Il popolo della pace si mobilita in oltre 120 città
Manifestazione per la pace - Ansa
A UN ANNO DALL'INIZIO DELL'INVASIONE DELL'UCRAINA. Da Bolzano a Palermo passando per Napoli e altri capoluoghi, marce, fiaccolate e manifestazioni contro la politica in armi. Sostegno alla ➡️
➡️popolazione ucraina ma anche attenzione agli altri conflitti nel mondo dallo Yemen al Congo
di Francesco Vignarca
Se le consideriamo in ordine alfabetico si parte da Acireale e si arriva a Zagarolo. Ma è davvero coperta tutta la Penisola: da Bolzano a Palermo (dove ieri ➡️
➡️ sono scesi in piazza migliaia di studenti), da Torino a Bari passando per Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e praticamente tutti i capoluoghi di regione. Sono le oltre 120 città coinvolte nelle manifestazioni promosse dalla coalizione Europe for Peace per l’anniversario➡️
➡️ l’anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina, causata dall’invasione decisa da Putin.
INIZIATIVE che hanno preso avvio già nei giorni scorsi con diversi appuntamenti, in particolare la marcia notturna tra Perugia e Assisi, e che culminano in queste ore con momenti ➡️
➡️ davvero significativi. Già abbiamo visto le migliaia di persone, con tantissimi giovani, presenti nelle fiaccolate, marce e presidi di Palermo, Cagliari, La Spezia, Ivrea, Genova, Padova, Modena, Potenza, Reggio Calabria, Sassari, Reggio Emilia, Torino, Verona… nella città ➡️
➡️ erano presenti anche le tre giovani attiviste nonviolente da Russia, Bielorussia e Ucraina che saranno protagoniste anche del grande evento a Brescia domenica 26 febbraio.
A BOLOGNA uno degli appuntamenti più significativi anche per gli interventi in programma: il cardinal ➡️
➡️ #MatteoZuppi, il sindaco #Lepore e #GiulioMarcon di #Sbilanciamoci in rappresentanza della coalizione pacifista. Mentre a Milano il momento di sintesi finale è toccato al presidente dell’#Anpi#Pagliarulo. Sono state già 75 le città coinvolte nella prima giornata di ➡️
➡️ mobilitazione, preparando il terreno agli appuntamenti in programma per il sabato: la marcia regionale di Ancona, la manifestazione di Firenze con la catena umana attorno agli Uffizi, l’iniziativa incentrata sul disarmo nucleare di Napoli e ovviamente la fiaccolata dai ➡️
➡️Fori imperiali con arrivo in Campidoglio a Roma. Momento che vedrà gli interventi finali della presidente di #Emergency#RossellaMiccio, del Segretario Generale della #Cgil#MaurizioLandini e del fondatore della Comunità di S. Egidio #AndreaRiccardi. ➡️
NON È SOLO LA PRESENZA di tanti attivisti e rappresentanti delle piccole e grandi associazioni che compongono Europe For Peace ad essere la ricchezza di queste iniziative che chiedono pace. Sono le persone senza appartenenze specifiche che dappertutto si sono fatte coinvolgere ➡️
➡️ dalla richiesta di cessate il fuoco e negoziato urgente a rendere evidente come la posizione di una larga fetta dell’opinione pubblica italiana sia divergente dalle decisioni prese da Governo e Parlamento.
A CONVINCERLI della bontà di questa strada e delle proposte del ➡️
➡️ movimento pacifista italiano è stata sicuramente la continuità con la piattaforma di richieste già esplicitate nella grande manifestazione nazionale dello scorso 5 novembre a Roma, così come la continuità nell’azione di sostegno umanitario alla popolazione Ucraina. ➡️
➡️ Iniziativa umanitaria ben esemplificata dalle carovane di pace Stop the war now (è in preparazione il prossimo viaggio, che si recherà nelle zone più colpite dal conflitto armato). E anche dalla capacità di accoglienza messa in campo da numerose organizzazioni. Sono però ➡️
➡️ anche altri gli elementi che rendono significativa, seria, concreta la proposta di Europe For Peace.
UN PRIMO PUNTO parte dallo sguardo allargato che fin dall’inizio è stato utilizzato per cercare di dare un contributo a percorsi di pace possibile: non c’è solo lo scontro ➡️
in Ucraina ma c’è anche un ruolo dell’Europa, delle relazioni internazionali, dell’esigenza di una sicurezza condivisa. Perché è, al contrario, l’attuale stato di insicurezza globale che poi scarica le proprie problematiche in situazioni drammatiche e devastanti come il ➡️
➡️ conflitto ai confini dell’Europa. Che però non è l’unico, anche se è sicuramente il più visibile ai nostri occhi occidentali.
SOLO METTENDO INSIEME tutte le situazioni di conflitto e non facendo una gerarchia di interesse o di attenzione potremo dare una risposta alla ➡️
➡️ richiesta di aiuto che viene anche dall’Ucraina. Se vogliamo una pace basata sui diritti non possiamo occuparci solo di quanto accade più vicino a noi, ma dobbiamo far riferimento anche alle situazioni come Yemen, Etiopia, Congo e tanti altri luoghi in cui la guerra sta ➡️
➡️ imperversando. Di conseguenza anche la soluzione potrà essere solo allargata, mettendo attorno a un tavolo non solo la Russia e l’Ucraina che oggi si stanno combattendo ma anche le grandi potenze come gli Stati Uniti, la Cina e le organizzazioni internazionali come ➡️
➡️ l’Unione Europea e le Nazioni Unite.
