80 anni fa l'Italia invadeva la Jugoslavia. Un'aggressione quasi del tutto rimossa, per l'inferno che provocò, dettata, come dicevano Ciano e Mussolini parlando tra loro, dall'urgente esigenza di "fare bottino".
Condivido qui una bella riflessione dello storico Eric Gobetti 👇
1) "Il 6 aprile 1941 l'Italia invadeva la Jugoslavia, scatenando un inferno destinato a terminare solo 4 anni dopo. Un milione di morti. Fatico anche a immaginare un numero così grande di persone strappate violentemente alla vita. Oggi, dopo 80 anni, per la prima volta...
2) su tutti i media (social, giornali, tv...) si parla dei crimini commessi dall'esercito italiano in quei territori. Non ne sono felice, ne sono quasi stomacato, in effetti. Eppure ho contribuito anche io a molte di queste iniziative, e alcune le ho anzi fortemente volute.
3) Perché? Perché credo che sia un passo tristemente necessario per comprendere quell'epoca di violenza. Servirebbe ancora un piccolo sforzo, un tassello essenziale: un riconoscimento ufficiale di quei crimini da parte dello Stato, delle istituzioni della Repubblica.
4) Per condannare, una volta per tutte e senza appello, non i nostri soldati, “i nostri nonni”, ma le logiche politiche che li mandavano al massacro, e a massacrare interi popoli. Affinché quelle logiche non abbiano mai più cittadinanza nel nostro paese, affinché a nessuno...
5) ...sia più consentito di fare politica con la censura, con la violenza, invocando presunte superiorità, suscitando odio politico, razziale, di genere. Potremmo essere “brava gente”, davvero, basterebbe volerlo."
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I rapporti tra #Europa e #Turchia sono in ebollizione. Ma c'è una bella differenza tra ciò che appare sul palcoscenico su cui si muovono i protagonisti, e ciò che invece si decide, si concorda, si muove dietro le quinte. Un piccolo filo 👇
1) Da parte europea si continua ad affettare un netto distacco politico-ideologico da Ankara (è anche la linea di Washington). Il presidente turco Erdogan risponde con un autoritarismo sempre più soffocante, con gli sgarbi istituzionali, e con le rivendicazioni su Cipro e Grecia.
2) Fin qui, la scenografia. Dietro le quinte, invece, c'è da registrare una sorprendente continuità nella collaborazione tra Stati europei e Turchia. Erdogan sta facendo molti favori - ben remunerati, o monetizzabili - agli Stati europei.