"Non ero salita sull'autobus per essere arrestata.
Io volevo andare a casa".
Il #1dicembre del 1955, alla richiesta di alzarsi e cedere il posto all'uomo bianco come ordinavano le leggi dell'epoca Rosa Parks disse di no e non si alzò. 1)
La storia ci ha insegnato che la legge e la giustizia non si incontrano mai, il gesto di ribellione ad una legge ingiusta e razzista di Rosa Parks, pagato caramente con l'arresto, ha in parte cambiato la storia
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e aperto la strada alla più grande battaglia per i diritti civili dei neri americani. Il tanto citato popolo, ma anche il singolo cittadino hanno un potere enorme, il problema, oggi, è che non lo sanno più usare. #RosaParks #1dicembre
Anche Claudette Colvin fece la stessa cosa, un po' prima di Rosa Parks, aveva 15 anni, una relazione con un uomo sposato ed era incinta.
La sua storia, diversamente da quella di Rosa, fu tenuta nascosta per anni perché non funzionale ad un paese bigotto e moralista. #1dicembre
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Ieri sera a #chilhavisto c'erano i genitori di Claudio Mandia, il ragazzo che si è suicidato nel college americano dopo essere stato messo in isolamento perché accusato di aver copiato un compito. 1)
Mentre li sentivo parlare mi è tornato in mente l'orrido siparietto della cena a casa di Maria Latella, dove il sedicente ministro del merito e istruzione e Bruno Vespa, sotto lo sguardo compiaciuto della padrona di casa,
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parlavano dei metodi di punizione che meriterebbero gli studenti troppo esuberanti. Vespa addirittura parlava di sbattere in biblioteca o nello stanzino delle scope perché no quelli che non si piegano e non ubbidiscono.
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Tutto vero, a parte la piccola isola felice di Crozza su nove la satira è completamente sparita dai media generalisti. E questo, in un paese dove l’informazione non fa il suo e occupa posizioni da quarto mondo è un dramma, un’emergenza sociale e culturale, 1)
perché la satira è quella che spesso la sostituisce, punta il dito e il faro dove i giornalisti vanno sempre meno e in molti casi per niente.
Nella cultura di un paese sano e civile la satira deve avere i suoi spazi, in Italia non ce ne sono più.
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Quelli che insultano Natangelo sono gli stessi, o molto simili, che hanno fatto il tifo per i terroristi che hanno sterminato la redazione di Charlie Hebdo e che quando dopo il terremoto di Amatrice uscì la vignetta della ‘lasagna’, mai compresa dagli indignados a gettone
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Tre giorni fa Macron ha ricevuto un avviso di garanzia per finanziamento illecito e dall'Eliseo hanno fatto sapere di avere piena fiducia nella magistratura.
Qui abbiamo il personaggetto indagato e rinviato a giudizio che denunciò i pm e che dice di non fidarsi dei magistrati.
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Forse, come dice Gratteri, in fatto di storia e colonialismo la Francia non ha nulla da insegnare all'Italia ma in quanto a senso istituzionale ne ha da vendere.
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Quando Hollande fu beccato con l'amante nel garage e le foto pubblicate sui giornali non minacciò giornali e giornalisti, non invocò il diritto alla privacy ma disse:
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Celebriamo la giornata mondiale contro la violenza sulle donne in un paese dove durante un processo per stupro un avvocato disse del suo assistito, un carabiniere, "è un bell'uomo e non ha bisogno di stuprare"
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e dove il sindaco della città in cui era avvenuto lo stupro dava la colpa allo 'sballo', non allo stupratore.
Lo celebriamo in un paese dove la condizione di debolezza temporanea delle donne vittime di violenza, lo stato di ubriachezza ad esempio,
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anziché essere l'aggravante per l'aguzzino lo diventa per lei che se non beveva rimaneva lucida e non le sarebbe successo niente.
Lo celebriamo in un paese dove per i media c'è sempre un motivo per ammazzare una donna e colpevolizza la donna, che se fosse rimasta al posto suo
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In Francia la notizia dell’avviso di garanzia di Macron l’hanno data e nessuno si è fatto male.
Lo dico per tranquillizzare l’avvocato Sisto già viceministro alla giustizia che pensa che fra gli incubi degli italiani ci sia quello di finire sui giornali per un avviso di garanzia
L’avviso di garanzia, parrà strano, ma non è un passaggio obbligatorio della vita di tutte e tutti, per farsene dare uno bisogna aver fatto qualcosa, un uomo dello stato dovrebbe dire che la democrazia è abbastanza forte da tutelare i cittadini, anche quando hanno a che fare
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con la giustizia, non pensare a una legge che vieti a giornali e giornalisti di dare le notizie quando nelle maglie della giustizia incappa qualche “eccellenza”.
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Giuli avrebbe ottenuto lo stesso la nomina se non si fosse fatto notare in questi mesi grazie alle numerose ospitate in tivù e a chi se lo litiga da uno studio all'altro?
Io sono convinta di no,
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e sono convinta anche che la televisione in questi ultimi decenni abbia prodotto danni incalcolabili: lo dico dai tempi di Floris e di Polverini, invitata a Ballarò una settimana sì e l'altra pure
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e che, da perfetta sconosciuta, segretaria di un sindacato di quattro gatti arrivò alla presidenza del Lazio.
Floris è stato il pigmalione di altri 'fenomeni' approdati nella politica, ha un vero talento da cacciatore di teste,
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