SERVE DAVVERO un cambio di passo con un rinnovato sforzo politico creativo, magari con la formula della conferenza internazionale. È necessario inoltre sgombrare il campo dalla minaccia delle armi nucleari, che proprio con la guerra in ➡️
➡️ Ucraina hanno dimostrato di essere fonte di insicurezza e strumento di ricatto e non quell’elemento di stabilità tanto decantato dai cultori della deterrenza e ovviamente apprezzato dalle potenze con gli arsenali pieni.
DIRE SÌ ALLA PACE oggi, come stanno facendo centinaia ➡️
➡️ di città in Italia in Europa, significa dire sì a percorsi di sicurezza condivisa che si basino sul diritto e non sulle armi. E che affrontino le vere minacce per l’umanità: povertà, mancanza di diritti, impatto devastante del cambiamento climatico.
Per Landini, in Italia ora serve la settimana lavorativa di quattro giorni
Il segretario della Cgil annuncia che la proposta verrà avanzata al congresso del sindacato di metà marzo. «Di fronte alla rivoluzione tecnologica, che porta ad un aumento di profitti e produttività, ➡️
si deve praticare la ridistribuzione della ricchezza e di come viene accumulata, anche attraverso la riduzione dei tempi di lavoro»
Il segretario della #Cgil#MaurizioLandini annuncia che, al congresso del sindacato di metà marzo, sarà lanciata la proposta della settimana ➡️
➡️ lavorativa di quattro giorni. «Con le nuove tecnologie, le imprese hanno una maggiore produttività e possono redistribuire la ricchezza», spiega alla Stampa.
È anche un’idea per il nuovo Partito democratico di Elly Schlein, dice. «È cruciale che la politica riparta ➡️
E risposta banale. Un partito che dopo 10 anni di politiche fallimentari e di sconfitte elettorali ricandida uno come Marcucci, (toscano e in Toscana) che viene sonoramente trombato dagli elettori (toscani) e non coglie questo segnale è un partito di ottusi e di incapaci. ➡️
➡️ Alle ultime elezioni il PD ha preso un circa 5,3mln di voti (perdendo oltre 800k voti rispetto al 2018) mentre il numero di iscritti e sceso sotto i 200k.(150k circa). Mi sembrano segnali molto chiari dei una richiesta di un profondo cambiamento di linea e di prospettiva ➡️
➡️ politica. Cosa che la segreteria e il gruppo dirigente non ha colto. Anzi chi lo colse, Zingaretti, fu massacrato dalla lobby dei residui tossici renziani, Marcucci e Base Riformista in primis). Ed è ormai chiaro che Letta, nel ricandidare (elezioni 2022) le truppe renziane➡️
Truffa all'Europarlamento, indagata la leghista Stefania Zambelli: inchiesta sulle indennità dei collaboratori.
L'europarlamentare bresciana indagata dalla Procura europea, che ha fatto eseguire alla guardia di finanza anche un sequestro da 170mila euro milano.repubblica.it/cronaca/2023/0…
➡️ La Procura europea (Eppo) di Milano con la Guardia di Finanza di Brescia ha eseguito un sequestro di oltre 170mila euro nei confronti della eurodeputata bresciana della Lega Stefania Zambelli, e nei confronti di quattro dei suoi assistenti, nell'ambito di un'indagine su ➡️
➡️ possibili frodi in materia di indennità parlamentari.
L'indagine riguarda un sospetto di frode ai danni del bilancio Ue, riguardante la retribuzione di quattro assistenti parlamentari assunti in Italia, ma che non avrebbero svolto le attività connesse alla funzione per la ➡️
NON CHIAMATE TRAGEDIA IL NAUFRAGIO AVVENUTO SULLA COSTA A CROTONE
No. Non è una tragedia. È il risultato di precise scelte politiche volute dal governo della Meloni. Non è una tragedia è una strage di stato.
di Alessandro Trocino.
Sono le 4 di domenica notte, quando un peschereccio partito quattro giorni prima da Smirne (Turchia) si avvicina alla costa calabrese, nei dintorni di Crotone. A bordo ci sono tra 150 e 200 migranti di diverse nazionalità: in prevalenza iraniani, afghani➡️
ORLANDO AMODEO, MEDICO ED È FUNZIONARIO DI POLIZIA CONTRO PIANTEDOSI CHE MINACCIA QUERELA.
“Non è vero che con quel mare non si potevano salvare i migranti”: il medico ex dirigente della polizia contro la ricostruzione di Piantedosi
“Non è vero che con quel mare non si ➡️
➡️ potevano salvare i migranti”: il medico ex dirigente della polizia contro la ricostruzione di Piantedosi
Orlando Amodeo, per anni funzionario di questura, a La7: "Noi abbiamo imbarcazioni in grado di affrontare il mare anche a forza 6 o 7. Io ci sono salito e abbiamo fatto ➡️
➡️ salvataggi. Bambini morti? Se fosse stato loro figlio sarebbero usciti con mare forza 21". In serata il Viminale ha minacciato querela.
“Quei migranti potevano essere salvati. Non è vero che le condizioni del mare rendevano impossibile avvicinare la barca dei migranti”. ➡️