➡️ Dalla pandemia alla tragedia di Cutro e in tante altre situazioni critiche, si sono moltiplicate le manifestazioni di fatica, di sofferenza e di indignazione nella nostra vita quotidiana. Raramente, invece, emerge un altro sentimento che in alcune situazioni sarebbe doveroso➡️
➡️ provare, un sentimento che alcuni dovrebbero assolutamente fare proprio: LA VERGOGNA. Sovente ci indignamo e insorgiamo contro la SCARSA ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ che si registra nel nostro paese, ma parallelamente mi coglie una profonda tristezza, quasi disperante, per➡️
➡️ la scomparsa della vergogna.
Ma che cos’è la Vergogna? Sul piano politico, possiamo dire che è un sentimento positivo. Quell’imbarazzo profondo che ci fa arrossire quando vorremmo scomparire eppure siamo al centro della scena con le nostre colpe o responsabilità.➡️
➡️Quel sentimento che ci fa tenere lo sguardo basso per non vedere gli occhi che ci guardano. Quel sentimento che svela la nostra doppiezza e quella degli altri.
Tuttavia, l’esperienza della politica italiana maturata in decenni di malgoverno, ha eliminato la Vergogna dal ➡️
➡️panorama delle nostre istituzioni. Nelle ultime settimane abbiamo assistito a inchieste, scandali, sequestri. Il rossore è scomparso dai volti della politica e lo sguardo nessuno più lo abbassa. Eppure la Vergogna potrebbe aiutare ad avvertire con forza quel senso di colpa ➡️
➡️riparativo che favorisce il miglioramento. Senza vergogna si perde la capacità di controllare gli impulsi e di stabilire i confini del ruolo della politica nella società.
«Sono sereno». Lo dichiarano davanti alle telecamere i calciatori indagati nel calcio scommesse, se ne ➡️
➡️vantano con altrettanta nonchalance i politici, gli amministratori, gli uomini d’affari presi con le mani sulle tangenti, i professionisti delle ruberie e dello sfruttamento, gli evasori e i condonati. Lo ripetono come un mantra affaristi che hanno fatto dell’illegalità un ➡️
➡️mestiere e non certo a loro insaputa. Tutti sereni, e il peggio è che forse lo sono davvero. «Sono tranquillo, non ho niente di cui vergognarmi» è l’estrema sintesi di un sentire diffuso, sfrontato e spudorato che, - nel pubblico come nel privato - ha messo a tacere imbarazzi➡️
➡️ e sensi di colpa e sostituito la sorpresa alla vergogna di essere colti in fallo. Inutile evocarla, la vergogna non abita più qui. Sparita, negata, dimenticata oppure, sospesa in qualche luogo sconosciuto, esiliata e zittita come una voce scomoda e dolorosa che richiama ➡️
➡️parole come coscienza, dignità, onestà, limiti, decenza, disapprovazione. Siamo diventati una società di senza vergogna o semplicemente anche la vergogna, considerata oggi un problema poco assillante e facilmente risolvibile, non è più quella di una volta.➡️
➡️ ALLA RICERCA DELLA VERGOGNA PERDUTA
La vergogna non c' è più. Quel sentimento che ci suggerisce di provare un turbamento, oppure un senso d' indegnità di fronte alle conseguenze di una nostra frase o azione, che c' induce a chinare il capo, abbassare gli occhi, evitare lo ➡️
➡️ sguardo dell' altro, a farci piccoli e timorosi, sembra scomparso. Oggi la vergogna, ma anche il pudore, suo fratello gemello, non costituisce più un freno al trionfo dell' esibizionismo, al voyeurismo, all'ARROGANZA DEL POTERE sia tra la gente comune come tra le classi ➡️
➡️ dirigenti. La perdita di valore della vergogna è contestuale a un altro singolare fenomeno: l'idealizzazione del banale e dell' insignificante. Lo sguardo ammirato di molti non si rivolge più a persone di notevole rilievo morale o intellettuale, bensì a uomini e donne ➡️
➡️ modesti, anonimi, assolutamente identici all' uomo della strada o alla donna della porta accanto.
