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Apr 9, 2021 111 tweets 16 min read Read on X
tra poco incomincia la lettura. Stasera leggo io per voi provando le mie fantastiche doti oratorie e di sintesi 😂
Ieri sera ci siamo lasciati attorno a pagina 100. Ora parliamo di comunicazione e andiamo a scoprire chi sono i soggetti con cui speranza comunica con noi.
E ad inizio marzo il nostro ministro ci riferisce che già dal 30 gennaio, cioè il giorno prima dello stato di emergenza lui avrebbe fatto meno conferenze stampa possibile ed avrebbe avuto un profilo istituzionale ma riservato. I suoi responsabili comunicazione sono i seguenti
Nicola del duce, Andrea natella e Cesare Burquicchio. Loro fanno un lavoro eccezionale ma il loro ministro di riferimento non ama a suo dire i giornali e i social
Nicola lo seguo da tanto tempo, Cesare lo sente vicino come appartenenza e a più esperienza sanitaria e ci viene riferito essere un importante direttore di testata in ambito sanitario. Ma quello più brillante Andrea che mette in dubbio le certezze del nostro ministro
Speranza fa da ministro ponte tra conte e il comitato tecnico scientifico però non sceglie il modello comunicativo e ci dice che lui non appare tanto frequentemente
Non sembra ma pare che il ministro speranza siamo due persone diverse perché ci viene detto che a suo parere non si può interagire con i cittadini con un tweet ogni due ore. Questo modello comunicativo pare abbandonato
Pensate speranza ci dice proprio che le persone hanno il diritto non solo ad essere informate ma anche ad essere assicurate perché circolano notizie senza controllo specialmente sui social con il rischio che le fake news alimentino il panico e i comportamenti scorretti
avevamo un dubbio circa il fatto che i giornalisti partecipassero attivamente nella comunicazione del ministro. Tra gli interlocutori televisivi citati risultano: l’Annunziata, Berlinguer, Fazio, Floris con quest’ultimo c’è un appuntamento frequente in tv per gli aggiornamenti
Da Fazio il nostro ministro conosce anche burloni e Capua con i quali resta in contatto per avere un ulteriore punto di vista sull’evoluzione della pandemia.
Ma attenzione la schiva comunicazione del ministro improvvisamente cambia fra parentesi noi proprio non l’abbiamo notato però. La priorità della comunicazione quindi diventa allargare lo sguardo oltre le polemiche verso la soluzione di lungo periodo della pandemia
Il nostro ministro ci fa L’esempio del dito e della luna infatti per lui è importante illustrare ai cittadini che il governo sta agendo per risolvere i problemi creati dal virus e che loro hanno diritto di chiedere come cittadini da lui più investimenti per il ssn
Gli italiani capiranno la gravità della situazione? Il ministro ci parla di responsabilità che si aspetta dagli italiani non pare visto le misure che ha fatto dopo comunque cerca l’appoggio di trasmissioni come quella di Mara Venier e di Barbara d’Urso. Guardandosi poi prova
Una grande soddisfazione. Da qui comincia una lode alle conduttrici che come abbiamo notato anche noi continuano a ripetere di stare a casa e per cui l’inquilino del ministero della sanità apprezza l’obiettivo infatti oltre alla gratitudine nei confronti dei giornalisti
E quello di conquistare noi attraverso la campagna di responsabilità per esempio sulla mascherina (chissà perché non si ricorda quando prendevano in giro Fontana quando l’aveva indossata) Lavarsi le mani e fare in modo che tutto questo diventi il mantra per l’Italia
Ma evidentemente i giornalisti non bastano infatti il nostro ministro si rivolge ci dice anche al mondo dello spettacolo e arrivano tanti contributi anche da cantanti, attori, influencer del web Nella campagna che possiamo dire a questo punto di marketing del resto a casa .
L’Italia deve entrare in sintonia con le misure coercitive che decise e secondo il nostro ministro comunque le forze dell’ordine hanno svolto un ruolo secondario perché lui stesso ci ricorda che non possono essere ovunque non possono avere il controllo totale del territorio
Pare che i coretti dai balconi gli applausi e tutto il cancan mediatico che abbiamo visto dell’andrà tutto bene esalti parecchio il nostro ministro che a questo punto tira un sospiro di sollievo
Dopo la galvanizzazione mediatica e il coinvolgimento dei giornalisti e del mondo dello spettacolo si cambia argomento si passa alla grande collaborazione europea nella lotta al virus
Dopo essere partito per Bruxelles da un consiglio dei ministri svoltosi a Roma all’inizio di marzo il nostro ministro ci racconta chi aveva al seguito.
