🧵Thread I PACIFICI RUSSI Ora che putin ha sparso la Z (nel senso del russare) in tutto il mondo grazie al suo audace discorso, vorrei portare la vostra attenzione su una nave russa molto speciale che ha fatto un viaggio altrettanto speciale 1/20
L'articolo originale è stato pubblicato il 13 gennaio sul quotidiano @LaRagione_eu e non mi pare che purtroppo la notizia sia stata ripresa da nessun altro. Un peccato a cui dovremmo rimediare. 2/20 laragione.eu/esteri/cronach…
Per scriverlo, sono partito dall'ottima newsletter di @LOActualControl, Osint assai tecnico che può piacere solo ai più appassionati. Consigliato a chi ha un'inclinazione verso le analisi approfondite. E ora il testo dell'articolo (aggiornato con qualche informazione in più) 3/20
Il vento di Levante spazza le vie di Baltijsk. Il soffio che proviene da Oriente è un ospite freddo ma familiare per la città eretta sull’istmo che divide la laguna della Vistola alla baia di Danzica, nelle acque del Mar Baltico. «Siamo la più occidentale delle città 4/20
russe!» dichiarano orgogliosi i suoi abitanti, se interpellati. E non sbagliano, dacché è l’insediamento collocato più a Ovest all’interno dell’exclave russa dell’oblast’ di Kaliningrad, il fazzoletto di terra del Cremlino stretto tra la Polonia e la Lituania a quasi 5/20
400 chilometri dal resto del territorio russo.
Prima di ricevere il suo attuale nome in onore del rivoluzionario bolscevico Michail Ivanovič Kalinin, la città che dà il nome alla piccola regione era conosciuta come Königsberg (“Regiomonte”). In questo modo l’avevano 6/20
battezzata i Cavalieri teutonici – che la fondarono nel 1255 – in omaggio a re Ottocaro II di Boemia, loro protettore. Per ironia della sorte furono invece le avventure belliche di un austriaco fissato proprio con quell’antichissimo passato marziale prussiano la causa 7/20
del passaggio di questo territorio in mano russa. Alla fine della Seconda guerra mondiale i sovietici occuparono quell’exclave tedesca e espulsero tutti i germanofoni ancora residenti. Così dal 1946 la grad (“città ”) di Kalinin rappresentò la base militare di Mosca 8/20
puntata contro il cuore dell’Europa.
Kaliningrad non è però solo una base per aerei e testate nucleari: in questa città ha il suo quartier generale anche la flotta russa del Mar Baltico, le cui navi partono però dal vicino porto di Baltijsk. Da uno dei moli di 9/20
quest’ultima è infatti salpata nel novembre scorso la nave oceanografica Ammiraglio Vladimirskij, l’ultima sopravvissuta delle sei colossali “Project 852” (chiamate “classe Accademico Krylov” dalla Nato, dal nome del primo vascello realizzato) costruite 10/20
dall’Unione Sovietica nel porto polacco di Stettino negli anni settanta. La sua missione non ha però riguardato lo studio del fondale oceanico.
Ogni nave è equipaggiata con un trasponder che ne segnala la posizione alle altre per scongiurare incidenti 11/20
o dirigere i soccorsi, ma la Ammiraglio Vladimirskij l’ha subito spento una volta in mare aperto. L’ammiragliato di Kaliningrad non voleva che la sua rotta fosse palese e il perché di questa segretezza è stato svelato da una banale trasmissione meteorologica 12/20
quotidiana che la nave inviava alla base. Nils @DO6AN è l'account Twitter di un radioamatore che ha ricavato la posizione della nave intercettando quelle comunicazioni in codice Morse, pubblicandole su Internet, e l’osservazione dei luoghi di trasmissione da parte 13/20
dell’Osint @LOActualControl ha evidenziato un itinerario assai peculiare.
Dal 14 al 20 novembre la Vladimirskij è sostata al largo delle coste britanniche, sopra i cavi sottomarini “Tampnet Offshore”, “NO-UK” e “Havhingsten/North Sea Connect”, con una breve 14/20
capatina il 17 su quelli posati tra Londra e Rotterdam (“Scylla”, “Zeus”, “Ulysses 2”, “Concerto” “Circle North” e “Farland North”) che collegano le reti europee a quelle inglesi. Il 21 novembre è passata sopra lo snodo del “Tampnet Offshore” che collega il 15/20
Regno Unito alla Scandinavia. Dal 22 al 25 dello stesso mese ha poi navigato nella zona dei cavi “Energinet Laeso-Varberg” e “Kattegat 2” che collegano la Danimarca alla Svezia. Il 26 è invece transitata sopra quelli “Baltica” e “Denmark-Poland 2” tra la Polonia e 16/20
l’isola danese di Bornholm. Tra il 3 e il 5 dicembre si sono infine soffermati sopra il cavo “BCS East-West Interlink” tra la Lituania e l’isola svedese di Gotland, il cavo “C-Lion1” tra la Germania e la Finlandia, e i cavi tra la Lettonia e la Svezia. In molti di 17/20
questi casi accanto ai cavi in fibra ottica giacciono anche i gasdotti strategici europei che connettono le nazioni scandinave al Regno Unito ed entrambi all’Europa.
Gli strumenti impiegati per esplorare le meraviglie degli abissi marini possono essere usati anche per 18/20
individuare con precisione gli obiettivi da sabotare per interrompere sezioni intere della rete internet dell’Occidente, e grazie a questo breve viaggio invernale della nave sua omonima, Putin 19/20
si è assicurato di avere una mappa precisa nel caso sentisse il bisogno di un altro incidente à la North Stream. FINE 20/20
BONUS: perché questa storia è importante? Per una certa cariatide giornalistica che sta facendo scalpore con un articolo traballante che accusa gli Usa di aver distrutto i North Stream, e per il motivo qui sotto. ft.com/content/ec436b…
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