SIAMO ENTRATI TUTTI IN UN GRANDIOSO BAR DELLO SPORT. Una grande responsabilità di questa trasformazione è dovuta
ad un fenomeno prodotto dalla televisione, da alcuni programmi ➡️
➡️ di grande ascolto come il Grande Fratello prima, ai talk-show e alla diffusione dei social poi, dove tutti i sentimenti umani (amore, odio, cinismo, indifferenza, arroganza ecc.) vengono mostrati nella loro quotidiana normalità. E imitati da fronde di tifosi che con loro si ➡️
➡️ identificano. Per effetto dell' immagine televisiva abbiamo davanti un orizzonte molto vasto, «in diretta visione sensibile, ma solo attraverso le sue immagini». Incontriamo la realtà «sotto forma di apparenza e fantasma», non il «mondo» bensì «un oggetto di consumo che ci ➡️
➡️ viene fornito a domicilio». LA REALTÀ TELEVISIVA DIVENTA LA NOSTRA REALTÀ QUOTIDIANA. È il «delitto perfetto», perpetuato dal trionfo della televisione: se tutto è esposto alla vista, significa che non c' è più nulla da vedere. La realtà stessa sembra scomparire nella ➡️
➡️ totale trasparenza. I modelli culturali si appiattiscono ai livelli da Bar dello Sport. Il sentito dire diventa certezza. E con l'evaporazione dei modelli culturali svaniscono i confini dell'etica e del senso morale. Tutto diventa concesso, anzi un diritto.
Anders mette a ➡️
➡️ fuoco un problema che ci tocca da vicino, e che influenza anche il modo attraverso cui si formano e si manifestano le nostre emozioni, tra cui appunto la vergogna. L' esperienza che facciamo è quella dell' assenso che sostituisce il consenso, ovvero del sì incondizionato e ➡️
➡️ slegato da qualsiasi contenuto. È in corso un inarrestabile processo di omologazione fondato sulla democrazia dei consumi, di cui l' audience è il sistema di valutazione, ma anche il fine ultimo:
spettacolo è tutto ciò che applaudiamo, per quanto è ancora vero che non tutto➡️
➡️ è spettacolo nel mondo odierno, contrariamente a quello che sosteneva Guy Debord, creatore della formula «società dello spettacolo». In questo contesto la vergogna tende a scomparire, un sentimento proprio di altre epoche dell' umanità, in cui il bisogno di esserci, di ➡️
➡️ essere visti, e di vedere tutto, sempre e comunque, non era così significativo e rilevante, come accade oggi. La visibilità come obiettivo ultimo dell' esistenza dell'individuo. La vergogna è diventata un tabù. O meglio, si è trasformata in vergogna di non aver successo, ➡️
➡️ di non essere notati: la terribile vergogna d' essere nessuno. La vergogna contemporanea consiste nel sentimento del fallimento della propria esibizione. Ci si vergogna di vergognarsi, poiché questo richiama l' attenzione di tutti sull' unica cosa che si vuole nascondere: ➡️
➡️ l' insuccesso. Anna Maria Pandolfi, una psicoanalista che ha studiato la scomparsa della vergogna: è probabile che l'esibizionismo e il voyeurismo, che dominano incontrastati, siano in realtà la spia di una diffusa carenza d' identità. ➡️
➡️ Per quanto riguarda la vergogna, non è più vero, come nel passato, che questa emozione costituisca comunque un valore; era ciò che distingueva l' essere umano dagli animali.
IL SENATO VOTA CONTRO IL RICONOSCIMENTO DEI FIGLI DELLE COPPIE DELLO STESSO SESSO.
Linea Visegrad al Senato: bocciati i diritti dei minori
Linea Visegrad al Senato: bocciati i diritti dei minori
DIRITTI. La commissione Politiche Ue doveva esprimersi sul riconoscimento dei figli di tutti i tipi di famiglia. Ora si rischia il vuoto giuridico
di Giuliano Santoro
➡️ Prima la circolare che ferma nel Comuni la trascrizione degli atti di nascita dei bambini e delle bambine delle coppie dello stesso sesso. Poi, ieri, il voto della commissione Politiche europee del Senato contro il riconoscimento dei figli delle coppie dello stesso sesso in ➡️
«La Mia del governo Meloni farà un sacco di danni»: gli economisti bocciano il nuovo Reddito di cittadinanza.
