BUCO NERO #SIRIA (thread)
gli effetti del terremoto in #Turchia riempiono di sgomento e pietà i nostri occhi (almeno, quelli di quanti - e sono convinta ancora tanti - non siano stati dirottati dai soliti lustrini di Sanremo). Eppure niente di quello che ci è dato vedere
è paragonabile a quanto sta vivendo la Siria. Perchè il terremoto è un po' come la guerra: colpisce, colpisce duro, colpisce indistintamente. Ma la guerra lancia i dadi. Segna i confini. Assegna destini. In #Turchia, un soccorritore che attera ad #Adana, sa che deve solo andare
avanti. In Siria, un soccorritore combatte solo per riuscire ad andare avanti. E soccombe. C'è la Siria del regime. La Siria dei ribelli. La Siria dei curdi. Nella Siria dei ribelli, gli aiuti arrivavano dalla #Turchia del sud. Avete mai visto un naufrago, provare a chiedere
aiuto a un altro naufrago? Gli aiuti, dalla Turchia terremotata, alla Siria terremotata, semplicemete, non arriveranno. d. E infatti " la consegna degli aiuti nella Siria nordoccidentale è stata "temporaneamente interrotta", avvisano, asettiche, le Nazioni Unite.
Bab al-Hawa, porta di accesso degli aiuti dalla Turchia alla Siria, è chiusa. L'area sotto il regime non se la passa meglio. La Siria di Assad è sotto sanzioni occidentali. Dici: Chi se ne frega, quelli sotto le macerie soffrono come tutti gli altri? Sbagli: le banche del regime
non riceveranno mai le tue - eventuali - donazioni.
Agli aiuti da Russia, Emirati Arabi, Iraq, Iran, Algeria, atterrati negli aeroporti del regime, il nobile mandato di fare la differenza. Ma non c'è nemmeno la benzina per trasportarli nelle zone terremotate, questi aiuti,
in una conferenza stampa a #Damasco, il capo della Mezzaluna siriana @khaledhboubati ha spiegato: se USA e UE non alleggeriscono le sanzioni, niente aiuti. "Le sanzioni, rendono ancor più esacerbate le difficoltà umanitarie". La replica, nelle parole del portavoce del
dipartimento di statp USA Ned Price: "sarebbe ironico, financo controproducente, aiutare un governo che ha brutalizzato il suo popolo".
Perciò, sommando: au revoir, Siria. Veniamo da mesi, anni, senza esserci curati di te. Cerca di sopravvivere. Noi siamo già passati alle canzoni
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Su un autorevole quotidiano oggi, l'editoriale del direttore esordisce, testuale: "Droni iraniani alla Russia per aggredire l'Ucraina, in cambio di consigli moscoviti agli ayatollah, su come reprimere la rivolta delle donne. Il patto tra il Cremlino e Teheran svela (segue)
ciò che accomuna le autocrazie: la volontà di indebolire le democrazie sul fronte internazionale e la necessità di reprimere i diritti umani sul fronte interno."
A questo proposito, non riesco a sottrarmi alle seguenti, rapide, riflessioni:
1) gli ayatollah non hanno bisogno dei consigli di chichessia, per reprimere le proteste, sono maestri del genere e anzi possono insegnarlo - e lo hanno insegnato - in giro, per parecchi decenni.