I nomi sono quelli del capo segreteria particolare Federica zaino, il portavoce di cui ha già parlato prima Nicola del duce, il consigliere diplomatico Manuel jacoangeli e poi uno che ormai conosciamo benissimo dalla tv: Walter Ricciardi. Quest’ultimo ha una menzione particolare
Il ministro ci dice che è stato scelto come consigliere per le relazioni internazionali grazie alla sua grande esperienza, nel curriculum presenta anche che è stato capo dell’Istituto superiore di sanità e che rappresenta l’Italia presso OMS oltre ad essere esperto famoso
Il rapporto tra Ricciardi e speranza appare assolutamente idilliaco leggendo il libro infatti nonostante avesse criticato la scelta di chiudere i voli per la Cina ha fornito un contributo prezioso. Il ministro ci dice anche che lui non amali Yes Men ma il confronto critico
Questa parte centrale è piuttosto interessante ma secondo me che ho già letto ovviamente tutto quanto è una parte piuttosto importante per capire i diversi ruoli nell’ambito del ministero e delle decisioni durante la pandemia
Ora probabilmente qualcuno sarà più ferrato di me ma il nostro ministro ci dice che l’Italia controllava già tutti con una grande attenzione mentre in altri Stati europei come il Belgio non controllavano molto gli arrivi. Stranamente manca un passaggio al libro
Manca infatti il cambiamento nella narrazione tra il virus che veniva identificato come un problema cinese che secondo il nostro ministro ancora ad inizio marzo era considerato tale e invece il cambiamento anche a livello mediatico della percezione dell’epidemia
Proprio su questo punto vale la pena sottolineare come il ministro ci dice che nonostante fossero in massima allerta gli aeroporti in Italia si pensava ancora Nel resto di Europa che l’epidemia fosse ancora un problema cinese e in qualche modo un problema italiano
Ma un attimo da quanto si è letto nelle pagine precedenti a mio parere invece ci sono due Diverse narrazioni la prima ad uso pubblico di apparente l’assicurazione e di sminuire il fatto della provenienza del virus che qui sembra invece abbastanza chiaro
E poi c’è una seconda narrazione che invece quella che gira nei palazzi del potere in cui mentre le persone fanno abbracci, mangiano gli involtini e raccontano della sino fobia Sono pienamente consapevoli ma impreparati alla pandemia
Il ministro infatti non è per niente sicuro che le misure siano efficaci infatti a marzo ci ricorda come i nostri numeri siano più alti che nel resto d’Europa seppure almeno a suo dire i controlli in Italia sono maggiori. Ma qui entra in scena Walter chiamato per nome
Walter infatti con grande freddezza e razionalità ci ricorda che il virus non conosce la nazionalità e farà pagare il conto a chi non si adegua alle misure rigorose per contrastarlo e il ministro ci ricorda di com’è il Belgio abbia fatto male durante l’epidemia
Se si potesse virtualmente commentare il libro bisognerebbe digli che anche l’Italia è stata tra i peggiori al mondo per numero di morti per milioni di abitanti.
Ma poco dopo mentre in Italia il virus è già scoppiato il nostro ministro vede le prime aperture da parte dell’Unione Europea in merito a misure condivise che non aveva visto però a febbraio. Purtroppo non fa alcun cenno all’invio di dispositivi medici in Cina
Il ministro è convinto che se avesse ottenuto la famosa Europa solidale già a gennaio tutto questo non sarebbe successo ma dal riassunto che vi ho fatto e da quello che ho letto io pare proprio che si sia dimenticato dei passaggi scomodi come per esempio i carichi bloccati
Dopo legando intuizioni del nostro ministro a livello europeo come un po’ avviene in tutto il libro Si torna a parlare dell’Italia
Ad inizio di marzo oltre i gloriosi successi europei purtroppo specie nel Nord Italia i risultati non sono eccezionali unica consolazione quella del focolaio del lodigiano che dopo il Lockdown sembrano dare i primi risultati
Apprendiamo che però come avevamo intuito noi e come non avevano intuito i media il focolaio si sposta rapidamente non solo in Lombardia ma anche nelle zone di Piacenza e di Parma in parte del Piemonte in Liguria e in Veneto oltre che nella parte nord delle Marche
Per il centro sud la situazione non è ancora drammatica. Va però ricordato che in questa parte del libro assolutamente non viene ricordato quale fu il primo caso e cosa fecero i famosi turisti cinesi che furono i primi contagiati e che furono curati allo Spallanzani
Ma veniamo al 3 marzo quando la discussa zona rossa Val Seriana alzano e Nembro non viene dichiarata. C’è una cosa che non in tanti sanno cioè che in quella zona c’era stato anche un focolaio importante nell’ospedale di Alzano. Non bastano tre righe di verbale per chiudere.
