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Nov 16, 2021, 13 tweets

Tra febbraio 2020 e ottobre 2021, l'Istituto Geofisico dell'Ecuador ha registrato un importante sollevamento del suolo lungo il fianco nord-orientale del vulcano La Cumbre, un vulcano a scudo situato sull'isola di #Fernandina, la più giovane dell'arcipelago delle Galapagos. 🧵

Ma facciamo un passo indietro: le isole Galapagos sono un arcipelago di origine vulcanica nato a causa di un "hot spot", ovvero di una specifica zona in cui è presente una risalita di magma proveniente direttamente dal mantello terrestre profondo.

Questo specifico meccanismo per esempio, è lo stesso che ha originato anche i vulcani delle Canarie, delle Hawaii e dell'Islanda oltre che di altri arcipelaghi meno conosciuti.

Tra i 19 vulcani che compongono l'arcipelago delle Galapagos, il La Cumbre è il più attivo in assoluto. Trattandosi di una zona remota e disabitata, la sua storia eruttiva è stata studiata soltanto dopo il 1800

ovvero dopo che Charles Darwin completò i suoi studi sulla geologia, sulla flora, sulla fauna e sull'evoluzione delle specie proprio all'interno di quattro isole delle Galapagos.

Quello che sappiamo è che le eruzioni di questo vulcano sono generalmente molto deboli e frequenti. Dal 1813 ad oggi infatti, il vulcano ha prodotto almeno 29 eruzioni, la maggior parte delle quali sono state classificate come VEI (Indice di Esplosività Vulcanica) 2 (su 8).

Sporadicamente però, il La Cumbre ha prodotto anche eruzioni piuttosto importanti. In epoca recente conosciamo almeno due eruzioni che hanno raggiunto o superato VEI 3, la più forte delle quali è avvenuta nel corso del 1968 ed stata classificata come VEI 4.

L'ultima eruzione del vulcano risale al gennaio del 2020, periodo nel quale l'apertura di una nuova frattura eruttiva ha alimentato una serie di colate laviche che si sono espande lungo il fianco orientale dell'edificio vulcanico. L'eruzione in questione è durata qualche giorno.

Da allora il vulcano si è preso una piccola pausa che potrebbe terminare molto presto. Come abbiamo accennato ad inizio post infatti, le analisi satellitari condotte tra febbraio 2020 e ottobre 2021 hanno rilevato un'importante deformazione del suolo

concentrata nella parte nord-orientale dell'edificio vulcanico. Stiamo parlando di un sollevamento del suolo di circa 40 centimetri in poco più di un anno, un valore piuttosto significativo.

Secondo i vulcanologi, l'attuale inflazione sarebbe da attribuire ad un'intrusione magmatica in corso trai 2 e i 4.5 km di profondità. Per il momento comunque, non sono state rilevate emissioni di cenere o anomalie termiche.

Come abbiamo detto spesso in passato, un'intrusione magmatica non sempre raggiunge la superficie, di conseguenza non possiamo sapere con certezza se nei prossimi mesi tale intrusione darà inizio ad un'eruzione vulcanica o meno.

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