Qui è quando invita il M5s e i suoi elettori a non esprimere giudizi affrettati nei confronti di un rivale del Pd sulla base di un'avviso di garanzia. 2/n
Qui, molto più recentemente, è quando invita serenamente ad aspettare quantomeno le argomentazioni della difesa prima di condannare sui social network un avversario politico di Forza Italia. 3/n
Qui, ricorrendo sempre al format del simbolo del partito in fronte, è quando ricorda che gli avversari politici vanno sconfitti nelle urne senza fare sciacallaggio sulle inchieste giudiziarie. 4/n
Qui invece è quando, ben prima dell'"alleanza strategica", con notevole fair play, dà risalto a un'originale forma di protesta contro l'abuso delle misure cautelari che hanno colpito un partito all'epoca avversario come il PD. 5/n
Potrei proseguire, ma quando personaggi come Cancelleri dicono "non mi sono mai iscritto ai forcaioli", non si può che ricorrere a Giachetti. n/n
Quello che forse @GiancarloCanc non ha capito è che Luigi Di Maio ha chiesto scusa per come il M5s si è comportato finora, non ha negato la realtà dicendo che non si è mai comportato in maniera indegna come sta facendo lui ora.
La crisi in Venezuela ha svelato la bancarotta politica e morale di gran parte della sinistra ibero-americana rappresentata dal Gruppo di Puebla. Si tratta di un’organizzazione fondata nel 2019 dai principali leader ed ex capi di stato progressisti iberici e latino-americani. 1/N
Il Venezuela è uno dei problemi più gravi del Sud America per la repressione politica, la morte della democrazia, la crisi economica e l’esodo migratorio che impatta sulla regione. Il Grupo de Puebla, capitanato da Zapatero🇪🇸, ha partecipato come osservatore delle elezioni🇻🇪. 2/n
Dal principio l’approccio del Gruppo di Puebla è stato totalmente sbilanciato a favore del regime di Maduro. In tutti i comunicati, che formalmente invitano al “dialogo” e alla “pace” in Venezuela, c’è una falsa equivalenza tra l’opposizione perseguitata e il regime chavista. 3/n
Il professore, estimatore di Chávez ed esperto di Sud America, ha annunciato una denuncia nei miei confronti. Cos’è successo?
Aveva scritto che sul Venezuela “il governo Usa ha omesso di parlare di protesta o denunciare repressione”. 1/n
Ho fatto notare che si trattava di un’affermazione non corrispondente al vero, dato che gli Stati Uniti - prima con una dichiarazione della Casa Bianca e dopo del Segretario di Stato Blinken - avevano condannato chiaramente le violenze e la repressione del regime di Maduro. 2/n
Allora il Carotenuto ribadisce: l’ha detto El Pais!
E monta su questa bizzarra teoria: dopo “il salto in avanti di Blinken” del 2 agosto, “dal giorno 5 in avanti c’è un riposizionamento del Dipartimento di Stato” sul🇻🇪 (occhio alle date). E minaccia di portarmi in tribunale. 3/n
Dopo le polemiche dei giorni scorsi per la denuncia da 250/500 mila € nei confronti del Foglio (e del Riformista), il ministro Adolfo Urso scrive al Corriere per dire che la sua “iniziativa giudiziaria non è riferita al nomignolo Urss”.
È un’affermazione palesemente falsa. 1/n
Nell’atto con il quale il ministro Urso, assistito dall’avv. Gianluca Brancadoro, ci ha citati c’è scritto senza possibili fraintendimenti che un motivo della sua denuncia è:
“L’utilizzo di un nomignolo originale, ma dai connotati fortemente denigratori, quale Adolfo URSS”. 2/n
Sempre nella lettera ad Aldo Grasso sul Corriere, Urso scrive che la vera motivazione è una campagna - racchiusa in un mio articolo del 19 febbraio - “tesa a impedire che il ministero ottenesse il consenso in sede di governo per commissariare Accciaierie d’Italia (ex Ilva)”. 3/n
È difficile mettere in fila così tanti dati falsi e fuorvianti, uniti in un ragionamento contraddittorio.
La tesi di Tridico è che sotto il governo Meloni non c’è un “boom di occupati”, ma crescita occupazionale fittizia, improduttiva e precaria. Passiamo in rassegna i dati. 1/n
Innanzitutto il metodo. Visto che l’analisi è sul governo Meloni non ha senso fare (come fa Tridico) confronti con il 2007 (17 anni e 4 crisi fa!) o il 2019, ma bisogna vedere cos’è successo nel 2023:
Gli occupati sono 23,7 mln (record storico) e +456 mila rispetto al 2022. 2/n
1) “Le ore lavorate, pro-capite ma anche complessive, sono inferiori al 2019 (pre-Covid)”.
Grafico 1 (Bankitalia): il monte ore lavorate è in crescita e nettamente sopra il 2019.
Grafico 2 (Istat) la variazione del monte ore lavorate negli ultimi anni è sempre positiva. 3/n
Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida si è scagliato contro un mio articolo sulla “carne sintetica”, su @ilfoglio_it di oggi, parlando di “vaneggiamenti” e “fandonie dei propagandisti di mestiere e mistificatori seriali”. Cos’è successo? 1/n politicheagricole.it/carne-sintetic…
Nell’articolo ho documentato che Lollobrigida, sul tema della “carne sintetica”, parla una lingua in Europa e un’altra in Italia.
A Bruxelles il governo, con Francia e Austria, ha presentato al Consiglio Agrifish una posizione diversa dal “divieto”. 2/n ilfoglio.it/politica/2024/…
Il documento infatti è sì critico della “carne coltivata”, ma non riporta affermazioni categoriche né propone una posizione proibizionista. Piuttosto, pone degli interrogativi su una serie di questioni che, peraltro, sono già affrontate dal Regolamento europeo sui Novel food. 3/n
Marcello Degni, il magistrato della Corte dei Conti attivista di sinistra, sarà valutato dal Consiglio di presidenza per le sue dichiarazioni contro il governo Meloni. A giudicarlo ci sarà Tommaso Miele, presidente aggiunto, che insultava Matteo Renzi. 1/n ilfoglio.it/giustizia/2024…
Miele è il giudice contabile che, come rivelò il Foglio, sui social network lanciò una serie di attacchi politici e insulti personali contro Renzi dichiarando il suo sostegno per il M5S. Era il favorito per diventare presidente della Corte dei conti. 2/n ilfoglio.it/home/2020/08/2…
Dopo lo scandalo sollevato dal Foglio, Miele si ritirò dalla corsa. Ma poco dopo, in gran segreto, il Consiglio di presidenza lo nominò “presidente aggiunto”, incarico confermato pochi mesi fa. Come può ora quel Consiglio con Miele dentro punire Degni? 3/n ilfoglio.it/politica/2022/…