«Si tratta di una misura che non risolve i problemi e anzi li accentua». L’Espresso dialoga con Cristiano Gori e Massimo Baldini, professori esperti nelle politiche ➡️
➡️ economiche di contrasto alla povertà
di Gloria Riva
«Mia non risolve i problemi del Reddito di Cittadinanza. Anzi, per alcuni versi li accentua», dice Massimo Baldini, professore di Politica Economica al Dipartimento di Economia dell'Università di Modena e Reggio Emilia, ➡️
➡️ esperto di politiche economiche di contrasto della povertà. «E farà anche un sacco di danni», aggiunge Cristiano Gori, docente di Politica Sociale all'Università di Trento.
I due professori, che insieme hanno contribuito a realizzare il rapporto Caritas sul Reddito di ➡️
NEL 2020 LA CONSULTA INDICÒ TUTTE LE CRITICITÀ DEI DECRETI SICUREZZA.
PERCHÉ IL GOVERNO CONTE 2 (LeU, PD, Mov. 5Stelle, ItaliaViva) NON GLI HA ABROGATI?
PEZZO PER PEZZO LA CONSULTA SMONTA I DECRETI SICUREZZA DI SALVINI
di Maurizio Ambrosini
24/07/2020
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➡️ Con la decisione sull’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo la Corte costituzionale ha cancellato un’altra parte dei decreti sicurezza voluti da Salvini. Tocca ora al governo ripristinare uno stato di diritto consapevole dei suoi obblighi umanitari. ➡️
Riaffermati i principi fondamentali
Il pronunciamento della Corte costituzionale, ai primi di luglio, sull’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo ha smantellato un altro pezzo dei decreti sicurezza di Matteo Salvini, dopo i super-poteri ai prefetti cassati un anno fa. ➡️
I tre amici, non sono gli amici della tombola, ma sono in primo luogo tre parlamentari, in secondo luogo una PdC, un ministro e un ex PdC. I primi due di ritorno da Cutro, dove non hanno avuto né il coraggio di parlare con i famigliari delle vittime né di visitare il palazzetto👉🏻
👉🏻 e di rendere omaggio alle bare dei defunti, compresi i bambini.
In quanto a vigliaccheria e a coda di paglia non devono prendere lezioni da nessuno. Non conoscono il termine vergogna ma neanche quello di etica e senso morale. Alcuni soccorritori hanno dichiarato che dal 👉🏻
👉🏻 giorno della tragedia non riescono più a dormire per l'angoscia provata, ne esistono altri che invece vivono beati nella loro indifferenza. Poi esistono mononeuroni come lei che si ritrovano nella totale incapacità di comprendere (e non lo nascondono neanche) e con i quali👉🏻
Naufragio Crotone, gli alert di Frontex che Piantedosi tace alla Camera: dagli altri “possibili a bordo” ai giubbotti di salvataggio “non visibili”➡️
➡️ Il ministro ha ribadito in Aula che serve una segnalazione di emergenza per far scattare il sistema Sar, ma alcuni punti critici erano stati evidenziati da Frontex: la telefonata in Turchia, gli strumenti di salvataggio, la risposta termica. ➡️
➡️ E poi c'è il mare che ferma i finanzieri ma che viene evidentemente ritenuto sicuro per il caicco. E nel 2017 l'attuale capo della Guardia costiera scriveva: "La fase di pericolo inizia anche senza un esplicito segnale di soccorso"
E SE NON FOSSE SUFFICIENTE IL "GLOBO TERRACQUEO" ANDREMO A CERCARLI SULLA LUNA, SU MARTE FINO A SATURNO. PAROLA DI MELONI.
Il decreto della caccia agli scafisti «in tutto il globo terracqueo»
➡️RELITTO DI STATO. Il governo Meloni ha un capro espiatorio. «Introduciamo un nuovo reato che prevede fino a 30 anni di carcere quando dalla condotta degli scafisti derivano morti o lesioni gravissime», afferma il ministro della Giustizia Guido Crosetto. ➡️
➡️ «Siamo abituati a un’Italia che va a cercare migranti nel Mediterraneo, ma questo governo vuole andare a cercare scafisti in tutto il globo terracqueo». A meno di due settimane dalla strage di Cutro sono le parole della presidente Giorgia Meloni a riassumere il decreto con ➡️