Dopo la morte di Elsa Morante, gli intellettuali #CarloCecchi e #CesareGarboli – fra gli amici più intimi della scrittrice – riordinando le sue carte trovarono uno scritto inedito. Un manifesto politico di Elsa, scritto per l'amico Goffredo Fofi intorno agli anni '70.
Non glielo spedì mai: si chiama "Piccolo manifesto dei comunisti senza classe né partito". In calce Elsa aggiunse "Buona Pasqua": forse un augurio metaforico, forse no.
In quegli anni – gli «anni di piombo» – Fofi militava nei movimenti di sinistra radicale. Morante, che pure era progressista, non credeva però che organizzarsi in un partito o movimento – anche il più vicino possibile ai suoi valori e idee – potesse essere realmente efficace.
I due discutevano molto, coi proverbiali toni accesi di Elsa, che una volta gli disse che a Lotta Continua erano «fascisti» quanto i veri fascisti (possiamo immaginare la reazione di Fofi).
In quel periodo Morante leggeva con intensità gli scritti di Simone Weil; in effetti il suo Piccolo Manifesto ricorda Riflessioni sulle cause della libertà e dell'oppressione sociale, un pamphlet della filosofa, oltre che il Manifesto del Partito Comunista.
In tredici punti, Morante spiega la sua avversione verso ogni forma di organizzazione politica: secondo lei, anche se progressisti, in movimenti e partiti si ripetono dinamiche di potere che disonorano
anche i fini più egualitari. Eccone qualcuno:
11. «Se in nome della rivoluzione si riafferma il Potere, questo significa che la rivoluzione era falsa, o è già tradita.»
12. «Qualunque rivoluzionario (foss’anche Marx o Cristo) che si riadatti al Potere (o assumendolo, o amministrandolo,
o subendolo) da quel momento stesso cessa di essere un rivoluzionario, e diventa uno schiavo e un traditore.»
13. «L'uomo che (c.s. coi mezzi e dentro i limiti personali, naturali e storici che gli sono concessi) afferma la libertà dello spirito contro il Potere (...) compie la vera Lunga Marcia, anche se rimane chiuso tutta la vita dentro un carcere. Questo ha fatto Gramsci.
In mancanza di compagni o di seguaci, di ascoltatori o di spettatori, lo spirito libero è tenuto alla sua lunga marcia lo stesso, anche solo di fronte a sé stesso e dunque a Dio.»
[...] «Servirsi a fini di potere degli sfruttati (anche solo del loro nome) è la peggiore forma di sfruttamento possibile.
Peggio per chi lo fa a proprio beneficio personale.
Proclamare il proprio amore per gli operai può riuscire un comodo alibi per chi non ama nessun operaio, e nessun uomo.
Una folla consapevole che afferma la libertà dello spirito è uno spettacolo sublime.
E una folla accecata che esalta il Potere è uno spettacolo osceno: chi si rende responsabile di una simile oscenità farebbe meglio a impiccarsi.
Buona Pasqua»
quando lo ordini su Wish:
quando ti arriva a casa:
Scherzi a parte. Non mi arrabbio perché lo scopiazzamento parla già da sé. Però non è la prima volta che Freeda copia male (malissimo) da creator con un seguito che è un centesimo del loro.
Poi vorrei ricordare solo che sono le stesse persone che fanno disinformazione sulla contraccezione, che banalizzano il femminismo, e che sono finanziate dalla famiglia Berlusconi.
Ciao. E grazie a tutte le persone che hanno commentato (in privato, sotto al post...). Apprezzo.