Torna quindi in campo un’altra persona che conosciamo piuttosto bene a cui il nostro ministro chiede una relazione più strutturata per la chiusura di alzano e Nembro. La persona è ancora Silvio Brusaferro
Ma il nostro ministro è una persona che si attiva prontamente e infatti al Consiglio dei Ministri dal 5 marzo informa lamorgese e Poi partirà per Bruxelles. Luciana si attiva prontamente anch’essa e il giorno dopo si terrà un incontro con il comitato tecnico scientifico.
Essendo a Bruxelles a partecipare per il nostro ministro della salute all’incontro presso la Protezione civile con il comitato tecnico scientifico ci sarà il capo di gabinetto del ministero Goffredo Zaccardi in sostituzione di Speranza.
In quella riunione il capo di gabinetto evidentemente non lui perché non era presente decide di pensare ad allargare le misure delle zone rosse a territori molto più ampi forse addirittura a tutto il paese ricordiamo era il 6 marzo
Bisogna agire non faranno un blocco come hai visto nel lodigiano e in Veneto ma bloccheranno comunque le attività non essenziali. Dice il nostro ministro che ha ben presente la portata di queste misure ma finora di indennizzi non parla
Tornando da Bruxelles il nostro ministro sente una grande inquietudine non riesci a dormire infatti pensa ai posti in terapia intensiva che si stanno esaurendo (ma Arcuri non doveva procurarli e non erano già informati da gennaio?) e non vuole si scelga chi salvare
A questo punto tornano a galla due domande: come mai abbiamo donato alla Cina mascherine ed altri beni sanitari se c’era questa inquietudine di fondo? Cosa si è fatto da gennaio quando loro erano coscienti più dei partner Ue?
Purtroppo però questo scegliere chi salvare è proprio la negazione l’universalità a dire lo stesso ministro Del principio del nostro servizio sanitario nazionale, è la negazione della nostra costituzione e dei valori fondamentali che la ispirano!
Ci sarebbe quindi da farci una domanda un ministro così consapevole rapido ed efficiente a quindi lasciato che ci fosse la negazione del principio di universalità del servizio sanitario e dei valori fondamentali della nostra Costituzione?
Ma una risposta è pronta ad arrivare ma purtroppo sarà insufficiente: l’obbligatorietà del trasporto in altre regioni in mancanza di posti. I mezzi di trasporto però c’erano già era solo un obbligo formale che non era chiaramente rispettabile?
Ci sarebbe quindi da farci una domanda un ministro così consapevole rapido ed efficiente ha quindi lasciato che ci fosse la negazione del principio di universalità del servizio sanitario e dei valori fondamentali della nostra Costituzione?
ripetiamo. Ci sarebbe quindi da farci una domanda un ministro così consapevole rapido ed efficiente ha quindi lasciato che ci fosse la negazione del principio di universalità del servizio sanitario e dei valori fondamentali della nostra Costituzione?
Il 6 marzo come conseguenza la linea dura nascono le zone rosse le zone gialle. Il ministro si rende conto che sigillare la Lombardia non è esattamente semplicissimo e per la prima volta abbiamo l’amato Odiato decreto del presidente del consiglio dei ministri il DPCM!
nonostante questa durezza il nostro ministro ci vuole tanto bene infatti lui pensa alla nostra cultura perché lui è una persona colta e quindi oltre agli altri servizi essenziali già ad inizio marzo lui propone di tenere aperte le librerie. Sbagliato negare il diritto al libro.
