Chissà se nel 1920 ci fu qualcuno che disse “Eh, ma fermiamo tutti i movimenti estremisti, anche quelli di sinistra”.
La Marcia su Roma del ‘22 non fu improvvisata, fu preparata meticolosamente nei due anni precedenti con la nascita e crescita di uno squadrismo organizzato.
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Il primo episodio violento accadde nell’Autunno del 1920, a Bologna: i socialisti stavano festeggiando l’elezione a sindaco di Ennio Gnudi, dirigente sindacale del PSI.
Circa trecento fascisti armati volevano entrare a Palazzo d’Accursio, ma le Guardie Rosse lo impedirono.
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Per difendere il Palazzo vennero gettate alcune bombe a mano e molti spararono. Il mutilato di guerra Giordani sarà considerato il primo grande martire della rivoluzione fascista. La salma sarà esposta in un'aula del tribunale e vegliata da picchetti di camicie nere.
Armate.
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Ai funerali del 23 novembre 1920, sfileranno i fascisti con il gonfalone del comune, tra due imponenti ali di folla.
La giunta neoeletta di Gnudi sarà costretta a ritirarsi senza essersi insediata, sostituita dal commissario prefettizio Vittorio Ferrero.
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La polizia arresterà circa 200 socialisti.
E quanti fascisti?
ZERO.
Per molti giornali i "rossi" furono gli unici colpevoli degli incidenti.
(Mi ricorda un fatto recente, in cui un poliziotto è indagato per aver manganellato alcuni fasci violenti. Così, solo vagamente…).
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Che successe poi?
Solo in pianura padana, nei primi sei mesi del 1921 i fascisti invasero con violenza 59 case del popolo, 119 camere del lavoro, 107 cooperative, 83 leghe contadine, 141 sezioni del PSI, 100 circoli culturali, 28 sindacati operai, 53 circoli ricreativi operai.
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Sindacati, circoli operai, cooperative: gli attacchi squadristi erano sempre rivolti a sinistra.
Ma anche qui gli aggressori la fecero sempre franca.
Il resto è storia, nel silenzio generale della regia polizia e con la complicità dei tribunali sempre clementi con i fascisti.
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Un’ultima nota: i seguaci di Casapound e FN sono fascisti pure nel mostrare una identità esteriore simile agli squadristi di 100 anni fa.
Le camice nere ci sono, tatuaggi al posto dei gagliardetti, violenza e i bastoni sono gli stessi.
Per l’olio di ricino si stanno attrezzando.
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Non è vero che sotto il fascismo non si votava più: il 24 marzo del 1929, al termine della legislatura, gli italiani andarono di nuovo alle urne.
La scheda era quella nella foto, la lista dei parlamentari era stata fatta dal Consiglio del PNF 1/4
Si poteva solo dire se si era d’accordo o no.
Tutto molto bello vero?
Vinse il SI con il 98%.
Nel ‘34 idem, il SI vinse con il 99,85%.
Nel ‘39 le camere furono sciolte e il PNF nominò direttamente i parlamentari.
Palazzo Braschi Roma 1934 2/4
L’esclusione dal voto delle donne, l’esclusione di chi non apparteneva a certe categorie o pagava almeno 100 Lire di tasse, la propaganda martellante e le intimidazioni ai seggi, oltre ai brogli, resero possibile questo successo elettorale.
Palazzo Tenta, Bagnoli Irpino 1929. 3/4
Salvini chiude il comizio a Milano con ‘Generale’ di De Gregori in omaggio a Vannacci.
La mia prima reazione è stata pensare che siamo veramente al livello da bambini dell’asilo.
Risultato?
Tutti i presidenti di Regione, Zaia per primo, incazzati.
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Alla domanda a Zaia se ha salutato Vannacci la risposta è stata: “Mia madre mi ha insegnato che per educazione bisogna salutare tutti”.
Inoltre come al solito Salvini dimostra di non capire nulla.
