Mi stanno arrivando molte richieste di sapere perchéoggi vengono fatti studi sulle radiazioni che potrebbero subire gli astronauti delle future missioni lunari. In fin dei conti, se le radiazioni non furono un problema 50 anni fa non lo saranno sicuramente oggi, no? /
Che si debba collaudare la tenuta alle radiazioni della capsula Orion (la parte del veicolo che raggiungerà la Luna) non dovrebbe stupire: è un veicolo completamente nuovo, e come ogni veicolo nuovo va collaudato il più possibile prima di mettere a rischio vite umane. /
Non è che siccome la Fiat una volta ha fatto i crash test alla Panda trent’anni fa allora non li deve più fare per tutti gli altri modelli successivi che produce. /
Sono stati fatti calcoli e simulazioni, ma visto che ci sono di mezzo degli astronauti non ci si accontenta delle stime: serve la prova pratica. Non solo del veicolo, ma anche delle tute spaziali, che sono differenti da quelle di cinquant’anni fa. /
Inoltre l’elettronica integrata usata nei veicoli spaziali di oggi è più sensibile agli effetti delle radiazioni di quanto lo fossero i cablaggi e i circuiti integrati semplici degli anni Sessanta del secolo scorso. /
Questo può sembrare strano, ma i componenti di oggi sono più vulnerabili rispetto a quelli del passato perché sono molto più piccoli:una particella energetica che colpisse una delle loro microscopiche celle di memoria potrebbe alterarne il contenuto e generare istruzioni errate./
Le poche celle di memoria dei computer Apollo, invece, essendo enormemente più grandi, non erano influenzabili da una singola particella. /
La maggiore resistenza dei componenti d’epoca rispetto a quelli odierni è un fenomeno ben documentato anche nelle missioni spaziali senza equipaggi:i processori, le memorie e gli altri componenti installati a bordo delle sonde spaziali, per esempio, sono spesso molto “primitivi”/
rispetto a quelli che usiamo comunemente nei nostri computer o smartphone sulla Terra proprio perché devono sopportare un ambiente ostile (non solo radiazioni ma anche sbalzi estremi di temperatura). /
C’è anche una differenza importante di traiettoria rispetto alle missioni Apollo: la capsula Orion non eviterà attivamente le zone più dense delle fasce di Van Allen come fecero invece le missioni Apollo. L'ho chiesto direttamente alla responsabile della pianificazione Orion./
Inoltre le missioni lunari del programma Artemis saranno molto più lunghe di quelle Apollo, per cui è importante avere dati precisi: un margine di errore anche piccolo diventa grande se si moltiplica per una durata molto elevata. /
Un altro fattore di differenza rispetto alle missioni Apollo è l’intensità dell’attività solare: in questo periodo è molto intensa e lo sarà anche nei prossimi anni, secondo un ciclo di circa undici anni che è abbastanza regolare e prevedibile. /
Quindi riassumendo: i test si rifanno perché gli astronauti di oggi si troveranno a volare verso la Luna in condizioni nettamente differenti da quelle degli anni Sessanta:
--capsula diversa
--tute diverse
--traiettoria diversa
--ambiente spaziale diverso /
Per raccogliere questi dati sono stati allestiti per la missione Artemis I degli speciali manichini, denominati Helga e Zohar, imbottiti di sensori per rilevare le radiazioni che arrivano in cabina. /
Uno dei due manichini indosserà un apposito giubbetto antiradiazioni, chiamato Astrorad, mentre l’altro volerà senza questa protezione, in modo da poter misurare l’efficacia del giubbetto. /
I voli molto lunghi del programma Artemis, infatti, aumentano le probabilità che si verifichi un “brillamento solare” (o solar flare, un aumento improvviso delle radiazioni emesse dal Sole) durante una missione, per cui /
la capsula Orion (diversamente da quella Apollo) è progettata in modo da avere una zona centrale inferiore particolarmente schermata nella quale gli astronauti potrebbero rifugiarsi. / FINE
Quizzello: che cos'è questo e a quale famoso personaggio della storia di Internet è legato?
(la foto risale al 2007, ripescata dal mio archivio)
SOLUZIONE: è un IBM 5155. È una foto di scena di un documentario della TV svizzera su John Titor (non avevamo in 5100 a disposizione), "Il mio nome è John Titor e vengo dal 2036" di Luca Jäggli
Complimenti al @fattoquotidiano che scrive una stupidaggine come questa: "non sono ancora note le ragioni per le quali l’aereo stesse tentando di decollare dalla strada."
DALLA STRADA? Ma c'è qualcuno che pensa prima di scrivere o i neuroni sono ancora in spiaggia?
Che poi BASTAVA GUARDARE LE FOTO mostrate nello stesso articolo per capire che l'aereo non era SULLA STRADA.
@fattoquotidiano Ma scusate un attimo, @fattoquotidiano , davvero non c'è nessuno in redazione che a) sappia come funziona un aeroporto, almeno di base b) che gli aerei di linea non decollano dalle strade c) sappia GUARDARE LE FOTO?
Sembra che facciate scrivere il primo mentecatto che passa.
Ci ha lasciato Nichelle Nichols, la tenente Uhura di Star Trek /
Forse molti conoscono Nichelle Nichols semplicemente come “la bella donna di colore sul ponte dell’astronave Enterprise”. /
Oggi è facile non ricordare quanto fosse rivoluzionario, per l’America segregazionista di quegli anni Sessanta, che una persona di colore, e per di più donna, apparisse in televisione in un programma di prima serata con un ruolo diverso da quello della cameriera o della serva. /
Dieci cose da fare invece di stare sui social e ossessionarsi sulla guerra. /
1. Qualunque video o audio o messaggio riguardante il conflitto, di qualunque fonte (anche giornalistica o governativa), va considerato con estrema prudenza e in mancanza di conferme FORTI non va condiviso, neanche per criticarlo. /
2. Se qualcuno vi manda video / audio / messaggi non verificati sulla guerra, ditegli di piantarla di diffondere allarmi o almeno di smettere di mandarli a voi. /