Gli effetti secondo il nostro ministro sono buoni di questa estrema durezza quindi si cambia dopo un po’ i parametri in maniera graduale: in realtà non è veloce come dice lui secondo me
Appena la notizia del blocco di alcune regioni del Nord si diffonde secondo il nostro ministro c’è l’assalto ai treni alle stazioni del Nord in particolare a Milano. Ci piacerebbe sapere ora ad un anno di distanza quanti contagi a suo parere avrebbe portato quell’evento
Leggendo anche come lo racconta sembra che questa situazione dell’assalto ai treni (che peraltro specie i notturni hanno la necessità di una prenotazione che va fatta in anticipo) sembra la giustificazione per chiudere tutto il Paese
A questo punto arriviamo al Lockdown totale il quale però parte a differenza di quello che abbiamo sempre pensato o almeno io ho pensato non dal comitato tecnico scientifico bensì dalla politica per poi avere l’avallo del comitato tecnico scientifico
L’evento mediatico quindi dell’assalto alla stazione di Milano da cui peraltro partono pochissimi treni notturni tutti su prenotazione sembra proprio la motivazione per cui in questo modo si sarebbe evitato il contagio allora resto del paese
A riprova che quanto sopra forse non è solo una mia impressione il ministro ci ricorda che Le regioni stanno utilizzando i poteri che dispongono secondo l’articolo 32 della costituzione che il ministro cita piuttosto spesso nel libro ma anche che
La campagna mediatica spaventosa della fuga dalla stazione di Milano verso il meridione è stata sicuramente sovradimensionata per quanto riguarda l’impatto dei contagi che anche secondo il ministro fu estremamente limitato
quello di cui invece il ministro sembra riconoscere l’efficacia è invece il blocco degli spostamenti. Era secondo lui la cosa giusta da fare. C’era da chiudere tutto subito e prima in modo tale che non si sarebbero nemmeno verificate le scene dei treni pieni verso il sud
Ad un certo punto del libro il nostro ministro si pone la domanda se le misure rappresentino in qualche modo una sorta di sospensione della democrazie in tempo di emergenza sanitaria. La questione posta secondo lui è enorme
Secondo lui questo è un argomento talmente importante che oltre che essere un pezzo essenziale della sua cultura politica è qualcosa che deve avere un’analisi seria e rigorosa.(probabilmente non come quando si è deciso il coprifuoco ho il blocco tra le regioni evidentemente)
Interessante poi il rapporto del nostro ministro con Renzi. Non c’era quello che possiamo dire uno sconto personale anzi ma certamente una divergenza per quanto riguarda la visione della politica e sulla legge elettorale
burioni scusate
Il nostro ministro inizia la carriera politica in un posto importante cioè alla camera quando Matteo Renzi è all’apice della sua forza politica. Il capogruppo alla camera è comunque un’esperienza che lo soddisfa
Non erano solo i costituzionalisti però a pensare che si poneva il problema di conciliare l’urgenza della tutela della salute con le regole della democrazia e il corretto equilibrio dei poteri anche il nostro ministro ne era pienamente consapevole a suo dire
Pur comprendendo la delicatezza del momento il ministro ricorda che non sente di avere superato il limite con i DPCM. L’idea del DPCM è stata partorita per vostra informazione Durante febbraio. Il ministro ci tiene ad assicurare che ogni provvedimento è stato legittimo
Visto che ogni provvedimento è stato legittimo bisognerebbe chiedersi come mai certe sentenze e certe posizioni da parte di costituzionalisti. O era il ministro che aveva sottovalutato i rischi del dpcm oppure erano i costituzionalisti e le sentenze che li hanno enfatizzati
Anche Le camere sono state costantemente informate dice bene il ministro costantemente informate ma hanno deciso probabilmente molto poco e quindi ribadisce il ministro ogni provvedimento del governo è stato sempre legittimo
E qui torniamo alle colpe degli italiani che in teoria all’inizio del libro ci veniva detto che erano stati responsabilizzati grazie i bravissimi giornalisti e cantanti. Appena infatti iniziata la riapertura(mesi dopo ma questo non lo enfatizza) gli spostamenti sono cominciati
purtroppo noi italiani cattivi ci siamo dimenticati dei nostri maestri giornalisti delle trasmissioni della domenica pomeriggio e dei talkshow e dell’insegnamento dei bravi cantanti e quindi i contagi hanno cominciato a crescere. Di conseguenza a questo lui ha dovuto reagire
La reazione ci viene descritta in particolare relativamente ai controlli alle frontiere, no non è una battuta lo scrive davvero, ho la chiusura degli esercizi commerciali e la sicurezza delle scuole di cui aggiungo non possiamo dimenticare il mitico apporto dei banchi a rotelle
E con un balzo nonostante i mesi da incubo passiamo a giugno in cui una norma prevede che ogni DPCM sia presentato in aula da Conte o da un suo delegato per assumere l’indirizzo preventivo del parlamento. Quindi mi chiedo: da gennaio a giugno il parlamento che ruolo ha avuto?
