Il film #Cuties (#Mignonnes) fa schifo. La regista dice di voler denunciare l'ipersessualizzazione della bambine. Peccato ci fossero altri modi per farlo, invece di mostrare inquadrature morbose di bambine che sculettano, ammiccano, si strusciano per terra mentre twerkano (1/7) 
In maniera subdola e ambigua mette sullo stesso piano la società occidentale e quella islamica. La protagonista Amy, figlia di immigrati africani, è in bilico tra i due mondi. Soffre perchè il padre sposerà una seconda donna che andrà a vivere da loro (2/7)
Al tempo stesso vuole essere accettata dal gruppetto delle #Mignonnes. Per farlo supererà ogni limite: ruba un telefono al cugino per girare video, trascura gli impegni familiari, picchia un'altra bambina fino ad arrivare a pubblicare una foto delle parti intime sui social (3/7)
La madre preoccupata tenta di rimetterla in riga con rituali islamici di "purificazione" insieme all'anziana zia. Essendo andata troppo oltre, anche le compagne la respingono cacciandola dal gruppo. Fino all'epilogo, giorno del matrimonio del padre e della finale di ballo (4/7)
Amy intravede la nuova sposa del padre, ricoperta da un velo integrale e si spaventa. Avendo il costume per l'esibizione, butta in acqua la ragazza che dovrebbe rimpiazzarla e si presenta alla gara. Le ex amiche sono costrette a farla ballare perchè non c'è tempo (5/7)
Dopo l'ultima carrellata di inquadrature morbose, Amy ha un sussulto pensando alla madre. Abbandona il palco nel mezzo dell'esibizione e corre a casa per riconciliarsi. Il film termina con Amy che va a giocare lasciando sul letto il costume e l'abito tradizionale africano (6/7)
L'#ipersessualizzazione (che si sarebbe potuta denunciare in altri modi) e l'#oppressione femminile nelle società islamiche diventano faziosamente due lati della stessa medaglia. Ecco il "capolavoro" acclamato e difeso a spada tratta dalla critica (7/7)
#CancelNetflix
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