6:00 a.m. – Salvador Allende viene informato che la Marina si è impadronita della città di Valparaíso.
7:30 a.m. – Allende giunge alla Moneda. Cerca inutilmente di mettersi in contatto con i comandanti in capo delle Forze Armate.
7:55 a.m. – Attraverso Radio Corporación, il presidente comunica alla nazione che è in atto una sollevazione contro l’esecutivo.
8:15 a.m. – Allende si rivolge nuovamente alla nazione, invitando i lavoratori a restare in allerta ai rispettivi posti di lavoro in attesa di
di ulteriori informazioni.
8:30 a.m. – I militari golpisti dichiarano deposto il governo “illegittimo” di Allende, il quale, sempre via radio, afferma la sua irrevocabile decisione di resistere a costo della vita pur di difendere il paese, la sua tradizione, la Costituzione.
8:45 a.m. – Allende informa il popolo che è in corso un colpo di Stato al quale sta partecipando la maggioranza delle Forze Armate. E ribadisce la sua volontà di non arretrare di un passo: avrebbe lasciato la Moneda solo al termine del mandato che il popolo gli aveva conferito.
9:03 a.m. – Attraverso Radio Magallanes, Allende si rivolge per la penultima volta ai suoi concittadini, mentre cacciabombardieri sorvolano il palazzo presidenziale: il popolo cileno non deve cadere nelle provocazioni ma neanche lasciarsi massacrare;
deve difendere le sue conquiste e il diritto a costruire una vita degna e migliore.
9:10 a.m. – Ultimo discorso di Salvador Allende:
«Sicuramente questa sarà l’ultima opportunità in cui posso rivolgermi a voi.Trovandomi in questa tappa della storia, pagherò con la vita la lealtà al popolo.
«E vi dico con certezza che il seme affidato alla coscienza degna di
migliaia di cileni, non potrà essere estirpato completamente. Hanno la forza, potranno sottometterci, ma i processi sociali non si fermano né con il crimine né con la forza.
«La storia è nostra e la fanno i popoli.
Lavoratori della mia Patria, ho fede nel Cile e nel suo destino
Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi.
«Sappiate che, più prima che poi, si apriranno di nuovo i grandi viali per i quali passerà l’uomo libero, per costruire una società migliore.
«Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori!
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