"Elena scrive a Paride" (dalle Eroidi di Ovidio, codice della Bibl. Nationale de France).
Ho letto sta lettera immaginaria.
"Quanto alla tua richiesta di PARLARE segretamente e di persona, so COSA cerchi di avere e COSA chiami colloquio..."(😈) è forse l'unico guizzo di lucidità
e di realismo della Più Bella Del Mondo, il cui ruolo appunto è quello di essere la più bella del mondo, non la più intelligente, e infatti.
Su quanto questo mito, come tanti altri, raccontati sempre e solo da uomini, abbia influito a configurare l'equazione bella=scema non si
può sorvolare.
La donna bella non ha pensieri, emozioni, parole, senno. È lì per sedurre, meglio se muta.
Eppure ne avrebbe avute di cose da dire, sta poraccia, se solo l'avessero fatta parlare davvero, e con parole sue!
Ma no,è bellissima, la sua funzione è un'altra e si capisce
già da quando, adolescente, Teseo la stupra en passant, così viene data in moglie a quel Menelao, sì, il re. Non vorrà mica lamentarsi che non è tanto raffinato, no? Cosa vuole, più di un re?
Ma semplicemente bella, scema e vuota non è ancora abbastanza, e allora facciamola pure
zoccola e colpevole, dai.
A renderla tale, Afrodite stessa, una dea molto femmina che non può non essere dipinta che coi tratti peggiori: intrigante, invidiosa, competitiva, stronza.
Per accaparrarsi quel famoso Pomo d'Oro (gli Dei sono una sciagura, specie se annoiati), su cui
era stato furbescamente scritto "Alla più bella", si azzuffa con Era e Atena, ché a volte (diciamolo) l'Olimpo pareva un asilo e, a dirimere la questione in cui Zeus non vuole impicciarsi, viene chiamato il più sveglio di tutti, Paride, appunto.
Oddio, c'è da dire che non era
neanche proprio tutta colpa sua eh. Intanto manco sapeva di essere principe, perché appena nato lo avevano smollato sull'Ida sperando che crepasse. Sua mamma, incinta, aveva sognato di partorire un tizzone ardente che bruciava Troia (!). "Non mi risultano registrati grossi
vaticinii da parte di Ecuba, ma comunque non si sa mai", deve aver pensato Priamo. E perciò Paride era vissuto sempre solo con le capre; che si lasciasse allettare dalla promessa di avere la Donna Più Bella Del Mondo non ci voleva tutta sta psicologia per immaginarlo.
Ora, recap:
Afrodite: soddisfatta, è lei la più bella, ha vinto la boccia, non importa come, questo per lei è secondario.
Era e Atena: incazzate nere, giurano vendetta, ce l'hanno con Paride.
Tutto sto casino: creato da Eris, che non era stata invitata alla contesa e non per nulla era la Dea
della Discordia, per giunta parecchio offesa.
Ora, i miti greci più stronzi sono tali proprio perché le figure femminili ritratte a emblema del peggio sono rese tali proprio da altre figure femminili, e questo va detto. "Chi dice donna dice danno" non è un detto nato a caso,ci si
sono impegnati per secoli fior fiore di scrittori uomini.
Comunque, torniamo a quella poraccia di Elena.
Spostata qua e là come un pacco postale, si ritrova, dicevamo, sposata a Menelao, bellissima, sulla spiaggia, ad accogliere Paride, che intanto era sceso dal monte e si era
imbarcato, finalmente come principe di Troia ufficialmente riconosciuto, memore della promessa di Afrodite, sguardo allupato, anni e anni con le capre da dimenticare.
Perciò la vede e colpo di fulmine. Deve essere sua, è troppo figa. Lei, dopo una vita troppo spartana, s'innamora
a sua volta e accetta di fuggire prendendo con se due cosucce, tipo tutto l'oro di Stato.
Che Menelao s'incazzi, a sto punto, mi pare scontato, e mai sapremo se più per le corna o per il tesoro, in ogni caso gli è stato sottratto CIÒ che è suo, in entrambi i casi. E allora ditelo
che volete la guerra, no? Agamè, viè qua, damme na mano.
Il putiferio. L'unico che se la passa liscia a lungo è Paride, che continua a essere salvato da Afrodite, sempre riconoscente perché si sa, le donne te le compri con un complimento.
Così come quando centra il tallone d'
Achille non è proprio tutta farina del suo sacco.
Ma va be, alla fine muore pure lui e Troia brucia. Ancora una volta, la situazione vede Elena obiettivamente in svantaggio. Sicché che fa? Non le resta che tornare da Menelao col capo cosparso di cenere e lo stigma eterno con cui
la conosciamo ancora oggi: bellissima, sostanzialmente zitta, poco scaltra, docile, remissiva e all'occorrenza pure un po' zoccola. Elena che non s'incazza mai.
Il sogno di tutti, in pratica. Ok, dai, di molti.😉
(perché nei miti classici C'È TUTTO. Sempre.⚡)
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Gli americani scelgono Sigonella per fare atterrare l'aereo Egyptair che hanno dirottato con a bordo il commando palestinese, perché commettono un errore. Anzi,lo commettono per ben 2 volte:
Il diplomatico che sceglie Sigonella non si ricorda che non è una base Usa. Il comandante
della flotta Usa di stanza a Gaeta, che dà conferma, neanche.
