-2 a #Tokyo2020 e allora ecco a voi la TOP 20 dei Fatti Strani e degli episodi più controversi (incidenti, polemiche, momenti WTF) della storia olimpica!
20) 1996: Il tragicomico ultimo tentativo dell'ucraino Roman Virastyuk, nella finale del peso maschile.
19) La cattiveria esistenziale di Charles Barkley, stella del Dream Team USA a Barcellona '92, che non resiste a tirare una gomitata all'angolano Herlander Coimbra nonostante la sua squadra sia sopra di 31 punti e leggermente superiore nei valori in campo...
18) 1992: lo sciagurato errore di valutazione dell'americano Mike Marsh che domina la semifinale dei 200 metri in 19"73 pur decidendo di rallentare negli ultimi 10 metri, bruciandosi così la possibilità di battere il record del mondo di Pietro Mennea (19"72).
17) 2004-2008: i due ori buttati nella spazzatura dall'americano Matt Emmons in due Olimpiadi consecutive, ad Atene sparando nel bersaglio a fianco, a Pechino facendo 4 all'ultimo tiro. Per fortuna, Emmons ha vinto comunque altre tre medaglie olimpiche in carriera.
16) 1980, il polacco Wladislaw Kozakiewicz zittisce l'Olimpico di Mosca con il record del mondo nel salto con l'asta, battendo l'atleta di casa Volkov e salutando il pubblico con il gesto dell'ombrello (i polacchi sostennero la tesi di "uno spasmo muscolare dovuto allo sforzo").
15) Quando il Dream Team di basket era davvero il Dream Team e sembrava che nessuno potesse nemmeno avvicinarcisi, un uomo ebbe il tiro per farli fuori da un'0limpiade: Sarunas Jasikevicius, allo scadere della semifinale di Sydney 2000 USA-Lituania.
14) Medaglie tolte/respinte/rifiutate: il russo Ibragim Samadov, in polemica verso un regolamento discutibile, lascia lì il bronzo vinto nel sollevamento pesi, categoria -82,5 kg a Barcellona 1992 e se ne va coprendosi di disdoro universale. Verrà squalificato a vita.
13) La pagina più nera della non fortunatissima relazione tra le Olimpiadi e il calcio italiano: Seul 1988, Zambia-Italia 4-0 (Kalusha Bwalya, Kalusha Bwalya, Johnson Bwalya, Kalusha Bwalya) e più non dimandare.
12) L'impostore Norbert Sudhaus, studente tedesco che a Monaco 1972 riuscì a eludere la sorveglianza e fiondarsi in pista mentre tutto lo stadio attendeva l'arrivo dei veri maratoneti.
11) Pechino 2008, taekwondo: il cubano Angel Matos reagisce in maniera un po' troppo veemente al verdetto arbitrale che lo vuole sconfitto nella finale per il bronzo contro il kazako Chilmanov. Sarà squalificato a vita.
10) Atene 2004: il greco Tampakos lucra un oro profondamente ingiusto agli anelli, nell'ultima grande notte di Jury Chechi che arpiona un bronzo leggendario e poi ha la prontezza di spirito di indicare al pubblico ateniese chi è il vero vincitore della gara.
9) A proposito di furti, cose clamorose accaddero a Seul 1988 nella boxe. Qui Vincenzo Nardiello viene derubato di una medaglia di bronzo, e il modo ancor l'offende: guardate la reazione del presidente CONI Mario Pescante, precipitatosi dagli spalti per placarlo e placcarlo.
8) Londra 2012: la curiosa e complicatissima vicenda che costrinse la spadista sudcoreana Shin A-Lam a restare in pedana in lacrime per oltre un'ora, da sola, aspettando invano il verdetto che potesse restituirle una medaglia di bronzo.
7) L'agonia della svizzera Gabriela Andersen-Schiess, 37^ classificata nella torrida maratona femminile di Los Angeles 1984. E a quel punto che fai? La aiuti? La soccorri? La marchi a vista, rispettando la sua volontà di completare la gara? Momento altamente drammatico.
6) Lo splendido esercizio a corpo libero di Vera Caslavska a CittàdelMessico 1968, e la scena ancora più memorabile in cui, sul podio, volge lo sguardo lontano dalla bandiera del Paese che ha appena invaso la sua Cecoslovacchia, firmandosi una specie di condanna a morte sportiva.
5) Anche gli dei ogni tanto si addormentano: Greg Louganis sbatte la testa sul trampolino durante le qualificazioni a Seul 1988. Si qualificherà ugualmente in finale e la vincerà, anche se in quel momento le sue preoccupazioni sono rivolte a qualcosa di ben peggiore.
4) La polacca Stanislava Walasiewicz (a sinistra), oro nei 100 metri a Los Angeles 1932, probabilmente la prima campionessa ermafrodita della storia olimpica: era affetta da mosaicismo, ovvero possedeva due diverse linee genetiche, espresse contemporaneamente.
3) Gli ultimi bollenti secondi della finale USA-URSS di Monaco 1972, compendio della Guerra Fredda e delle mille possibili porte girevoli di una partita di basket. Un time-out chiamato tardi, un cronometro bloccato, un'infrazione di passi non segnalata...
2) La più grande impostura della storia delle Olimpiadi moderne: Ben Johnson, 9"79, Seul 1988.
"Se ne pentiranno amaramente" (Payton Jordan, capo allenatore della squadra di atletica USA). "Quando scendemmo dal podio, provammo la sensazione che qualcuno dagli spalti avrebbe potuto spararci da un momento all'altro" (Tommie Smith e John Carlos).
