In una farmacia i commessi, in particolare una giovincella ignorante, si rifiutano di servire un utente negandogli un farmaco perché non indossa la mascherina. L'utente viene mandato via: "vada in un'altra farmacia!"
Chiamati i carabinieri, farmacista in lacrime!✌️
Ovviamente all'arrivo della pattuglia la storia è diventata "ma abbiamo solo raccomandato l'utilizzo della mascherina..."😰
Bugiarde.
Comunque l'attività "educativa", indispensabile contro 2 anni di condizionamento, ha avuto successo: non imporranno più la mascherina!
→
→ Mi spiace solo per i dipendenti della farmacia, obbligati illegittimamente a portarla e completamente inconsapevoli e quindi proni a diktat irrazionali.
La pattuglia dell'arma è stata molto professionale. Hanno identificato gli astanti e calmato gli animi.
Arrivati con la mascherina in faccia e andati via senza, stringendoci la mano!😇
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
@DanieleTrabucc3 Ottimo thread. Che però non rilancerò perché lo ha scritto in modo illeggibile.
Per scrivere un thread DEVE rispondere con ogni tweet all'ultimo tweet scritto. Altrimenti diventano tweet sparsi illeggibili. Se li fa uno sotto l'altro è poi possibile usare ad esempio →
@DanieleTrabucc3 → degli strumenti (dei bot) per poter leggere insieme e con facilità il thread.
Le faccio un esempio qui. Nel prossimo tweet chiederò a
@ threadreaderapp di produrre automaticamente un thread dei miei due tweet.
«Nella pubblicistica moderna è invalso l’uso di definire come dittature gli Stati totalitari nati dalla crisi delle democrazie dopo la prima guerra mondiale. Cosi tanto Hitler che Mussolini, tanto Franco che Stalin vengono indifferentemente presentati come dittatori.
→
«Ma né Mussolini né Hitler possono essere tecnicamente definiti dittatori. Mussolini era il capo del governo, legalmente investito di tale carica dal re, così come Hitler era il cancelliere del Reich, nominato dal legittimo presidente del Reich.
→
«Ciò che caratterizza tanto il regime fascista che quello nazista è, com’è noto, che essi lasciarono sussistere le costituzioni vigenti (rispettivamente lo Statuto alberti-no e la Costituzione di Weimar), affiancando, ...
Si sta avvicinando la giornata della memoria. Una delle scuole superiori più prestigiose di #Modena è intitolata a un eminente modenese, storico dell'arte di fama internazionale.
1/
Fu uno dei pochissimi docenti universitari italiani (tra i dodici e i diciannove a seconda di come li si conta) a non firmare il giuramento di adesione al fascismo imposto dal regime nel 1931.
2/
Cattedra di Storia dell’arte all'università di Torino, modenese di nascita, nel 1931 dovette trasferirsi prima a Parigi dove visse con conferenze e corsi all'università di Lione, Parigi e Cambridge e negli USA dove si recò almeno due volte prima di trasferirvisi nel '39.
3/
Questa idea che gira in TV e sui giornali che i malati di AIDS, portatori di una malattia gravissima e contagiosa, debbano pagarsi le cure mediche e i ricoveri in ospedale, perché è COLPA loro →
→ per i loro comportamenti a rischio (rapporti non protetti) se si sono infettati, è una idea che se seguita può portare al disastro etico e morale. Il SSN deve curare tutti. Dai criminali agli obesi ai fumatori.
→
→ Sentir dire da Bersani in TV in prima serata che «Finché si può, si cura tutti. Ma se non ci fosse più posto, un non infettato da HIV ha la priorità su un positivo all'HIV» è qualcosa che ribalta le categorie morali finora utilizzate. →
I PROFESSORI UNIVERSITARI CHE NEL 1931 NON GIURARONO FEDELTÀ AL FASCISMO
prof. Giuseppe Antonio Borgese (Estetica e Storia della critica presso Università degli studi di Milano, dal 1931 si trasferisce all'Università di Berkeley in California dove era stato invitato)
1/
prof. Ernesto Buonaiuti (teologo scomunicato e ridotto allo stato laicale per la sua adesione al modernismo, cattedra di Storia del cristianesimo all'Università di Roma, dal 1931 conferenziere presso la congregazione metodista romana e professore all'Università di Losanna)
2/
Aldo Capitini (borsista di filosofia, poi nominato nel 1930 segretario alla Scuola normale di Pisa, licenziato da Giovanni Gentile che pretende l'iscrizione al partito fascista; di lui Gentile dirà: «Abbiamo fatto bene a mandarlo via perché, oltre tutto, è un galantuomo»).
3/