Quale occasione migliore dello stato d’emergenza, dell’avvio delle riforme previste dal PNRR, della presidenza del Consiglio di Draghi e della completa l’assenza di dibattito pubblico e parlamentare, per dare la stretta definitiva sui test #INVALSI?roars.it/online/la-scuo…
I test INVALSI con la Buona Scuola (D.Lgs 62/17) sono diventati certificazioni individuali delle competenze degli studenti. Il governo Draghi pensa di farli diventare obbligatori per la selezione in accesso all'università.
Sta per realizzarsi il sogno di Daniele Checchi, Andrea Ichino e Giorgio Vittadini che nel 2008 lo avevano proposto alla ministra Gelmini.
Questi alcuni degli effetti: 1) Riduzione della didattica ad addestramento, soprattutto nei contesti più svantaggiati
2) Effetto retroattivo: test per tutti fin da piccoli, perché quando si mette in moto la macchina dell’addestramento, prima si parte, meglio è.
3) La selezione per censo sarà certificata oggettivamente. Chi è scarso nei test INVALSI, vada subito a lavorare o al massimo in un ITS Academy, se può permetterselo, ma non pensi nemmeno di continuare a studiare.
4) Abolizione di fatto del valore legale del titolo di studio: contano i risultati dei test non il risultato dell'esame di stato.
5) Disciplinamento degli insegnanti: i dirigenti avranno uno strumento per mettere un po' di pressione sugli insegnanti in funzione dell'esito dei test.
6) Competizione tra scuole: premi e punizioni per le scuole (dirigenti, insegnanti) in funzione dell’esito dei test. Il buon dirigente sarà colui che utilizza pienamente i suoi poteri per indurre i buoni insegnanti a produrre buoni risultati nei test.
7) La valutazione potrà svolgersi a livello regionale come prevede la bozza di autonomia differenziata tra Emilia Romagna e Veneto in materia di istruzione: "ulteriori indicatori INVALSI” legati al contesto territoriale.
La portata politica di questo provvedimento, apparentemente secondario, è enorme. Non a caso, a supporto si muovono interessi e spinte politiche molto diverse, ma convergenti.
Dai difensori dell'autonomia differenziata, agli apologeti della meritocrazia, al variegato mondo che ha promosso la buona scuola renziana, fino al @DD_Forum dove la voce di Daniele Checchi conta in tema di valutazione.
Per non parlare dei pedagogisti accademici, dei consulenti e formatori che vedono l'emergere di un fiorente mercato, del sottobosco di imprese cui è appaltata la valutazione INVALSI.
THREAD. Compensi controversi, incarichi singolari, consulenze e indennità eccessive e altro ancora: la Corte dei Conti ha messo sulla graticola #INDIRE, Ente che insieme a #Invalsi è parte del Sistema Nazionale di Valutazione dell’istruzione 1/14 👇👇👇 roars.it/online/dopo-li…
L’anno scorso, la Corte dei Conti aveva messo in discussione la gestione finanziaria di #INVALSI. Critiche severe, riprese però solo dal Fatto Quotidiano. Adesso è INDIRE a finire sotto la lente della Corte 2/14 ilfattoquotidiano.it/2021/08/13/inv…
Vediamo insieme cosa dice la Corte dei Conti su #INDIRE. La Corte dei Conti definisce “controversa” l’attribuzione dei compensi ai vertice dell’INDIRE. Come notano i giudici contabili, il compenso annuo del presidente è stabilito da un decreto interministeriale, ma … 3/14
THREAD. Vi fidereste di un esperto che dà continuamente numeri sbagliati? Per quantità e qualità, gli svarioni di Abravanel, il guru della meritocrazia, hanno meritato un’antologia roars.it/online/categor… 1/n
Di recente, Abravanel ha rilanciato il progetto del Rettore di @polimi, ma invece di 4-5 atenei italiani nella top 100 delle classifiche, ne vuole 2 e, a sostegno, dà dei numeri. Saranno giusti, questa volta? 2/n
THREAD. Giuseppe Valditara, relatore della riforma Gelmini ed ex Capo Dipartimento #Università svela i retroscena del progetto Autonomia Responsabile, ribattezzato "Spacca Università" dal @mattinodinapoli che vi leggeva il via alle università di serie A e serie B. 1/n 👇👇👇
In un recente articolo, @Redazione_ROARS ha analizzato la ricetta del Rettore del @polimi (e Presidente CRUI) per portare 4-5 atenei italiani nella top 100 delle classifiche internazionali, ovvero … 2/n
… se vogliamo "un sistema universitario in cui tutti gareggino alle stesse regole”, non entreremo nelle prime 100, bisogna invece scegliere 4-5 università e "dare loro regole diverse". 3/n ilfoglio.it/cultura/2021/0…
Il thread sui ranking ha 74.000 visualizzazioni e 6.300 interazioni. Ma la vera conferma di aver colto nel segno è l’arrivo dei troll con le loro provocazioni.
ATTENZIONE: i contenuti che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità e offendere la vostra intelligenza. 1/7
@EnricoZanolini (Logician e Non-dogmatic leftist) con logica stringente ci dà dei "pericolosi ignoranti" e ci accusa di inquinare il dibattito con “sciocchezze da depensanti” 2/7
@MicSchw (Michele S. Alpino, quasi come Figliuolo, poi carabiniere, poi ho finito il servizio militare.) non ha molti argomenti, ma compensa con i segni di interpunzione: ben tre punti esclamativi e tre interrogativi (!) 3/7
Thread. Parliamo di classifiche internazionali: oggi è stata pubblicata quella di Shanghai e nessuna università italiana entra nei primi 150 posti. Vediamo perché e cosa è davvero urgente fare. 1/n 👇👇👇
Il Rettore di @polimi e Presidente della CRUI ammonisce che se vogliamo "un sistema universitario in cui tutti gareggino alle stesse regole" non entreremo nelle prime 100 ... 2/n
... bisogna invece scegliere 4-5 università e "dare loro regole diverse". Potrebbe funzionare questa ricetta? E con quali costi? 3/n ilfoglio.it/cultura/2021/0…
A @DeBortoliF che recensisce favorevolmente il nuovo libro di Roger #Abravanel, citandone la parte sull'#università, sfuggono i trascorsi dell'autore, spesso oggetto di ilarità. Tempo fa avevamo raccolto i suoi svarioni in una antologia intitolata "Abravaneide illustrata", (0/n)
"La nostra università è gratuita" 1/n
sull'università che crea schiere di disoccupati 2/n