto verranno amplificate in modo significativo, il che si riflette ancora una volta in una percezione più intensa e duratura di uno stesso terremoto avvertito su un terreno roccioso
Per quanto riguarda il tipo di edificio invece, la durata di un terremoto viene modificata per via del periodo di vibrazione dell'edificio stesso, un fenomeno che tiene conto del tempo impiegato da una determinata struttura per compiere un'intera oscillazione durante la scossa.
Ciò dipende dall'altezza e dal materiale specifico con il quale è stato costruito l'edificio in questione.
Per via di tutti questi fattori, è difficile - se non impossibile - fornire una misura della durata di un terremoto. La stima generale più accurata che si può fare è misurare la durata di un terremoto in termini geologici, ovvero di quanto tempo ha impiegato la faglia a rompersi.
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