Non sono un tifoso di calcio. Anzi. Dal 29 maggio 1985 ho un certo rifiuto.
Ma nei prossimi giorni vi capiterà di leggere dell’Union Saint-Gilloise.
E allora raccontiamola. Ma prima alzate il volume al massimo.
Cos’è? L’Union Saint-Gilloise (o Usg o ancora meglio Union) è una squadra storica del Belgio, di un piccolo quartiere (in realtà comune) di Bruxelles, che gioca in un campetto in un parco.
Lo vedete dalle curve. Costruite sulla collina del Parc Duden.
Il Parc Duden si trova nel comune di Forest. Ma la squadra è del comune di Saint-Gilles.
L’Union nasce nel 1897. Vince 11 campionati. Memorabili furono un paio di partiti di coppa UEFA con la Roma che all’epoca era ancora coppa delle Fiere.
Poi nel 1973 retrocesse. Adieu.
Da allora in poi è stato un lungo calvario tra serie B, C, D e rifondazioni. Ma sempre lì, sempre in quel campetto in mezzo al parco.
Io l’Union l’ho scoperta quasi per caso. Quando sono andato a vivere a Saint-Gilles, quartiere popolare di migrazioni varie.
Vai al mercato la domenica e scopri che esiste la Brasserie de l’Union.
Alcuni amici vanno allo stadio e ti raccontano di un clima diverso.
Ogni tanto leggi dei risultati dell’Usg.
Arrivano i figli e non ci pensi più. Ma poi i figli si appassionano di calcio e ti chiedono di andare allo stadio.
No no no. Pericoloso. 39 morti. Poi ti viene in mente l’Usg, il campetto al parco. Perché no?
Lo stadio ha pure una facciata con il suo fascino.
E allora compri i biglietti. Partita di serie B. Fa un freddo cane. Pareggio Ma i bambini sono felici. Ci torneremo. Intanto compriamo le sciarpe per coprirci dal freddo.
Nel 2018 Tony Bloom, proprietario del Brighton, è alla ricerca di una squadra sul continente. Si guarda in giro. Vuole qualcosa che abbia una storia e una base di tifosi (business is business).
Per farla breve, la piccola squadra di quartiere, con un management lungimirante, si trasforma in un paio di stagioni.
Alla fine della stagione 2020-21, il miracolo insperato: la promozione in serie A.
Jupiler League (nome di una birra: è il Belgio)
Che festa (in lockdown)!
Ma il bello deve ancora venire. Perché contro tutte le attese, l’Union inizia la stagione 2021-22 con una serie di successi
Giocatori giovani, da un po’ tutto il mondo, allenatore niente male, molta umiltà, senso dell’umorismo, non ci si monta la testa e un grande cuore
Morale?
Avete letto bene. La stagione regolare finisce. E davanti alle grandi c’è la neopromossa: l’Union!
Peccato che per rendere il campionato più interessante il Belgio ha introdotto i playoff…
Altre sei partite di sofferenza. In più con i punti dimezzati.
(La prima è andata bene)
Ne restano cinque, ma comunque vada saremo felici. L’Union è un’atmosfera, il grande calderone di nazionalità, bambini allo stadio con il sorriso, anziani che hanno lavorato nelle miniere, inglesi e le europei che cantano come a Wembley (in francese!), in una grande festa.
Cosa cantano festeggiando? Alzate il volume.
Bruxelles,
Ma ville,
Je t’aime,
Je porte ton emblème,
Tes couleurs dans mon cœur,
Et quand vient le week-end,
Au parc Duden,
Je chante pour mon club,
Allez l’Union,
Ohohohohohoooo...
Dimenticavo, all’Union si festeggia sempre. Anche quando si pareggia o si perde. Ci si abbraccia e ci si bacia. Si beve una birra (anche due). Mai cori razzisti. C’è pure un motto che dice:
Dunque Cecilia Sala, che conosce decisamente meglio l’Iran del 99% dei qui utenti (nonché le sue carceri), scrive una cosa decisamente sensata: attenzione a non confondere la società iraniana con l’odioso regime della Repubblica islamica.
Si attiva il cretinismo collettivo. 🤷♂️
Forse al cretinismo collettivo andrebbe ricordato:
- il coraggio di quella parte ampia di società iraniana che ha protestato più volte contro il regime oscurantista per i fatti suoi. Senza il loro Beniamino e il suo amico TACO. A volte rimanendo impiccata o nel carcere di Evin.
- Oppure la guerra condotta da Saddam all’Iran (con sostegno americano e sovietico) che non solo consolidò l’odioso regime dei mullah allora fragile, ma convinse l’ayatollah a riprendere il programma nucleare lanciato dall’amatissimo (dal cretinismo) regime della dinastia Pahlavi
Breve ripasso del pensiero semplificato di Pannella sul conflitto israelo-palestinese
1) Israele nell’Unione europea. Perché?
2) Perché la soluzione dei due stati non funziona. Gli stati nazionali non funzionano
3) Israele è democrazia che garantisce diritti di tutti cittadini
4) Israele ha un trend demografico che distrugge le sue fondamenta democratiche. Religiosi ed estremisti di entrambe le parti prevalgono
5) L’Ue garantisce i diritti dei singoli individui: ebrei, musulmani e cristiani e quel magnifico mosaico che è il medio oriente
6) Se dalla logica dell’ideologia nazionale passi a quella della tutela dei diritti individuali, cambia totalmente il paradigma della soluzione al conflitto.
Carico di contraddizioni e follia, il pensiero pannelliano ha una razionalità profonda e umanista.
🚨Ursula von Leyen a Lampedusa presenta l'ennesimo piano d'azione in 10 punti.
Non c'è un solo punto che sia nuovo rispetto ai precedenti piani d'azione.
1) Von der Leyen promette sostegno Commissione, Agenzia per l'asilo europeo e Frontex per registrazioni e identificazioni.
In realtà sono già tutte sul terreno.
2) Von der Leyen promette sostegno per trasferire migranti fuori da Lampedusa e sollecita altri stati membri di usare meccanismo di solidarietà volontario per trasferire i migranti fuori dall'Italia.
Qualche milione di euro e qualche centinaio di ricollocamenti in più.
E ora, dopo lo scoop, spieghiamo i retroscena del memorandum con la Tunisia.
1) Non ha valore giuridico. È un’intesa politica tra Commissione e Tunisia
2) Per negoziare un accordo giuridicamente vincolante, la Commissione avrebbe dovuto chiedere un mandato ai governi dei 27
3) Ursula von der Leyen ha insistito per concluderlo e firmarlo bypassando le perplessità dei servizi della Commissione e di alcuni Stati membri (vedi lettera Borrell)
4) Alcuni governi erano contrari perché Saied aveva lanciato caccia si subshariani
Il memorandum prevede oltre 1 miliardo di aiuti alla Tunisia:
1) Gestione frontiere: 105 milioni. A parte qualche spiccio per i migranti nel deserto, nulla è stato versato.
Serve tempo per i progetti. Ma frattempo 17 motovedette vengono finanziate con vecchi fondi.
2) Sostegno diretto al bilancio: 250 milioni. Dovrebbe essere approvato entro la fine dell’anno. Ma Saied deve accettare alcune riforme legate al finanziamento.
E qui sta il problema. Può un populista nazionalista accettare riforme esterne?
Questa cosa del tedesco che tira il pacco al sovranista italico, che pensava di essere il più furbo di tutti, rende bene l’idea di quanto siano adatti a governare un paese del G7.