Per quanto riguarda un altro aspetto che il nostro ministro ritiene fondamentale cioè l’autonomia regionale abbiamo un piccolo approfondimento in cui però tutto sommato non è andata male nonostante qualche momento di divergenza anche grazie al ministro boccia
Con le regioni c’è un’interlocuzione quotidiana grazie appunto al ministro boccia con cui lavorano in sinergia in uno spazio di condivisione che fa bene alla nostra democrazia. Strano io mi ricordo dei grossi screzi con le regioni. Anche con i sindacati è andata alla grande
Ma non è andata benissimo solo con i sindacati naturalmente è andata anche piuttosto bene con le associazioni datoriali con cui sono scaturiti i protocolli di sicurezza, ma sono quelli che sono in applicati in quanto adesso in Lombardia si è in zona rossa?
La trattazione della compatibilità della gestione della pandemia con le regole della democrazia per il ministro è andata bene e aggiunge “guai se un’emergenza sanitaria diventasse la scusa per una ritorsione antidemocratica!” (Un coprifuoco cosa vuoi che sia? )
Giustamente qualche acuto osservatore politico gli ha fatto notare che nei paesi non democratici certe cose siano molto più facili e nessuno si scandalizza se lo Stato limita o controlla la vita delle persone i loro comportamenti
Lui però mantiene la barra ed è convinto che la collaborazione tra istituzioni cittadini informazione trasparente e la persuasione siano le chiavi per affrontare la pandemia dentro una relazione democratica con la cittadinanza Che stimoli l’opinione pubblica ad essere virtuosa
La democrazia tutto sommato è una risorsa per la gestione dell’emergenza. Non pareva esattamente così quando parlavano di Berlusconi ma pazienza, bisogna avere certi poteri dalla propria parte per pensarla diversamente
Ma facciamo un passo indietro
Torniamo a quel mese orribile che fu marzo 2020. Nono stante il nostro ministro fosse già consapevole e ben di più degli altri leader europei si rende conto che c’è un problema di carenza di forniture sanitarie e che hanno medici e infermieri da difendere.Sorgono però due domande
Come mai furono mandati in Cina mascherine e altri dispositivi medici? Come mai visto che i media impazzavano con il virus cinese durante gennaio e febbraio che non era rischioso Il nostro ministro non si era preparato o non aveva ottenuto risultato se lo aveva fatto?
Infine una domanda più di ordine generale: se noi eravamo più consapevoli degli altri come mai all’inizio del 2020 non avevamo una filiera italiana di produzione di mascherine e avevamo solo una piccola fabbrica emiliana di respiratori ma abbiamo spedito materiale in Cina?
Come mai visto che il sovranismo nella produzione era brutto e cattivo non si è capito che servivano fabbriche italiane e non bisognava essere totalmente dipendenti dalle importazioni come giustamente ricorda che invece eravamo dipendenti?
