Imparare il francese con Julian Alaphilippe, un thread 🇫🇷
(Dodici verbi, sostantivi e modi di dire utilizzati dalla maglia gialla del #TDF2019, selezionati da @ledep)
🗣 Se démerder (v.rifl.): Cavarsela. Come in “Il faut été habitué à se démerder”. (“Occorre essere abituati a cavarsela”, in riferimento al suo percorso da autodidatta nel mondo del ciclismo)
🗣 Rage (s.f.): Rabbia, furore, ma anche passione. Come in “Il comprenait que j’avais la rage”. (“Comprese che avevo questo furore dentro di me”, in riferimento a suo padre, che lo seguiva con i fari dell’auto accesi durante gli allenamenti notturni, da ragazzo)
🗣 Se dresser (v.rifl.): Rizzarsi. Come in “J’avais les poils qui se dressaient”. (“Avevo i capelli che mi si rizzavano in testa”, in riferimento al passaggio sul Tourmalet in maglia a pois, Tour de France 2018)
🗣 Habité (part.pass.): Abitato, ma anche spiritato, o addirittura posseduto. Come in “J’étais habité”. (“Ero spiritato”, in riferimento alla vittoria alla Milano-Sanremo 2019)
🗣 Brûlure (s.f.): Bruciore. Come in “La brûlure était incroyable, mais il faut aimer la brûlure”. (“Il bruciore [nelle gambe] era incredibile, ma bisogna amare il bruciore”, in riferimento alla vittoria alla Freccia Vallone 2019)
🗣 Emmener (v.t.): Portare. Come in “Je défends le Maillot Jaune chaque jour, sans penser à l’emmener jusqu'au bout”. (“Difendo la maglia gialla giorno per giorno, senza pensare di portarla fino in fondo”, dopo la cronometro vinta a Pau, Tour de France 2019)
🗣 Plaisir (s.m.): Piacere. Come in “Cela fait plaisir d'avoir le soutien de monsieur le Président”. (“Fa piacere di avere il sostegno del Presidente [della Repubblica], alla partenza della tappa del Tourmalet, TdF 2019)
🗣 Péter (v.i.): Esplodere, saltare per aria. Come in “J’ai vu des grands coureurs péter et pas moi”. (“Ho visto saltare per aria dei grandi corridori e non me”, dopo l’arrivo sul Tourmalet, al secondo posto, TdF 2019)
🗣 Couiner (v.i.): Squittire, ma anche scricchiolare. Come in “Que je commence à couiner face aux meilleurs grimpeurs, cela n’est pas une surprise” (“Non è una sorpresa che io cominci a scricchiolare nel confronto con i migliori scalatori”, dopo Prat d’Albis, TdF 2019)
🗣 Epuisé (part.pass.): Esausto. Come in “Je ne suis pas déçu, juste complétement épuisé”. (“Non sono deluso, solo completamente esausto”, ancora dopo l’arrivo di Prat d’Albis, TdF 2019)
🗣 Chantier (s.m.): Cantiere, ma anche baraonda. Come in “Dans les Alpes, ce sera un gros chantier”. (“Sulle Alpi sarà un delirio. Dunque vedete di non perdervi le prossime tappe”, alla vigilia dell’ultima settimana del TdF 2019 - la parte dopo il punto è una libera aggiunta.)
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Bonjour @Le_Museum,
In our daily podcast "Bonsoir Bidon" we followed the #TDFbiodiversité, asking our listeners to match animals and cyclists, according to your description of the animal's life.
Parte martedì 19 maggio il primo grande giro della stagione. Si tratta della HTV Cup, una sorta di Giro del Vietnam, che esiste da 32 anni e avrebbe questa come denominazione ufficiale:
Cuộc đua xe đạp toàn quốc tranh Cúp truyền hình Thành phố Hồ Chí Minh
La corsa ha lo scopo di celebrare l'unificazione del Paese, avvenuta il 30 aprile del 1975. Quest'anno, visto il rinvio della partenza a maggio, verrà invece festeggiato il 130° anniversario dalla nascita del presidente Ho Chi Minh (19 maggio 1890).
Si corre perché il Vietnam, con soli 288 casi accertati di COVID-19 (e nessun morto), è uno dei paesi che si ritiene abbia gestito la diffusione dell'epidemia in modo virtuoso. Operatori e membri dello staff saranno tenuti a indossare una mascherina, ma i corridori no.
111 anni fa, oggi, si correva la prima tappa del primo Giro d'Italia della storia. Da a Milano a Bologna, per la bellezza di 397 chilometri totali. Partiti alle 2:53 del mattino, i primi dei 127 partecipanti arrivarono intorno alle 17, dopo oltre quattordici ore di gara.
Vinse Dario Beni, romano di 20 anni, che si sarebbe ripetuto 17 giorni dopo proprio a Milano, sul traguardo dell'ultima tappa. Guadagnò 600 lire. Luigi Ganna, che avrebbe vinto quella 1a edizione, arrivò quarto, dopo essere caduto nel velodromo mentre si trovava davanti a tutti.
Né Beni né Ganna vestirono la maglia rosa, che sarebbe stata introdotta nel ‘31. Il primo a indossarla fu Learco Guerra. Da allora è diventata il simbolo di una competizione che ha superato i confini dello sport per diventare parte integrante della cultura e del costume italiani.
All'interno del suo celebre "Filastrocche in cielo e in terra", pubblicato per la prima volta nel 1960, Gianni Rodari - di cui ricorre quest'anno il centenario dalla nascita - incluse una filastrocca dedicata ai ciclisti che gli piacevano di più.
Si intitolava "Il gregario".
Filastrocca del gregario
corridore proletario,
che ai campioni di mestiere
deve far da cameriere,
e sul piatto, senza gloria,
serve loro la vittoria.
Al traguardo, quando arriva,
non ha applausi, non evviva.
Col salario che si piglia
fa campare la famiglia
e da vecchio poi si acquista
un negozio da ciclista
o un baretto, anche più spesso,
con la macchina per l'espresso.