Thread by @GildaModena

Piccola storia e imperfetta, della perlopiù mancante ventilazione meccanica controllata nelle scuole.
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Stato attuale.
Luglio 2022: secondo GIMBE e ANP solo 9% delle scuole si è dotato di tali sistemi (

https://twitter.com/GildaModena/status/1553284967022608384

).
Febbraio 2022: oltre l'eccezione delle Marche, solo 23 istituti scolastici si sono dotati di tali sistemi (startmag.it/sanita/ventila…)
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A due anni e mezzo dalla dichiarazione di pandemia e circa un mese dalle elezioni:
«Penso che sia utile iniziare [sic!] nelle scuole a lavorare nell'ottica di avere questi impianti, dove è possibile, per essere pronti per il futuro» - #Sileri (agosto 2022)
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Dopo anni 2: «Quanto ai sistemi di ventilaz e aerazione, ricordo che i proprietari degli edifici sono i comuni e le province. Io posso mettere a disposiz risorse e dare anche linee guida, ma la responsabilità non solo è loro ma loro è la proprietà» - @ProfPBianchi (gen 22)
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Di lì a poco: «Sono materie e responsabilità degli Enti locali e delle singole scuole. Non si può determinare da Roma come organizzare una scuola. Siamo in regime di autonomia e quindi ognuno si prenda le proprie responsabilità» - @ProfPBianchi (gennaio 2022)
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Dopo anni 1 e ½, come ricordò Giannelli (ANP) nel gennaio 2022, il MIUR stanziò «350 milioni di euro a maggio dell’anno scorso [2020] e sono state date istruzioni alle scuole il 24 agosto [2020]: non c’era una sola parola sui sistemi di sanificazione o di ventilazione».
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E ancora: «Chiariamo: le scuole non possono far installare impianti di areazione, è proprio vietato. Lo devono fare le autorità locali coi fondi degli Enti Locali».
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E ancora: «dispositivi che in genere utilizzano tecnologie a radiazioni ultraviolette per purificare l’aria da virus e da batteri [...] in teoria si potevano acquistare, ma nessuno del ministero ha detto una parola».
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Andiamo a prima della dichiaraz di pandemia.
7 anni fa: «Ai sensi della L.R. 13/2015 competono alla Regione Emilia-Romagna le funzioni di indirizzo e alle Amministrazioni Provinciali e Città Metropolitane le competenza di programmazione in materia di edilizia scolastica».
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«La gestione degli edifici in cui si svolge il servizio scolastico è nella responsabilità dei Comuni per le scuole del 1° ciclo di istruzione e delle Province e Città metropolitana per le scuole del 2° ciclo di istruzione».
(scuola.regione.emilia-romagna.it/edilizia-scola…)
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Perché una legge regionale?
Perché nove anni fa (aprile 2013) «sono definite in conferenza unificata (MIUR, MIT, Ministero Ambiente, ecc.) le nuove linee guida contenenti indirizzi progettuali di riferimento per la costruzione di nuove scuole»
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Tali linee guida «si discostano dallo stile prescrittivo delle precedenti, risalenti al 1975. La nuova logica, infatti, è di tipo "prestazionale", e rende i criteri di progettazione più agevolmente adattabili alle esigenze didattiche e organizzative di una scuola»...
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... con «ambienti plastici e flessibili, funzionali ai sistemi di insegnamento e apprendimento più avanzati (aula, allo spazio di gruppo, allo spazio laboratoriale, allo spazio individuale, allo spazio informale e di relax)».
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E perché le linee guida si discostano da quelle del 1975?
Perché per Legge n. 23 dell’11 gennaio 1996 il Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 18 dicembre 1975 fu abrogato (art. 12), salvo quanto stabilito per la «Condiz. termoigrometriche e purezza dell'aria»...
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... (art. 5, comma 3) di nostro interesse. Il PdR è Oscar Luigi Scalfaro. Il governo è di Lamberto Dini. La stagione è quella della deregolamentazione, delle privatizzazioni, ecc.
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L'abrogato decreto del Min. dei Lav. Pubblici Pietro Bucalossi, recante «Norme tecniche aggiorn. relative all'edilizia scolast., ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanist. da osservarsi nella esecuz. di opere di edilizia scolastica»...
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... era stato emanato di concerto con il Ministero della Pubblica Istruzione (Franco Maria Malfatti), e stabiliva, tra l'altro:
«5.3.12 Purezza dell'aria.
Dovrà essere assicurata l'introduzione delle seguenti portate d'aria esterna, mediante opportuni sistemi:
[...]»
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«[...]
i) Ambienti adibiti ad attività didattica collettiva o attività di gruppo.
Per scuole materne ed elementari coefficienti di ricambio 2,5.
per scuole medie coefficiente di ricambio 3,5.
Per scuole secondarie di 2° grado coefficiente di ricambio 5.»
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Le norme di quel decreto (governo Moro IV) rimasero come riferimenti 𝐧𝐨𝐧 𝐭𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 per le nuove costruzioni. Il compito di definire misure adeguate di ventilazione fu delegato alle Regioni.
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Speriamo di aver perso qualche anello intermedio di questo lungo iter normativo, dalla delega alle Regioni del 1996 alla legge della Regione Emilia-Romagna del 2013.
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Il Ministero dei Lavori Pubblici (primo ministero dell’Italia unita), fu, a partire dal secondo governo di Silvio Berlusconi, dissolto negli spezzatini ministeriali su infrastrutture, trasporti, ambiente, ecc.
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