#29agosti 1980 moriva Franco Basaglia
"Io ho detto che non so che cosa sia la follia. Può essere tutto o niente. È una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione
quanto la follia. Invece questa società riconosce la follia come parte della ragione, e la riduce alla ragione nel momento in cui esiste una scienza che si incarica di eliminarla. Il manicomio ha la sua ragione di essere, perché fa diventare razionale l'irrazionale. Quando
qualcuno è folle ed entra in un manicomio, smette di essere folle per trasformarsi in malato. Diventa razionale in quanto malato. Il problema è come sciogliere questo nodo, superare la follia istituzionale e riconoscere la follia là dove essa ha origine, come dire, nella vita."
Da Conferenze brasiliane, 1979
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«Voi borghesi inorridite perché vogliamo abolire la proprietà privata. Ma nella vostra società la proprietà privata è abolita per i nove decimi dei suoi membri; ed esiste proprio per il fatto che per il 90% non esiste. Dunque ci rimproverate di voler abolire una proprietà che
presuppone come condizione necessaria la privazione della proprietà per l’enorme maggioranza della popolazione. Insomma, ci rimproverate di voler abolire la VOSTRA proprietà. Certo, è questo che vogliamo! Se il lavoro non può più essere trasformato in capitale, cioè quando la
proprietà personale non può più convertirsi in proprietà borghese, voi dichiarate che è abolita la "persona". Dunque confessate che per persona non intendete nient’altro che il proprietario borghese. Ebbene, è proprio questa “persona” che deve essere abolita».
“Il male minore o il meno peggio (da appaiare con l’altra formula scriteriata del “tanto peggio tanto meglio”). Si potrebbe trattare in forma di apologo (ricordare il detto popolare che “peggio non è mai morto”). Il concetto di “male minore” o di "meno peggio" è dei più relativi.
Un male è sempre minore di uno susseguente maggiore e un pericolo è sempre minore di un altro susseguente possibile maggiore. Ogni male diventa minore in confronto di un altro che si prospetta maggiore e così all’infinito. La formula del male minore, del meno peggio, non è altro
dunque che la forma che assume il processo di adattamento a un movimento storicamente regressivo, movimento di cui una forza audacemente efficiente guida lo svolgimento, mentre le forze antagonistiche (o meglio i capi di esse) sono decise a capitolare progressivamente, a piccole
I poveri erano così poveri che presero la loro fame, la misero in bottiglia e andarono a vendersela.
Se la comprarono i ricchi.
I ricchi che nella vita avevano mangiato tutto dal caviale ripieno
all’ossobucodiculodicane
allo spiedo e volevano
conoscere anche il sapore della fame dei miseri.
Per un po’ quei poveri tirarono avanti, ma poi tornarono a essere poveri come prima.
Allora imbottigliarono la loro sete e andarono a vendersela.
Se la comprarono i ricchi che nella
vita avevano bevuto tutto, dal Brunello al Tavernello ma non avevano ancora assaggiato la sete dei miseri.
Ancora un po’ i poveri tirarono avanti, ma poco tempo più tardi tornarono nella povertà.
Allora presero la loro rabbia la misero in bottiglia e andarono a vendersela.
Dal 9 luglio 2021 al 9 luglio 2022: l’anniversario “festeggiato” dai lavoratori davanti allo stabilimento
Un anno di vertenza ex #Gkn. Ma non è che l’inizio
“L'Assemblea permanente è l’unica garanzia per una vera reindustrializzazione: l'insorgenza in autunno non è una scelta,
ma un dovere”
E' passato un anno dalla nascita della vertenza Gkn, ormai un caso di rilevanza nazionale che ha saputo far convergere le forze sociali migliori di questo Paese. Una vertenza ancora in piedi, con un piano di reindustrializzazione che stenta a partire, un'assemblea
permanente degli operai e un presidio più forti che mai e il rischio di acuirsi di tensioni che, dopo l'accordo quadro dello scorso gennaio strappato con la lotta dai lavoratori, si pensava non dovessero più esserci. facebook.com/71687672501480…
"Era il #10luglio (1976) di una terra senza colpa...'', così cantava Antonello Venditti in "Canzone per Seveso".
Alle 12 e 27 nello stabilimento della ICMESA, fabbrica chimica del gruppo Hoffmann-La Roche situato nel comune di Meda al confine con quello di Seveso,
il sistema di controllo di un reattore va in avaria e la temperatura sale oltre i limiti sopportabili. Per scongiurare l'esplosione vengono aperte le valvole di sicurezza. L'alta temperatura però ha innescato alcune reazioni anomale che causano la formazione di una massiccia
quantità di diossina. La nube mossa dal vento investe i comuni di Meda, Cesano Maderno, Desio e in particolare Seveso.
Gli effetti della contaminazione sono da subito devastanti, ma per una settimana tutto tace. Né la stampa né le autorità proferiscono verbo sull'accaduto.
DECORATO
«Se sarò Primo Ministro lunedì, Julien Assange, sarà naturalizzato e decorato».
Lo ha annunciato, Jean-Luc Mélenchon, il leader della “France Insoumise” che domani alle legislative guida la nuova alleanza di sinistra “Nupes” che è testa a testa con i macronisti.
Qui da noi? Il silenzio è assordante.
Quella cosa chiamata abusivamente sinistra tace, si defila. Mai capace di un guizzo d’orgoglio.
Che fa da pendant con il lugubre conformismo dei giornaloni nostrani.
Eppure i soloni del mondo libero ci hanno sempre raccontato la favoletta che la stampa non può, mai e poi mai, essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Qui da “Noi” i giornalisti non li mettiamo in carcere.
La libertà di stampa, dalla civiltà illuministica in poi, dovrebbe