Thread by @meteorologo777

THREAD LUNGO - IL COVID E LA STAGIONALITÀ

Premessa fondamentale. Il Covid non soffre il caldo. Ormai è palese basta dare un occhiata ai dati mondiali. Tuttavia la famosa "stagionalità" nasconde in se alcune verità da approfondire

Prendo spunto da alcuni tweet del prof. Balloux che sicuramente è più esperto di me. Il Covid19 è pur sempre un coronavirus un patogeno respiratorio che di solito tende ad essere più aggressivo nei mesi invernali

La bassa temperatura associata all'umidità è sicuramente un fattore. Non a caso i mattatoi sono luoghi forieri di contagi. Ma anche la nebbia attraverso una forte quantità di vapore acqueo può favorire il contagio(pianura padana).

Gli assembramenti e gli affollamenti nei luoghi chiusi nei mesi autunnali ed invernali. Le discoteche, ad esempio, sono uno degli ambienti di maggior diffusione del virus.

In generale nei mesi autunnali ed invernali le condizioni di salute generale della popolazione rendono l'ospite più fragile senza dimenticare la concomitanza dell'influenza stagionale.

Tra l'altro, come spiega il Prof. Balloux quando un Coronavirus diventa endemico(R0= 1) ha una stagionalità più marcata rispetto alle fasi iniziale dell'epidemia quando R0 è molto più alto.

I recenti rialzi dei casi in Australia e SudAfrica potrebbero indicare che anche se il covid non soffre il caldo può diventare più contagioso nei mesi invernali li dove sembrava essere endemico (Australia aveva 15 casi al giorno fino a poche settimane fa).

Ovviamente la sparizione in estate del virus era una cialtronata di qualche esperto che ancora oggi associa la sparizione della SARS all'estate cosa del tutto inesatta. Ma se parliamo di un rischio maggiore a partire da ottobre è per i motivi sopraelencati

Farsi trovare impreparati all'arrivo del freddo e dei primi casi d'influenza stagionale che si uniranno alla presenza del covid a partire dalla 41° settimana dell'anno sarebbe criminale e intollerabile