Salvatore Miraglia #FR #FBPE #sudinrete Profile picture
Animalista, emigrante e terrone. Cittadino onorario del Comune di Bastione (PR)

Apr 24, 2022, 13 tweets

Una storia della Resistenza nel Mezzogiorno,non è stata mai scritta. Di tutto quanto avvenne dal 1943 sotto la linea di Montecassino, si ricordano soltanto le 4 giornate di Napoli della fine di settembre. Eppure nel periodo dell'occupazione tedesca, in Campania, Sicilia,👇

Puglia, Lucania e Abruzzo si verificarono numerosi episodi spontanei di resistenza militare e civile ai fascisti ed ai tedeschi. Pochi sanno della battaglia di Barletta o delle insurrezioni di Matera, di Scafati, di Teramo e di Lanciano, che videro la partecipazione di larghi 👇

strati della popolazione. Solo di recente alcuni studiosi stanno tentando di colmare questo vuoto storiografico, mettendo in discussione la vulgata ufficiale che contrappone "il vento del Nord" all'immobilismo del Sud.L'opposizione al nemico da parte dei meridionali nacque 👇

"in primo luogo come reazione al terrore tedesco", e fu "strettamente connessa agli eccidi" e all'atteggiamento tracotante dell'esercito occupante.Fu questo il caso anche delle quattro giornate di Napoli,che iniziarono il 27-28 settembre come reazione ai rastrellamenti operati 👇

dalle SS (con l'internamento di 18.000 persone) e all'ordine di sgomberare tutta l'area occidentale cittadina. Ma la rivolta partenopea, che costò la vita a 562 napoletani, non deve essere considerata un fatto isolato. Essa fu preceduta e seguita da un insieme di veri e propri 👇

momenti insurrezionali aventi carattere popolare: impugnarono le armi contro i tedeschi gli abitanti di Matera (21 settembre),Teramo (25-28 settembre), Ascoli Satriano (26 settembre),Nola (26-29 settembre),Scafati (28 settembre), di SerraCapriola (1 ottobre),Acerra (1 ottobre),👇

Santa Maria Capua Vetere (5-6 ottobre),Lanciano (5 ottobre). A Maschito,un paese in provincia di Potenza,la popolazione si ribellò contro la guerra e la monarchia costituendo addirittura una "repubblica".
Il contributo del Mezzogiorno alla guerra di Liberazione non fu limitato👇

alle rivolte popolari. Migliaia furono i meridionali che militarono nelle formazioni partigiane sulle Alpi e sugli Appennini. Purtroppo non esistono stime precise al riguardo,ma nell'immediato dopoguerra lo storico piemontese Augusto Monti arrivò ad affermare che "le formazioni👇

partigiane che, militarmente organizzate, agirono contro i tedeschi e i loro alleati, sui monti che fan ghirlanda alla pianura del Po (…) furono almeno per un 40% costituite di 'uomini del Mezzogiorno'". Ricordiamo, tra le altre, che Cuneo, Torino e Genova furono liberate 👇

anche dai "Terroni. La Brigata Maiella si sciolse soltanto dopo aver contribuito a liberare Marche,Emilia-Romagna e Veneto. Al di là dell’aspetto strettamente storiografico partigiani sono stati uomini e donne che in tutte le maniere fecero Resistenza,in armi o con dinamiche 👇

di supporto e assistenziali,al dominio ideologico e militare che i nazifascisti volevano continuare adad imporre all’Italia dopo gli anni catastrofici della guerra scatenata in nome della “razza eletta”. Quindi, l'immagine di un Mezzogiorno conservatore e filofascista,é chiaro,👇

non corrisponde a realtá. Il lavoro di recupero della memoria degli episodi di resistenza meridionale compiuto negli ultimi anni colloca il Sud nel contesto nazionale e fa della guerra di Liberazione un valore nazionale nel senso pieno del termine.Sarebbe comunque oggi doveroso👇

far luce su questo frammento di verità dimenticata, riportando a galla, simbolicamente,tutti quei caduti ancora non codificati che morirono due volte, la prima perché fucilati, trucidati, impiccati o martoriati; la seconda perché dimenticati
#25Aprile
#Sudinrete

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