Lui è Nonno Mario, ai tempi della foto aveva 97anni e con lui passai un pomeriggio intero a farmi raccontare di quando fu deportato, rinchiuso in un campo dì concentramento e arrivó a 5metri dal forno crematorio. Si salvó per puro caso, mi disse.. (👇🏻)
“Ho sempre avuto la passione per il taglio dei capelli,nel paesino dove abito lo facevo gratis a tutti quelli che volevano.”, si sparse la voce nel campo di concentramento di questa sua abilità così un giorno fu convocato. (👇🏻)
Nonno Mario mi disse “mi mandarono a tagliare i capelli ad un responsabile del campo” non mi negó la forte tentazione di utilizzare le forbici in un altro modo… invece feci il mio lavoro in silenzio e tornai nella mia stanza con altre centinaia di persone. (👇🏻)
Quel fatto apparentemente insignificante gli salvó la vita giorni dopo, quando arrivato nella stanza che avrebbe decretato la sua morte sentii una voce “Ma lei non è quello dei capelli ?” Nonno Mario si giró e vide il responsabile del campo “ si sono io” gli disse (👇🏻)
“ è un vero peccato sprecare un talento come il suo, le regalo qualche giorno di vita” gli disse. Tre giorni dopo arrivarono a salvarli e li liberarono dal campo. La cosa che più mi colpì quando Nonno Mario mi raccontò la sua storia fu vedere dopo anni (👇🏻)
gli occhi pieni di terrore. Oggi nel 2022 Mario non c’e più, ci ha lasciato qualche anno fa dopo una vita incredibile e il più grande regalo che possiamo fare a lui e a tutti quelli che hanno vissuto esperienze come la sua è ricordare, ogni anno (👇🏻)