La cosa che ancora non è chiara a chi è frustrato aspettando un mercato “da Milan” è che ci sono forze in gioco ben più grandi dei conti della serva, dei “budget” e dei tesoretti. Cercherò di spiegare qualcosa in questo thread
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Dunque: grazie alla gestione scellerata del tardo impero del nano e a quella di MiraFax abbiamo perso letteralmente qualunque appoggio politico in Europa. La UEFA non si è lasciata sfuggire l’occasione di punire una grande, dimostrando forza col FFP con chi non poteva
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difendersi, con sanzioni, esclusioni dalle coppe e paletti finanziari su per le chiappe, mentre a PSG e City solo una pacca sulla manina e “che non si ripeta”. Spendere 200M sul mercato teoricamente è possibile ma senza appoggi è FOLLIA, e ci riporterebbe di colpo a 3 anni fa.
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Ceferin in non vede l’ora di sanzionarci ancora e sapete dove andrebbero i nostri giocatori migliori se ci escludessero di nuovo o ci mandassero in EL? Esatto. A fanculo. Ora: Elliott ha intrapreso questa strada virtuosa -oltre che per la UEFA- ANCHE per un altro fine
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che ben conosciamo, e cioè attirare compratori e rivenderci come società sana e senza debiti. Essendo un fondo gestore di asset per decine di miliardi sa esattamente cosa serve ad una società di calcio per essere appetibile e contemporaneamente aumentare di valore: le vittorie
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Ma l’unico modo per vincere mettendolo in culo a Ceferin è stato: dirigenza top ad ogni livello, scouting feroce e rifiuto di tutto quello che è il mondo del calcio politico. Nessuna scorciatoia, nessun aiuto, nessun colpo mediatico ma RINASCITA da basi solide come il cemento.
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Il primo obbiettivo sportivo è stato raggiunto: scudetto. Il primo obbiettivo finanziario è stato raggiunto: rendere il club quasi autosostenibile. Questi obbiettivi hanno portato al closing con RedBird, cioè: obbiettivo finale raggiunto.
E chi poteva andare a nozze con questa strategia? Ovvio, Paolo #Maldini. Uno che non si è mai voluto mischiare coi faccendieri tipo Galliani o i cinesi, uno che della difesa ha fatto un’arte e dalla difesa è ripartito per plasmare il Milan che oggi ammiriamo.
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Prima non prendere gol. Regola aurea per vincere. Adesso la difesa è impenetrabile, il centrocampo inizia ad essere di livello e l’attacco pure. L’ultimo colpo, forse tra qualche anno e magari da 100M, sarà l’attaccante e completerà il ritorno del Milan tra le grandi d’Europa
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Strategia questa completamente opposta a quella di Galliani Marotta Arrivabene ecc che per calmare la piazza comprano attaccanti costosi tenendo difesa e centrocampo a livelli da metà classifica. D’altra parte per salvare la faccia di una proprietà non servono le vittorie ma
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l’ambizione, che per il tifoso medio si traduce in “spendere soldi” come fossimo negli ‘80: poi come vengono spesi questi soldi e per chi non è così importante, basta vedere l’impegno, no? Comprare Mbappé e arrivare quinti è meglio che comprare 6 sconosciuti e vincere lo scudo
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Per concludere: sono contento della situazione attuale del Milan? Assolutamente no, vorrei che negli ultimi 15 anni fosse stato fatto un lavoro di mantenimento di rosa e appeal così da non dovermi preoccupare dei bilanci, sogno Haaland e DeBruyne come tutti, ma sono anche uno
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che guarda in faccia la realtà, e al momento so che siamo ancora a metà strada nel nostro percorso. Ci vorrà ancora qualche anno ma sembra che la strategia di questa proprietà e dirigenza stia già iniziando a dare i suoi frutti. Fiducia.
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1️⃣Se a qualcuno può interessare riassumo un po’ chi è #Rangnick: il buon Ralf ha introdotto il concetto di pressing offensivo in Germania col Salisburgo per poi replicarlo allo Shalke e al Lipsia. Esige una disciplina tattica impeccabile, in pratica gioca col 4222 con la squadra
2️⃣ che parte a ritmi lenti dal basso in fase di possesso per poi lanciare improvvisamente con i centrocampisti gli attaccanti in azioni fulminanti per arrivare in porta con 2-3 tocchi; non è permesso nessun retro passaggio in questa fase.
3️⃣ In fase di non possesso fa pressing asfissiante per indurre all’errore e ripartire in velocità, secondo il principio battezzato da lui “Gegenpressing” o “Riaggressione”, in cui è imperativo recuperare palla entro 8 secondi.