La pietosa Vergine Maria rivelò al beato ALANO: “Voglio che i miei Rosarianti in vita, in morte e dopo la morte, abbiano benedizione, illuminazione, grazia, pienezza e libertà e regnino indenni e sicuri da maledizione, cecità, durezza, povertà e schiavitù” e che il mezzo più
efficace e certo per impetrare il patrocinio del Figlio Suo, fosse quello di rendersi assidui nella recita del Santo Rosario.
In tal modo, il devoto si assicura il mezzo per averla Madre pietosa e Maestra zelante: “Io, per loro – ripeté ad Alano – sarò Madre, Maestra e Amica
e Mio Figlio sarà Padre, Maestro e Amico specialissimo. E gradisco che essi credano, sperino e confidino in Me e in Lui”.
Come potrà, il Rosario, dunque, non essere di suffragio alle Anime del Purgatorio?
È giusto asserire che, dopo il Sacrificio della Messa, il ROSARIO è il mezzo più efficace per sollevare le anime da quelle pene e per aiutarle a godere la felicità perenne.
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