Piccolo thread sentimentale su Gian Piero #Galeazzi, un giornalista che ha fatto la storia della tv italiana muovendo soprattutto da una consapevolezza: faceva il mestiere più divertente del mondo.
Galeazzi e il senso della grande partita (intervista a Giancarlo Antognoni prima di Fiorentina-Juventus dell'aprile 1982)
Galeazzi e l'arte di essere grande spalla e fornire assist per gag brevi e fulminanti (intervista a Dino Viola durante Milan-Roma 1985-86)
Galeazzi e le lingue straniere / 1 (intervista a Vujadin Boskov dopo la partita che dà virtualmente lo scudetto alla Sampdoria, Inter-Sampdoria 1990-91)
Galeazzi e le lingue straniere / 2 (intervista a Roy Hodgson, ct della Svizzera, a margine di Estonia-Italia del settembre 1993)
Galeazzi e la politica: Berlusconi parla già da sindaco di Milano? (1989)
Galeazzi e i riti del calcio: intervista all'Avvocato Agnelli e Giampiero Boniperti che abbandonano come sempre lo stadio all'intervallo (da Juventus-Roma del 1983-84)
Galeazzi e la violenza negli stadi: qui in un clima da Beirut in un Inter-Juventus dei primi anni Ottanta con pietre, accendini e oggetti vari su Beppe Furino.
Galeazzi e la nonchalance di aprire porte su cui è scritto in maiuscolo VIETATO L'ACCESSO perché dentro stanno contando i soldi dell'incasso della partita (da Inter-Juventus, 1984-85)
Galeazzi e le cose che oggi non si possono più fare, come intervistare un allenatore DURANTE una partita (e che partita! Fiorentina-Juventus 1982-83, tecnico viola Picchio De Sisti)
Galeazzi e l'arte del placcaggio, in coppia con l'altro corazziere Bruno Pizzul, ai danni di Giovanni Trapattoni che vorrebbe festeggiare lo scudetto dell'Inter (da Inter-Napoli 1988-89)
Galeazzi e il bagarinaggio, o meglio, "il mercato diciamo non regolare" (da Napoli-Juventus 1985-86, quella della punizione di Maradona)
Galeazzi e i calciatori intelligenti che davano risposte intelligenti (Platini e Maradona, sempre da Napoli-Juventus 1985-86)
Galeazzi e le gag improvvisate nei posti più inaccessibili, come lo spazio al coperto dove si faceva riscaldamento a San Siro nei giorni più freddi (Rummenigge e Maradona, da Inter-Napoli 1985-86)
Galeazzi e, semplicemente, Ruud Gullit (da Milan-Napoli 1987-88)
Galeazzi e l'arte di buttarsi nella mischia, e se è il caso non considerare il microfono una proprietà privata (da Napoli-Fiorentina 1986-87, la partita del primo scudetto del Napoli)
Galeazzi e lo spettacolo, perché tutto è spettacolo (intervista a Oronzo Canà prima di Milan-Longobarda, da "L'allenatore nel pallone")
Galeazzi e l'arte di trovare un titolo anche a due minuti dal calcio d'inizio, come il bellissimo "la finale del mondo" strappato a Maradona prima di Napoli-Milan 1987-88.
Galeazzi e il non dover per forza nascondere per che squadra fa il tifo un giornalista, perché tutti i giornalisti tifano per qualche squadra (da Lazio-Reggina 3-0, 1999-00, il giorno dell'ultimo scudetto della Lazio)
Galeazzi e la Gialappa's.
Galeazzi e la Coppa Davis, perché se non avete mai passato un pomeriggio degli anni '90 a trepidare per giocatori tra il numero 30 e il 60 in classifica, allora non avete mai davvero vissuto gli anni '90 (da Cané-Wilander, Italia-Svezia 1990, Cagliari)
Galeazzi e i fratelli Abbagnale, e quanto ha fatto da solo per la popolarità di uno sport faticoso e non troppo spettacolare come il canottaggio.
E infine Galeazzi e il senso dello spettacolo che non l'ha abbandonato nemmeno alla fine, facendolo andare via il giorno in cui l'Italia può ipotecare la qualificazione a un Mondiale (intervista ad Arrigo Sacchi alla fine di Italia-Portogallo, 17 novembre 1993).
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