Ci stiamo avvicinando alle vacanze di Natale (Solstizio d'inverno).
Associato con l'abete sempreverde, il Natale è sempre stato celebrato nella terra d'Europa da tempo immemorabile come la grande festa per il rinnovamento della Natura e della vita dopo il letargo invernale.
Non si può fare a meno di pensare che anche l'Europa uscirà un giorno dal suo attuale letargo, anche se è più lungo rispetto al ciclo della Natura.
Natale è la festa dei bambini. È anche una festa in cui la bellezza ha il suo posto.
Non è un'opportunità per riflettere su questa nozione vitale, una delle tre componenti della triade omerica: “La natura come solco, l’eccellenza come fine, la bellezza come orizzonte”?
Più che una dissertazione sulla bellezza, voglio offrire a chi mi legge qualche consiglio pratico, senza dimenticare una considerazione su cui riflettere:
L’estetica fonda l'etica (il bene è definito da cosa è bello) così come l'etica è il fondamento dell'estetica (il bene è inseparabile dalla bellezza).
Coltiva la bellezza (senso estetico) per te e per i tuoi cari.
La bellezza non riguarda il denaro e il consumo. Lei risiede in tutto, principalmente nei piccoli dettagli della vita.
È offerta gratuitamente dalla natura: nuvole di poesia in un cielo chiaro, pioggia scoppiettante su una tenda, notti stellate.
Tramonti in estate, primi fiocchi di neve, colori della foresta in inverno, primi fiori del giardino, il fischio del gufo durante la notte, l’odore di un fuoco di legna sopra un cottage in campagna ...
Se ci viene data la bellezza dalla natura, quella che creiamo nella nostra vita richiede sforzo e attenzione.
Ricorda che non c'è bellezza (o gioia) senza l'armonia di colori, materiali, forme e stili. Questo è vero per la casa, i vestiti e i piccoli accessori della vita.
Ad esempio, vietare la plastica a favore dei materiali naturali.
Non c'è anche bellezza senza cortesia nei rapporti con i propri cari e meno vicini.
Ho notato che l'estetica è il fondamento dell'etica. In effetti, non c'è bellezza senza detenere morale e fisico.
Ad esempio, trattieni i tuoi problemi e preoccupazioni, quelli di cuore, corpo, lavoro o la fine dei mesi difficili. Otterrai stima per la tua discrezione e la reputazione di una felice socievolezza. Otterrai anche stima per te stesso.
In anticipo, Buon Natale a tutti!
#DominiqueVenner✍️
📃Natale, bellezza nella vita
(18 dicembre 2012).
"Nella nostra epoca, in cui le reputazioni di ieri stanno terminando di sgretolarsi mentre le reputazioni di domani cominciano appena ad abbozzarsi,non trovo reputazione più salda di quella del medico(Il culto di Esculapio non fu forse un culto di decadenza?)
Solo lui ottiene che i suoi errori vengano perdonati e si dimentichino, solo lui che la sua autorità sia indiscussa, solo lui che si tolleri la gravità dei suoi cenni e il sussiego del suo atteggiamento.
(La propria severità ogni epoca la tiene in serbo: per giudicare quelli che non ama e misurare le cose in cui non crede). Ormai la sua autorità è assoluta. Le uniche leggi cui si obbedisce sono le sue.
"Essere informati di tutto e così condannati a non capire nulla, questa è la sorte degli imbecilli. Tutta la vita di uno di questi sventurati non basterebbe probabilmente a permettergli di assimilare la metà delle nozioni contraddittorie che, per una ragione o per un'altra,
gli vengono proposte in una settimana. Sì, so che sono quasi solo a denunciare così violentemente questo crimine organizzato contro lo spirito. So che gli idioti di cui mi prendo così la difesa aspettano solo l'occasione di impiccarmi, o forse di mangiarmi,
perché dove si fermerà la loro rabbia? Comunque! Ripeto, non sono le macchine assassine che mi spaventano. Finché uccideranno, bruceranno, scuoieranno, sezioneranno le macchine assassine, sapremo almeno che ci sono ancora uomini liberi, o almeno sospettati di esserlo.
"L'ignoranza dei giuochi non è prodotta dalla natura, anzi dall'arte. È stata aiutata dal silenzio della stampa, in Italia come altrove. Inoltre quest'ignoranza è stata pazientemente elaborata.
La base vera del credito si rese nota già all'inizio del Seicento ai fondatori del Monte dei Paschi di Siena. [...]
Nulla o quasi nulla arrivò in Italia senza essere selezionato dagli usurai internazionali e dai loro servi biechi e ciechi.
E il risultato si dimostrò negli snobismi, nell'ignoranza creata. Il neo-malthusianesimo merita un esame. In Italia come altrove i libri gialli distrassero i loro lettori dal grande reato sottostante, cioè dal reato del sistema usurocratico stesso.
"Il pittore bolognese Carlo Cignani - nato il 15 maggio 1628 - grande principe dell'Accademia Clementina di Bologna, è una delle personalità più rimarchevoli della cultura pittorica del suo tempo. La sua attività, spesso orientata verso il cosiddetto <<mercato cortese>>,
si dipana per tutto il Seicento, proiettandosi trionfalmente nel secolo successivo, fino a raggiungere una dimensione europea. Il dipinto La Primavera raffigura sulla tela una giovane e bella ragazza, dalle forme morbide e sinuose, la pelle chiara e l'incarnato niveo;
i capelli sono raccolti e decorati con piccoli fiori mentre il volto e lo sguardo sono diretti verso lo spettatore con l'intento di ammaliare. La donna è seduta in una posa sensuale e indossa un abito chiaro che mette in mostra le sue forme e un mantello giallo ocra
"Questa libertà, costituisce il tema della storia in genere, nonché il suo limite: da un lato rispetto al regno dei demoni, dall'altro rispetto al puro accadere zoologico. Era già tutto contenuto nel mito e nelle religioni, modelli che si ripetono senza posa:
Giganti e Titani si rappresentano di continuo, e sempre con lo stesso immenso potere. L'uomo libero li abbatte; non necessariamente dev'essere un principe o Eracle in persona.
È già successo che bastasse la pietra scagliata dalla fionda di un pastore, il vessillo innalzato da una vergine, il lancio di una balestra".
"Questo è il testimone che ci ha lasciato Dominique Venner riferendosi ai tre imperativi della triade omerica.
Riconoscere la natura come solco, significa rispettare gli equilibri naturali e ricollegarsi alla dimensione comunitaria delle nostre tradizioni, per ricostruire la città sulla base della nostra identità.