Oggi @StefanoFeltri e @DomaniGiornale fanno nome e cognome di una presunta vittima di molestie, ne scandagliano la vita privata e riportano precedenti (assoluzione e prescrizione). Nello stesso pezzo, confermano che su denuncia nei suoi confronti è stata chiesta archiviazione/1
/ e che il senatore non si è opposto a tale richiesta. Documenti ufficiali dunque confermano che: perquisizione ha dato esito negativo e non c'è stato stalking nei confronti del senatore. Domani decide lo stesso di pubblicare un nome, su indicazione dei legali di Azione /2
Ieri Calenda a #mezzorainpiu aveva espressamente detto che loro non avrebbero fatto nomi, perché sono garantisti nei confronti di tutti. Oggi una donna, che nessuno ha la certezza c'entri qualcosa, si trova sui giornali /3
Noi abbiamo fin dall'inizio e in ogni modo tutelato l'anonimato delle parti in causa, ma nemmeno nella peggiore delle ipotesi avremmo pensato che un giornale potesse pubblicare il nome di una presunta vittima di molestie /4
Peraltro, nel pezzo non c'è traccia di presunte incongruenze temporali nei fatti denunciati dalla nostra fonte. L'editoriale di Feltri, invece, non è commentabile: riconosce che eventuali precedenti non inficiano altre denunce, ma in questo caso non vale. #Fanpage
La nostra versione è sempre stata questa, Domani conferma nel pezzo che non è mai stato appurato legame fra denuncia Richetti e questa donna. Nel prosieguo del pezzo, però, se ne passa in rassegna la fedina penale (assoluzione e prescrizione).
Per la cronaca, la "seconda denuncia" non c'entra nulla con la donna. È quella che viene fatta a seguito di una telefonata di una nostra giornalista, nella quale ci si lamenta di un "dossier" su cui una giornalista avrebbe fatto domande (che assurdità, eh!). Domani non lo dice.
Per completezza, aggiungo che anche i colleghi di @Open_gol hanno ripreso pezzo di Domani, facendo nome e cognome, con tanto di foto e vita privata, di una donna che non sanno se sia coinvolta o meno in un caso di presunte molestie. Allucinante, ripeto.
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Un po' di fantapolitica, visto che Meloni, Salvini e Tajani l'hanno buttata in caciara con tre nomi che non hanno chance di passare, in attesa di puntare forte su #Casellati / Tajani o di ripiegare su #Casini /1
Primo scenario: Pd - M5s ribaltano il campo proponendo Casini. Cdx accetta di sostenerlo, ma in Aula i franchi tiratori salviniani, meloniani e dimaiani affossano la candidatura del senatore bolognese. Caos, strada spianata per Casellati. /2
Secondo: non c'è accordo, si va avanti con nomi di bandiera fino a che Pd non si decide ad andare alla conta su Draghi. Quorum raggiunto di poco, nessun accordo di governo, scissione M5s, lunga crisi politica /3
Giorgia Meloni dimostra ancora una volta di essere capace come pochi altri/e. Nel sospendere il giudizio in attesa di visionare video integrali, sposta l'attenzione sull'operato dei giornalisti, glissando sulle evidenze (proposta del "black", neofascisti in campagna elettorale)/1
Trincerandosi dietro una proposta irrituale, evita di rispondere su questioni lampanti, tra cui la presenza a eventi pubblici di esponenti di Fratelli d'Italia tra riferimenti al fascismo, elogi a Hitler e derisioni di giornalisti sotto protezione /2
Il richiamo, nemmeno tanto velato, a taglia e cuci o giornalismo a orologeria, poi, serve a diluire eventuali responsabilità dei "suoi", ipotizzando che siano vittime di chissà quale congiura /3
Salvini è stato costretto a rinunciare al comizio a #Mondragone a causa di una dura contestazione di un centinaio di manifestanti. Ecco una serie di cose che dovresti sapere prima di citare Voltaire a casaccio:
- la questione centrale non è il diritto di Salvini di tenere un comizio, ma la volontà del leader leghista di speculare su una delicata questione sanitaria, alimentando paure e contrapposizioni
- in tal senso, contestare alla radice il comizio significava impedire un profluvio di parole di odio, la demonizzazione di un'intera fascia di popolazione che vive ai margini della società e la colpevolizzazione di quelli che sono pur sempre dei malati;