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Che succede? Che si avvicina #Sanremo2024 e allora, come ogni anno, il consueto MEGA-THREAD sanremese con la top 30 delle mie canzoni preferite dei Festival di cui ho memoria (quindi, a spanne, dal 1989 a oggi).
30) "Cosa resterà (degli anni '80)" (Raf, 1989). "Anni ballando ballando/Reagan Gorbaciov", nove mesi prima della caduta del Muro. La giacca rossa di Raf a Sanremo 1989 è uno dei miei primi ricordi in assoluto, non solo in tv, insieme ai testi del Festival su Sorrisi & Canzoni.
29) "Lasciarsi un giorno a Roma" (Niccolò Fabi, 1998). "Il pavimento/del paradiso sei per me". L'energia del romano Niccolò Fabi, indie prima che il termine non esistesse ancora, vestito come uno studente di liceo invitato a un compleanno.
Stasera a Celtic Park l'Atletico Madrid indosserà una divisa speciale, maglia rossa e calzoncini blu, per celebrare Celtic-Atletico 0-0, semifinale d'andata di CoppaCampioni 1973-74: la dimostrazione che il calcio "di una volta" non era così bello come lo si dipinge oggi.
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A riassumere le scorrettezze di quella partita basterebbe il tabellino: tredici cartellini estratti dall'arbitro turco Babacan, dodici dei quali ai danni dell'Atletico. Ma le immagini televisive renderanno ancora meglio la brutalità di Celtic-Atletico 1974.
L'Atletico era allenato dall'argentino Juan Carlos Lorenzo, ex tecnico della Lazio (dove sarebbe tornato negli anni 80) e santone del calcio sudamericano: per esempio, era il ct dell'Argentina che ai Mondiali 1966 aveva scioccato l'Europa per lo stile di gioco "machiavellico".
6 anni dopo aver spedito in rete un pallone che gli era valso il Premio Puskas, Olivier #Giroud ha cambiato consonante e ha soffiato palla a Puscas. Viaggio nel pazzo mondo dei portieri casuali di Serie A, a cominciare dall'unica volta che era capitata al Milan... 100 anni fa!
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Accadde 100 anni fa, il 4 novembre 1923: un Milan-Pro Vercelli 1-3 in cui il portiere Midali fu espulso al 72' per "un atto di giustizia sommaria" secondo la Gazzetta. Le sostituzioni non esistevano: in porta andò il difensore Rinaldo Bronzini, che riuscì a non prendere gol.
Singolare quel che accadde in Milan-Bologna del 28 febbraio 1982, quando Rosario Lo Bello (non ancora famigerato presso i milanisti) espulse Piotti per una scaramuccia con Franco Colomba, ma con democristiana prontezza fischiò la fine della partita subito dopo.
"Nervi saldi, cervello fresco e grandi gambe". 25 anni fa, il #27luglio 1998, sul Col du Galibier, il tormento e l'estasi di Marco Pantani (anzi PAN-TA-NI, come scandiva immancabilmente Adriano De Zan): chi c'era, non potrà mai dimenticare.
Partito con un ritardo di 3'01" dalla maglia gialla Ullrich, a 47 km dal traguardo Pantani inizia a "sentire le voci", come ha scritto quella mattina Gianni Mura su Repubblica. Prende atto che Ullrich non lo segue, aspetta per un po' Leblanc ma poi molla anche lui al suo destino.
La Grenoble-Les Deux Alpes diventa presto un calvario per Ullrich, che ancora arranca sul Galibier quando Pantani ha già scollinato ed è in discesa - con un unico brivido quando pensiamo che sia caduto ancora, e invece sta solo indossando la mantellina offerta da Orlando Maini.
Un anno ai Giochi di Parigi che inizieranno il #26luglio 2024. E allora THREAD ispirazionale con i 30 momenti olimpici più belli della nostra vita (o perlomeno da Seul 1988 in poi). Bonus track: l'ultimo dei tre podi tricolore della storia, conquistato dalle fiorettiste a Londra.
30) Nell'inferno di Sant Sadurnì d'Anoia lo sprint di Fabio Casartelli sull'olandese Dekker e il lettone Ozols a Barcellona 1992, nell'ultima edizione olimpica in cui il ciclismo era ancora limitato ai dilettanti.
29) Atene 2004, l'unico oro femminile conquistato negli sport di squadra: il Setterosa di Pierluigi Formiconi, Melania Grego, Tania Di Mario, che risale dalla buca di un -2 nei supplementari contro le padrone di casa, com'era riuscito ai maschi dodici anni prima.
25 anni fa, il #30giugno 1998, andò in scena una delle più grandi partite della storia dei Mondiali e contemporaneamente uno dei momenti più tragici della storia del giornalismo sportivo, per giunta sulla BBC, ad opera di Brian Moore e Kevin Keegan. Ma andiamo con ordine.
La partita in questione è Argentina-Inghilterra, ottavi Francia 1998, stadio Geoffroy-Guichard di Saint Etienne. Una partita che vive di momenti di grande cult, come il celebre assolo del Wonder Boy Michael Owen che, nell'estasi del momento, a molti inglesi ricordò Maradona.
L'Argentina arpiona il pareggio a fine primo tempo con questo geniale schema su calcio piazzato dal limite: tutti si aspettano la parabola di Veron o la stangata di Batistuta, invece...