Questo è l'appunto buttato giù dal medico che curò Van Gogh quando si amputò l'orecchio - per motivi ancora da stabilire, in effetti, nonostante le molte teorie.
Non basta la tanto sottolineata e narrata follia a spiegare il gesto, deve pur esserci stata una causa scatenante.
In
effetti si vede bene dallo schizzo del Dr. Rey, ritrovato di recente, che il pittore non si tagliò via solo il lobo come si diceva. La ferita di quell'antivigilia di Natale del 1888 fu ben più violenta e mutilante e le storie la raccontano ognuna a modo suo. Pare certo, in ogni
caso, che quella notte prese il suo orecchio, lo incartò in un foglio di giornale e lo portò a una ragazza che lavorava in un bordello, poi identificata in Gabrielle Berlatier, probabilmente ritratta qui ne "La Mousmé"⬇️ bonvivre.ch/2016/07/cultur…
Sui motivi del fatto, però, la fan-
tasia di tutti s'è sbrigliata.
Alcuni dicono che per gelosia aveva litigato furiosamente con Gauguin, anch'egli invaghitosi di questa ragazza, e l'amico, dopo la scenata, aveva sbattuto la porta e se n'era andato al bordello. Allora Vincent s'era reciso l'orecchio e era corso a
darlo a Gabrielle per dimostrarle che il suo amore era ben più assoluto di quello di Gauguin; altri dicono che lo diede a lei perché lo consegnasse a Gauguin come prova di quanto tenesse alla loro amicizia e di ciò che era disposto a fare per salvarla. Altri pensano invece che la
rabbia per la lite con Gauguin scatenò la disperazione insorta con la notizia delle imminenti nozze dell'amato Theo, di cui aveva saputo quella stessa mattina per posta; cioè, il senso di solitudine imminente e di precarietà dei suoi due affetti più cari deve esser stato così
insopportabile da indurlo a tanto. Chissà.
Risulta che, nonostante il ricovero che ne seguì e le cure che ricevette, Vincent non fu mai molto lucido riguardo all'episodio, non seppe mai ricordarlo bene.
Gauguin fu un po' bastardello, scrisse di lui che lo aveva più volte minac-
ciato con un coltello, e altre cose poco carine. Ma in realtà non risulta alcun documento che attesti che il povero Vincent sia mai stato violento contro qualcuno se non contro se stesso... 🙄🧡
(visto che ho dovuto scriverlo per un ragazzetto, ho pensato bene di farvelo ciucciare anche a voi 😁)
Ah, dimenticavo un piccolo aneddoto, meno insignificante di quanto possa sembrare:
I giornali il giorno dopo riportarono la notizia, 4 in tutto. Ma era pur sempre un fatto di sangue.
3 sbagliarono a scriverne il nome, e uno scrisse "un pittore polacco".
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Gli americani scelgono Sigonella per fare atterrare l'aereo Egyptair che hanno dirottato con a bordo il commando palestinese, perché commettono un errore. Anzi,lo commettono per ben 2 volte:
Il diplomatico che sceglie Sigonella non si ricorda che non è una base Usa. Il comandante
della flotta Usa di stanza a Gaeta, che dà conferma, neanche.
Ma Sigonella in effetti è una base italiana a disposizione degli Usa unicamente per azioni approvate dalla Nato. In assenza di questo prerequisito, è suolo italiano e gli Usa devono chiedere il permesso all'Italia per
usufruirne. Il comandante della base è italiano, con un'unità destinata a vigilanza, sicurezza e quant'altro.
Ciò accade probabilmente perché, nonostante i trattati, gli Usa hanno sempre pensato che scripta volant e di poter cmq fare qui quello che vogliono (e infatti, in gene-
La foresta labirintica in cui i soldati si perdono in "Paura e Desiderio" di Kubrick, che induce smarrimento e poi terrore, è solo il preludio di tanti labirinti della mente a venire. È il punto in cui l'uomo diventa paranoico e percepisce tutto come ostile, persecutorio, e vi
reagisce nel peggiore dei modi, in un loop.