Lui vuole ripristinare il servizio di leva e la canzone dice il contrario.
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Infatti è un testo autobiografico in cui racconta della felicità nel tornare alla vita normale di un militare che ha passato le notti (crucche e assassine) a fare guardie inutili.
Non solo.
È un testo polemico anche contro le idee che piacciono a Meloni.
Infatti le parole…
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In Tajkistan negli ultimi 30 anni molti cittadini hanno preso il passaporto russo, principalmente per motivi di lavoro essendo il paese retto da una dittatura che governa da 32 anni.
È fra i più poveri del mondo e lo stipendio dei pochi lavoratori si aggira sui 100$. 1/n
Fino al 2102 i lavoratori tagiki all’estero erano circa 1 milione e mezzo su una popolazione di 7 milioni di abitanti, alcuni in Uzbekistan e persino in Corea, ma la stragrande maggioranza in Russia.
Fino al ‘92 il Tajikistan era invece una regione fiorente, sotto l’URSS.
2/n
Da qui il desiderio di molti abitanti di ritornare sotto l’ombrello russo, anche perché i servizi sociali sono allo sbando, e anche in questi giorni in molte zone del paese l’elettricità è razionata.
Putin prima della guerra con Kuev visitava il paese 5-6 volte all’anno. 3/n
Era il 1948, migliaia di ebrei stavano arrivando a Tel Aviv, da tutto il mondo.
È l’anno in cui l’esercito israeliano ha cominciato ad occupare i villaggi della Palestina, dove famiglie arabe vivevano lì da 40 generazioni.
Il campo profughi di Jenin, aperto nel ‘53. 1/n
Vecchi, donne e bambini vivevano in tende, inviate da Giordania, Iraq e altri paesi arabi.
Aspettando di tornare ai loro campi, alle loro case.
Dopo il Luglio ‘48 seppero che il mediatore svedese delle Nazioni Unite, il conte Folke Bernadotte sosteneva una tesi: 2/n
“Sarebbe un'offesa ai principi elementari della giustizia se a queste innocenti vittime del conflitto fosse negato il diritto di tornare alle loro case, mentre gli immigrati ebrei continuano a entrare in Palestina…
3/n
Mia mamma aveva una zia di Rovigo: il fratello era il classico agricoltore ricco, padre padrone assoluto in casa. Nessuno poteva toccare il cibo a tavola finché lui non distribuiva le pietanze.
1/n
Nell’andare a bordelli si è preso la sifilide, l’ha passata alla moglie, e due suoi figli hanno avuto problemi mentali. La zia di mia mamma passava mesi a casa nostra negli anni ‘60 perché non poteva sopportare il clima: botte, soprusi e un clima infernale.
2/n
Il modello di famiglia patriarcale era diffuso ai tempi in cui le occupazioni principali erano agricoltura e allevamento: famiglie numerose=braccia da lavoro, donne relegate in casa a sfornare figli. Poi è arrivata l’industrializzazione e con essa l’emancipazione femminile.
3/n
Vi racconto un’esperienza vissuta in Bielorussia.
Mi chiamano per una consulenza in una grande fabbrica tessile vicino a Minsk: esporta in Russia, in Asia Centrale e nei paesi dell’Est.
Visito la fabbrica, faccio alcune domande e mi trovo davanti ad una situazione strana. ⬇️
Considerato il numero di macchine di tessitura presenti vedo che nel reparto di cucitura c’era un numero di macchine superiore di 4-5 volte al reale fabbisogno, l’80% erano ferme.
La fabbrica è in mano ad una cerchia di personaggi vicini al Presidente, classico schema russo.⬇️
Praticamente i ‘gestori’ di questo impianto avevano comperato inutilmente macchinari per 1 Mil di euro in più, facile immaginare il perché.
Nonostante ciò la fabbrica lavora ed esporta, principalmente perché lo stipendio base è attorno ai 300$, quello medio 500$.
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