Certo come ricorda il ministro in tempi normali importare non è un problema a parte il fatto che lavorano altri e al primo shock salta tutto ma con una pandemia diventa enorme come problema infatti scattano quasi subito misure come il blocco delle esportazioni e aumentano prezzi
Chissà che forse l’idea di tenere infatti alcune produzioni importanti invece non fosse stata un’idea intelligente anche a costo di andare contro determinate regole europee. Non vi preoccupate questo ragionamento il ministro non lo fa è ancora ben oltre di quanto scritto
anche il ministro nota che purtroppo gli altri in caso di difficoltà non sono pronti a mandarti le cose e che siamo in una globalizzazione senza regole ma secondo lui c’è un problema di debolezza delle istituzioni sovranazionali ma si rende conto spingano per liberismo selvaggio
Il problema come riconosce il nostro ministro è un problema enorme e si concentra tra le singole nazioni una vera e propria concorrenza sleale per esempio sulle mascherine. Il ministro e tormentato dall’acquisto di respiratori e mascherine
Il 31 gennaio però avviene qualcosa di magico un nuovo personaggio fa capolino nel nostro racconto. Con lo stato di emergenza arriva la Protezione civile con l’ordine di comprare tutto quanto necessario per affrontare l’epidemia. il ministro loda il loro lavoro
Purtroppo pensando di affidare all’istituzioni sovranazionali la gestione della globalizzazione il nostro ministro laureato in scienze politiche dovrebbe capire che oltre alle questioni sanitarie i problemi relativi al commercio internazionale non possono che peggiorare
Ma è il momento che i veri competenti entrino finalmente in campo nella nostra storia.un uomo l’unico, il più potente, quello più multitasking della storia sta per entrare in scena. È il nostro commissario straordinario. Colui che può salvarci delle derive della globalizzazione
Voi immaginate già di chi stiamo parlando: Lui l’uomo che doveva procurare le mascherine banca rotelle gli anticorpi monoclonali e i respiratori. Il commissario Domenico Arcuri sta entrando in scena
14 marzo: Domenico Arcuri viene nominato come commissario straordinario all’emergenza. Capendo l’importanza della questione il nostro ministro decide di cedergli la stanza che è occupato finora accanto a quella di Borrelli. Speranza si separa quindi dai suoi collaboratori
Alcuni collaboratori di speranza si occuperanno di aiutare il super commissario nelle questioni che si dovessero presentare ogni giorno. Lavorano al unisono come una famiglia dalle nove di mattina fino alle oltre 10 di sera isolandosi dei loro cari.
Nel cedere i propri collaboratori al commissario Arcuri il ministro ci ricorda come sia rimasto in contatto con Federica zaino che era in squadra di Bersani e Paolucci; il secondo con una vasta esperienza politica e amministrativa per esempio con Bassolino a Napoli
Paolucci tra le altre cose fu anche parlamentare italiano ed europeo. Questi collaboratori vengono ceduti al commissario per aiutarlo nel difficile compito di reperire mascherine ed altro. Il ministro se ne separa ma ne sente molto il peso di questa separazione
Ma almeno ex ante non dobbiamo temere nulla Arcuri infatti ci viene detto che è un manager svelto determinato di comprovata qualità.entra però in gioco la solidarietà cinese che il ministro definisce preziosissima
Purtroppo la globalizzazione comincia a farsi sentire e le organizzazioni sovranazionali come abbiamo previsto prima non sono state di grande aiuto in quanto vengono bloccate in dogana o all’estero oggetti in ambito sanitario fondamentali
Grazie però appunto alla grande solidarietà cinese anzi preziosissima e agli ambasciatori sul campo riusciamo Secondo il ministro ad andare avanti. Arcuri gioca di squadra ed esercita con risolutezza i suoi poteri
Il ministro passa a parlare dei suoi collaboratori Goffredo è il suo capo di gabinetto con esperienza in classe da vendere mentre Tiziana è la sua vice capo di gabinetto magistrato brillante instancabile
Con loro sembra avere un bel rapporto infine il ministro menziona anche zampa. Zampa è una persona seria e leale come poche da sempre vicina a Romano Prodi che affianca esegue i lavori del comitato tecnico scientifico affianco a due altre collaboratrici del ministro
I collaboratori e la squadra di speranza sembra estremamente unita anche se non mancano le delusioni nella ricerca delle forniture. Ma veniamo a qualcosa di estremamente interessante e poi ci lasciamo
L’uomo della provvidenza cioè il commissario Grazie ai suoi uomini di mercato negozia un importante fornitura con un imprenditore italiano che da decenni importa materiale sanitario dalla Cina. Il signore ha un’azienda affermata con situazione patrimoniale solida e incensurato
Purtroppo sorge un problema con la dogana in questo caso. Poi si parla di una vicenda di 10 mascherine chirurgiche da prelevare in Bulgaria provenienti dalla Cina ma c’è stato un problema relativo alla documentazione tecnica insomma è le forniture sono molto complicate
Problemi simili se non più gravi ci sono anche con le forniture delle macchine per le terapie intensive in arrivo dalla Cina. Insomma un vero rebus. Nel frattempo però piano piano la curva dei contagi sembra migliorare.
Ora vi lascio però qualcosa lo possiamo ricavare come regola di massima. La gestione della globalizzazione in mano a soggetti sovranazionali ha portato ad un vero disastro per il nostro paese che al primo shock si è trovato impreparato
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