Ma Sigonella in effetti è una base italiana a disposizione degli Usa unicamente per azioni approvate dalla Nato. In assenza di questo prerequisito, è suolo italiano e gli Usa devono chiedere il permesso all'Italia per
usufruirne. Il comandante della base è italiano, con un'unità destinata a vigilanza, sicurezza e quant'altro.
Ciò accade probabilmente perché, nonostante i trattati, gli Usa hanno sempre pensato che scripta volant e di poter cmq fare qui quello che vogliono (e infatti, in gene-
La foresta labirintica in cui i soldati si perdono in "Paura e Desiderio" di Kubrick, che induce smarrimento e poi terrore, è solo il preludio di tanti labirinti della mente a venire. È il punto in cui l'uomo diventa paranoico e percepisce tutto come ostile, persecutorio, e vi
reagisce nel peggiore dei modi, in un loop.
L'essere umano è essenzialmente un animale terrorizzato e, in fondo a questo terrore, è costretto a prendere coscienza della sua condizione, ad "aprire gli occhi". Se non riesce a fare questa operazione, però, l'esito è nefasto e la
distruzione appare come orizzonte inevitabile.
Nel 1° film c'è un soldato che tenta di stuprare una ragazza: esemplificazione perfetta della distruzione e distruttività dell'umano che smarrisce sé stesso. E poiché non vi riesce, reagisce al [senso di] impotenza non ancora a
Vi linko un video strapieno di cosette deliziose di Eva Cantarella.
Le Olimpiadi antiche, che vengono interrotte nel 393 dC da Teodosio che vieta tutti i giochi religiosi pagani, hanno anch'esse un loro mito fondativo.
Enomao, re di Olimpia, aveva una figlia che doveva sposarsi,
Ippodamia, della quale sembra fosse innamorato. Perciò, per sceglierle il marito, inventa una gara.
Avveniva spesso che i matrimoni si decidessero con una gara, una scommessa, o sim, e sappiamo quanto in tutto questo cosa pensasse il "premio", cioè la ragazza, fosse assolutamente
ininfluente. Enomao non fa eccezione e pertanto indìce una gara di carri alla quale i pretendenti di Ippodamia dovranno vincere se vogliono prenderla in moglie. Se non vinceranno, verranno uccisi.
Una robetta leggera, insomma, in cui già da subito si capisce quanto il motto
Sempre qui, Avv.Repici:
"Al governo in questo momento ci sono gli sponsor della pista palestinese, depistaggio sulla strage di Bologna. Sottosegretario alla Difesa è la figlia di Pino Rauti, lo stratega del golpismo italiano.
Il PdC G.Meloni come fa, nelle sue interlocuzioni oni-
riche con la memoria di Paolo Borsellino, a raccontare che ha nominato la figlia di Rauti sottosegretaria alla Difesa? [...]
Oggi la pista palestinese su Bologna ormai è un residuo del passato, ciarpame da buttare nei rifiuti [grazie alla forza granitica dei familiari delle
vittime]. Io non so il 2 agosto prossimo cosa dirà il portavoce del Pres.Regione Lazio, o il Min.Lollobrigida, o Arianna Meloni, o Giorgia Meloni. È stato un suicidio di massa, a Bologna, oppure gli assassini erano i loro compagni d'armi e di partito??"
"Oggi non ci sono le condizioni politiche per accertare le verità [sulle stragi]".
"Nel palazzo del potere, il potere si rifiuta da più di 30anni di vedere l'elefante nella stanza. Qual è l'elefante? Sono le decine, centinaia di prove che dimostrano che
(📷 Letizia Battaglia)
le stragi del '92-93 furono stragi politiche eseguite dalla mafia per interessi che andavano molto al di là di quelli mafiosi, con l'intervento di apparati statali."
"Decine di collaboratori ci dicono tutti la stessa cosa, cioè che dal settembre '91 al febbraio '92 tutti i massi-
mi capi della regione di Cosa Nostra sono stati a discutere di un progetto politico che non era stato concepito dai mafiosi ma che era stato proposto dall'esterno. I collaboratori di giustizia ci dicono che era stato concepito da Gelli, dalla massoneria deviata, dalla destra
Da ascoltare.
Tra le tante cose, Ranucci racconta la storia della famosa intervista a Borsellino da lui recuperata, fatta dai 2 giornalisti francesi che indagavano sulla provenienza dei soldi di Berlusconi che stava aprendo La Cinq, e che costò il licenziamento di Biagi, Luttazzi
e Santoro. Ranucci nel 2000 ottiene una copia dell'intervista in cui Borsellino, poco prima di morire, parla di Berlusconi, Dell'Utri e Mangano. Era il 1992. Da abbinarci c'era un'intervista a Salvatore Cancemi, boss di Cosa Nostra, che aveva partecipato alla strage di Capaci,
e che Ranucci era riuscito straordinariamente a intervistare, in cui si parlava della Trattativa (già nel 2000), del Papello di Riina e delle riunioni per le stragi cui partecipava. Parlava anche di Berlusconi che pagava Cosa Nostra. Insomma, diceva un sacco