L'essere umano è essenzialmente un animale terrorizzato e, in fondo a questo terrore, è costretto a prendere coscienza della sua condizione, ad "aprire gli occhi". Se non riesce a fare questa operazione, però, l'esito è nefasto e la
distruzione appare come orizzonte inevitabile.
Nel 1° film c'è un soldato che tenta di stuprare una ragazza: esemplificazione perfetta della distruzione e distruttività dell'umano che smarrisce sé stesso. E poiché non vi riesce, reagisce al [senso di] impotenza non ancora a
Vi linko un video strapieno di cosette deliziose di Eva Cantarella.
Le Olimpiadi antiche, che vengono interrotte nel 393 dC da Teodosio che vieta tutti i giochi religiosi pagani, hanno anch'esse un loro mito fondativo.
Enomao, re di Olimpia, aveva una figlia che doveva sposarsi,
Ippodamia, della quale sembra fosse innamorato. Perciò, per sceglierle il marito, inventa una gara.
Avveniva spesso che i matrimoni si decidessero con una gara, una scommessa, o sim, e sappiamo quanto in tutto questo cosa pensasse il "premio", cioè la ragazza, fosse assolutamente
ininfluente. Enomao non fa eccezione e pertanto indìce una gara di carri alla quale i pretendenti di Ippodamia dovranno vincere se vogliono prenderla in moglie. Se non vinceranno, verranno uccisi.
Una robetta leggera, insomma, in cui già da subito si capisce quanto il motto
Sempre qui, Avv.Repici:
"Al governo in questo momento ci sono gli sponsor della pista palestinese, depistaggio sulla strage di Bologna. Sottosegretario alla Difesa è la figlia di Pino Rauti, lo stratega del golpismo italiano.
Il PdC G.Meloni come fa, nelle sue interlocuzioni oni-
riche con la memoria di Paolo Borsellino, a raccontare che ha nominato la figlia di Rauti sottosegretaria alla Difesa? [...]
Oggi la pista palestinese su Bologna ormai è un residuo del passato, ciarpame da buttare nei rifiuti [grazie alla forza granitica dei familiari delle
vittime]. Io non so il 2 agosto prossimo cosa dirà il portavoce del Pres.Regione Lazio, o il Min.Lollobrigida, o Arianna Meloni, o Giorgia Meloni. È stato un suicidio di massa, a Bologna, oppure gli assassini erano i loro compagni d'armi e di partito??"
"Oggi non ci sono le condizioni politiche per accertare le verità [sulle stragi]".
"Nel palazzo del potere, il potere si rifiuta da più di 30anni di vedere l'elefante nella stanza. Qual è l'elefante? Sono le decine, centinaia di prove che dimostrano che
(📷 Letizia Battaglia)
le stragi del '92-93 furono stragi politiche eseguite dalla mafia per interessi che andavano molto al di là di quelli mafiosi, con l'intervento di apparati statali."
"Decine di collaboratori ci dicono tutti la stessa cosa, cioè che dal settembre '91 al febbraio '92 tutti i massi-
mi capi della regione di Cosa Nostra sono stati a discutere di un progetto politico che non era stato concepito dai mafiosi ma che era stato proposto dall'esterno. I collaboratori di giustizia ci dicono che era stato concepito da Gelli, dalla massoneria deviata, dalla destra
Da ascoltare.
Tra le tante cose, Ranucci racconta la storia della famosa intervista a Borsellino da lui recuperata, fatta dai 2 giornalisti francesi che indagavano sulla provenienza dei soldi di Berlusconi che stava aprendo La Cinq, e che costò il licenziamento di Biagi, Luttazzi
e Santoro. Ranucci nel 2000 ottiene una copia dell'intervista in cui Borsellino, poco prima di morire, parla di Berlusconi, Dell'Utri e Mangano. Era il 1992. Da abbinarci c'era un'intervista a Salvatore Cancemi, boss di Cosa Nostra, che aveva partecipato alla strage di Capaci,
e che Ranucci era riuscito straordinariamente a intervistare, in cui si parlava della Trattativa (già nel 2000), del Papello di Riina e delle riunioni per le stragi cui partecipava. Parlava anche di Berlusconi che pagava Cosa Nostra. Insomma, diceva un sacco