- "Buongiorno e bentornato Mister"
- "Buongiorno e bentornato un cazzo, avete visto Arturo?"
- "Chi?"
- "Eh chi, fate in fretta voi a dire chi. Non è vita questa".
- "Ma Mister..."
- "Mister un cazzo".
- "Amore, come stai?"
- "Male, ma ormai non importa più. Dai un bacio a Vittoria e dille che l'acqua deve portarsela in camera".
- "Sei felice Cristian?"
- "Perché dovrei?"
- "Perché la Danimarca è la patria dei biscotti".
"Ve l'avevo detto io. Porca troia, porca puttana".
- "Hai portato l'acqua in camera?"
- "Sì"
- "Brava. Promettimi che se avrai un figlio lo chiamerai Arturo".
- "Perché?"
- "Non fare domande, promettimelo e basta"
- "Prometto"
- "Addio Arturo"
Conte indossa la cintura esplosiva.
- "Antonio, apri il portabagagli"
La tensione si taglia a fette.
- "Lo sapevo che era lui la talpa. I calvi li ho sempre odiati, adesso avrai quello che ti meriti, bastardo. Tutti avrete quello che meritate, mi avete rovinato la vita".
- "Ma allora chi..."
- "Antonio, apri il sacco".
- "Non mi dite che era Crippa..."
- "Apri il sacco, fidati".
"Ardurooooooo!!!".
Gli leva lo scotch dalla bocca, lo abbraccia forte, lo stringe a sé mentre è in un fiume di lacrime.
"Arduro amore mio!!!"
- Lo mando a scaldarsi?
- Ma vaffanculo tu ed Eriksen, ora con me c'è Arturo. Non mi serve niente, ho tutto quello che voglio.
È il secondo giorno di ritiro del Football Club Internazionale Milano 1908.