"Il sonno della ragione genera mostri" di R.Guttuso è la copertina speciale de L'Espresso sulla strage di Bologna. L'acquerello, il cui titolo cita la famosa incisione di Goya, riporta accanto alla firma dell'autore, in basso a dx, la data della strage, il #2agosto 1980.
"Chi di-
pinge è un poeta che non è mai costretto dalle circostanze a scrivere in prosa", gli aveva scritto molti anni prima il suo amico Pasolini, e chissà che gli avrebbe detto in questa occasione. "Questa tua furia contro la compiutezza logica [...], questo è il prezzo che paghi all'
epoca storica che tu odi e condanni."
Chissà cosa avrebbe scritto Pasolini della strage di Bologna.
Aveva forse già detto tutto 6 anni prima.
"Ora il problema è questo: i giornalisti e i politici, pur avendo forse delle prove e certamente degli indizi, non fanno i nomi.
[...] Il
coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia. [...] Sono pronto a ritirare la mia mozione di sfiducia [contro l'intera classe politica italiana] solo quando un uomo politico - non per opportunità, cioè non perché sia venuto il
momento, ma piuttosto per creare la possibilità di tale momento - deciderà di fare i nomi dei responsabili dei colpi di Stato e delle stragi, che evidentemente egli sa, come me, e non può non avere prove, o almeno indizi.
Probabilmente - se il potere americano lo consentirà -
questi nomi prima o poi saranno detti. Ma a dirli saranno uomini che hanno condiviso con essi il potere: come minori responsabili contro maggiori responsabili (e non è detto che siano migliori). Questo sarebbe in definitiva il vero colpo di Stato."
("Cos'è questo golpe? Io so.")
Di Pasolini questo è forse lo scritto più noto. Forse perché ci parla ancora, e perché dopo tanti anni, in questo paese disgraziato, una generazione dopo l'altra, siamo ora in tanti a dire, finalmente, tristemente, ancora, e per troppe cose, "io so, ma non ho le prove".
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
Questa conf, che risale al 2021 ma che è sul Tubo da un mesetto, è un'analisi interessante della situazione dell'Italia nell'ambito dell'impero USA ma anche nella sfera di influenza della Germania, oggetto di interessi che confliggono molto più di
quanto l'opinione pubblica si curi di sapere e approfondire, e che troppo spesso ci rappresentiamo in modo edulcorato e superficiale, benigno, in sostanza, forse perché preferiamo dormire bene la notte. La frasetta che spesso sentiamo "dobbiamo ribadire la nostra fedeltà al campo
atlantico" è una formuletta che ci fa credere che ci stiamo per scelta. Ma la realtà è che abbiamo qui 13k soldati americani, che molti di noi immaginano come in vacanza, a passare il tempo in cose inutili, ma che aumenterebbero di numero se l'Italia manifestasse l'intenzione di
Li chiamavano anche "le bare da 4 pence". Erano letti, luridi e pulciosi, per passare una notte con un tetto sulla testa, nelle lodging-houses della Londra Vittoriana. Per le strade Jack lo Squartatore macellava le sue vittime. l'Esercito della Salvezza iniziava a organizzarsi.
(l'ultima foto è la 1^ volta che la vedo... Cmq uno stanzone conteneva anche una 50ina di posti letto. E il landlord era un incrocio tra un ricettatore, un piccolo boss, un mezzo pappone e un traffichino... Nessuna di preciso e tutte queste cose insieme all'occorrenza...)
Le vittime di Jack lo Squartatore, quando potevano, passavano la notte in posti del genere. Donne sfortunate, alcolizzate come quasi tutti da quelle parti, si prostituivano per rimediare i 4 pence per il letto, ma poi decidevano di farsi prima una birra, e a quel punto i soldi x
"Serendipity è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino", diceva un tale di cui non ricordo il nome, ma non sapevo che la parola derivasse da un racconto persiano (o più d'uno) che narra la storia del re di Serendippo 😃, o meglio, delle avventure dei suoi
3 figli. Sti 3 principi di Serendippo erano giovani finemente istruiti, ma a un certo punto il padre dovette rendersi conto che - come avrebbe detto nonna - erano "tanto intelligenti ma solo pe' la scola": ignari delle cose del mondo, lontano dai libri si rivelavano un po' tonta-
relli e andavano scaltriti in fretta e senza troppe cerimonie. Così il re li cacciò dal regno per costringerli a un bagno di realtà viaggiando per terre sconosciute, fuori dalla comfort zone, diremmo oggi. Così sti 3 s'incamminarono verso non so dove e naturalmente si misero pre-
Questo è il copricapo vero di Joseph Merrick, con cui il vero Elephant Man, timido e gentile, si nascondeva agli occhi del mondo.
È al museo del London Hospital, insieme ad altre cose che gli appartenevano, a una lettera di Jack lo Squartatore, e altri cimeli della Whitechapel
vittoriana, dove l'ospedale era stato aperto per dare assistenza gratuita ai poveracci che vi vivevano. Lì Merrick passò gli ultimi anni della sua vita, dopo tanti freak show e pure un'esposizione permanente in una specie di "negozio di curiosità", in cui era "not here to
frighten you, but to enlighten you"...
il London Hospital però non era un cronicario, né era attrezzato per un caso del genere, nemmeno quanto a competenze. Ma lo staff e i medici, soprattutto quello che lo aveva tolto dalla strada, si diedero da fare per assicurargli le cure e i
Nella 1^ versione dei primi '800 la matrigna cattiva, gelosa e invidiosa di Biancaneve è la sua vera madre, che decide di farla uccidere per mangiarle cuore e polmoni.
La dolce fanciulla 🙂- dopo essere morta stecchita e resuscitata non con un bacio, ma praticamente a ceffoni dai
servi del principe, stufi di vederlo inebetito e inutile davanti alla bara - si vendicherà allora invitando al ballo del suo matrimonio la madre assassina, ignara di tutto. La costringerà a ballare indossando scarpe di ferro arroventate, finché non morirà sfinita e mezza arsa🙂🤦♀️