Thread by @luca_vota

C'è una drammatica vicenda internazionale alla quale i media italiani stanno dedicando pochissima attenzione: il default libanese del marzo scorso.
Negli ultimi giorni alcuni giornali nazionali hanno riportato le drammatiche conseguenze sulla popolazione di questo evento. 1/n

Secondo un report di Save the Children nell'area di Greater Beirut 910.000 persone su una popolazione totale di 2,2 milioni rischiano di morire di inedia entro la fine dell'anno.
La polizia ha comunicato che furti di auto e rapine sono aumentati rispettivamente del 50% e 20% 2/n

rispetto al 2019. L'inflazione ha toccato il 250% e molti beni di prima necessità sono diventati introvabili. In Luglio sono stati riportati numerosi casi di suicidi da parte di individui scivolati rapidamente nella povertà a causa della perdita del proprio posto di lavoro. 3/n

Le trattative tra governo e FMI per definire un piano di aiuti sono ancora in corso e nel frattempo la fame, l'avanzata dell'infezione da Covid-19 e i disordini rischiano di fare una carneficina.
Questa drammatica situazione è la conseguenza di decisioni 4/n

di politica economica errate e di una incapacità del Paese di riformarsi per trasformarsi in un'economia di mercato moderna.
Dopo la guerra civile del 1975-1990 sembrava che il Paese avesse notevoli possibilità di sviluppo. 5/n

Nel 1997 la Banca del Libano aveva fissato il cambio tra Lira libanese e dollaro USA al tasso 1 : 1500 confidando che la stabilità monetaria avrebbe favorito l'industrializzazione.
Purtroppo però il sistema politico libanese è caratterizzato da una profonda corruzione e 6/n

dal clientelismo politico, sicché gli investimenti che avrebbero consentito di conseguire l'obiettivo preposto non sono mai stati effettuati.
Si veda a riprova di ciò la crisi del governo Hariri provocata dagli scandali e dalle vicende giudiziarie in cui il Primo Ministro 7/n

è incappato e culminata con le sue dimissioni nel Dicembre del 2019.
Intanto la prolungata parità con il dollaro ha fatto in modo che il Libano accumulasse un crescente disavanzo della sua bilancia commerciale e che fosse necessario compensare quest'ultimo facendo affluire 8/n

capitali esteri in patria. A tal fine si è reso necessario garantire un'elevata remunerazione ai depositi in dollari provenienti dall'estero con un tasso annuo tra il 10% ed il 15%.
In effetti fino a qualche mese fa il trade deficit era stato compensato da un saldo del conto 9/n

finanziario in attivo. Secondo molti analisti il Libano poteva essere considerato un modello di successo, tanto da guadagnarsi la fama di "Svizzera del Medio Oriente".
I loro giudizi hanno cominciato a cambiare rapidamente già a Novembre 2019, quando stavano già emergendo 10/n

i segni dell'ormai prossima bancarotta.
Un debito in costante ascesa dal 2012 e le vicende giudiziarie legate al mondo politico cui accennavo sopra hanno definitivamente minato la fiducia degli investitori esteri determinando l'interruzione degli inflow di capitale. 11/n

Il cambio fisso è stato sospeso facendo in modo che il tasso si portasse in poco tempo da 1 : 1500 a 1 : 9200. Ciò però non ha affatto giovato all'economia ma anzi ha contribuito a stremare ulteriormente la popolazione.
La lezione che l'Italia può trarre dalla crisi libanese 12/n

non è quella propugnata dai sovranisti che i problemi di un Paese trovano sempre origine nella sua decisione di rinunciare ai cambi flessibili, ma è che il cambio fisso fornisce la possibilità di fare i giusti investimenti per far crescere l'economia eliminando il problema 13/n

della volatilità e permettendo anche a Stati fortemente indebitati di prendere a prestito i capitali necessari a questo scopo a tassi vantaggiosi. Affinché però tutto ciò sia possibile è necessario dotarsi di una classe dirigente credibile e che sia capace di anteporre 14/n

l'interesse nazionale di lungo periodo ai propri interessi particolari di breve termine.
Gli italiani prendano atto di questo basilare principio se non vogliono piombare nel medesimo inferno in cui sono finiti i libanesi. n/n