Stasera in #ItaliaInghilterra la Nazionale italiana tornerà alla casella di partenza: tornerà a vestire @adidas dopo 35 anni. Vi ricordate tutti gli altri sette sponsor tecnici indossati in questi anni? E qual era il vostro preferito? Vai col thread!
In principio il primo sponsor tecnico della Nazionale Italiana fu tedesco: appunto Adidas, indossato dal 1974 al 1978 - notate il vecchio marchio col trifoglio, sostituito dalle tre strisce dopo il re-branding del 1997.
Momento cult Italia-Adidas: il triangolo Bettega-Rossi-Bettega contro l'Argentina ai Mondiali 1978, quando davvero sembrava che i nostri attaccanti non avessero fatto altro nella vita che giocare a pallone in strada.
1978-1979: brevissimo intermezzo con la Baila Sport, etichetta fondata nel 1974 da Gianfranco Ferré e Franco Mattioli che ha l'onore di vestire Pablito in questa celebre foto datata 26 maggio 1979.
Momento cult Italia-Baila: il gol di Tardelli in Italia-Olanda 3-0, quando nel febbraio 1979 a San Siro prendiamo a ceffoni gli svogliati vice-campioni mondiali.
Nel 1979 la FIGC decide di guardare oltr'Alpe e si mette con Le Coq Sportif, un vero luogo dell'anima per i nostalgici degli anni '80. E come dar loro torto, con istantanee del genere.
Momento cult Italia-Le Coq Sportif: che ve lo dico a fare.
Nel 1984-85 torniamo in Italia per indossare Ennerre, il marchio fondato dal siculo-abruzzese Nicola Raccuglia (da cui le iniziali) che in quelle stagioni veste anche il primo Napoli di Maradona.
Momento cult della breve stagione Italia-Ennerre: questo gol di squisita fattura di Bruno Conti al Del Duca di Ascoli, in un'amichevole Italia-Portogallo del 3 aprile 1985.
Nel 1985 inizia il decennio più iconico (scusate la parolaccia) con i trevigiani di Diadora, che hanno l'onore di associare il loro marchio a un loro illustrissimo corregionale.
Momento cult Italia-Diadora: "e seeeeegna!".
Inevitabile che una delle Nazionali più forti e fighe del mondo finisca sotto l'ala protettiva di Nike: dal 1995 al 1998 siamo il corrispettivo calcistico delle sfilate di Versace con Cindy, Carla, Helena, Claudia e Naomi.
Momento cult Italia-Nike: questo gol di Vieri alla Norvegia ai Mondiali 1998 e quest'esultanza così tante volte replicata in cortile nei pomeriggi d'estate.
Nel 1998 torniamo in Italia e per quattro anni ci fidanziamo con i torinesi Robe di Kappa, con le loro magliette attillatissime che divisero la critica e i puristi.
Momento cult Italia-Kappa: il lampo di italian style sfoggiato nel momento di massima tensione da parte di uno che in quel momento era "o un pazzo, o uno molto tranquillo".
E infine il lunghissimo sodalizio con Puma, iniziato nel 2003 e durato vent'anni, che guida anche la classifica delle vittorie con un Mondiale e un Europeo. Ma anche qualche amarezza.
Tedeschi anche loro come Adidas, fondati anche loro da un signor Dassler: per cui il momento cult della storia Italia-Puma non può che essere questo.
*45 anni!
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Che succede? Che si avvicina #Sanremo2024 e allora, come ogni anno, il consueto MEGA-THREAD sanremese con la top 30 delle mie canzoni preferite dei Festival di cui ho memoria (quindi, a spanne, dal 1989 a oggi).
30) "Cosa resterà (degli anni '80)" (Raf, 1989). "Anni ballando ballando/Reagan Gorbaciov", nove mesi prima della caduta del Muro. La giacca rossa di Raf a Sanremo 1989 è uno dei miei primi ricordi in assoluto, non solo in tv, insieme ai testi del Festival su Sorrisi & Canzoni.
29) "Lasciarsi un giorno a Roma" (Niccolò Fabi, 1998). "Il pavimento/del paradiso sei per me". L'energia del romano Niccolò Fabi, indie prima che il termine non esistesse ancora, vestito come uno studente di liceo invitato a un compleanno.
Stasera a Celtic Park l'Atletico Madrid indosserà una divisa speciale, maglia rossa e calzoncini blu, per celebrare Celtic-Atletico 0-0, semifinale d'andata di CoppaCampioni 1973-74: la dimostrazione che il calcio "di una volta" non era così bello come lo si dipinge oggi.
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A riassumere le scorrettezze di quella partita basterebbe il tabellino: tredici cartellini estratti dall'arbitro turco Babacan, dodici dei quali ai danni dell'Atletico. Ma le immagini televisive renderanno ancora meglio la brutalità di Celtic-Atletico 1974.
L'Atletico era allenato dall'argentino Juan Carlos Lorenzo, ex tecnico della Lazio (dove sarebbe tornato negli anni 80) e santone del calcio sudamericano: per esempio, era il ct dell'Argentina che ai Mondiali 1966 aveva scioccato l'Europa per lo stile di gioco "machiavellico".
6 anni dopo aver spedito in rete un pallone che gli era valso il Premio Puskas, Olivier #Giroud ha cambiato consonante e ha soffiato palla a Puscas. Viaggio nel pazzo mondo dei portieri casuali di Serie A, a cominciare dall'unica volta che era capitata al Milan... 100 anni fa!
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Accadde 100 anni fa, il 4 novembre 1923: un Milan-Pro Vercelli 1-3 in cui il portiere Midali fu espulso al 72' per "un atto di giustizia sommaria" secondo la Gazzetta. Le sostituzioni non esistevano: in porta andò il difensore Rinaldo Bronzini, che riuscì a non prendere gol.
Singolare quel che accadde in Milan-Bologna del 28 febbraio 1982, quando Rosario Lo Bello (non ancora famigerato presso i milanisti) espulse Piotti per una scaramuccia con Franco Colomba, ma con democristiana prontezza fischiò la fine della partita subito dopo.
"Nervi saldi, cervello fresco e grandi gambe". 25 anni fa, il #27luglio 1998, sul Col du Galibier, il tormento e l'estasi di Marco Pantani (anzi PAN-TA-NI, come scandiva immancabilmente Adriano De Zan): chi c'era, non potrà mai dimenticare.
Partito con un ritardo di 3'01" dalla maglia gialla Ullrich, a 47 km dal traguardo Pantani inizia a "sentire le voci", come ha scritto quella mattina Gianni Mura su Repubblica. Prende atto che Ullrich non lo segue, aspetta per un po' Leblanc ma poi molla anche lui al suo destino.
La Grenoble-Les Deux Alpes diventa presto un calvario per Ullrich, che ancora arranca sul Galibier quando Pantani ha già scollinato ed è in discesa - con un unico brivido quando pensiamo che sia caduto ancora, e invece sta solo indossando la mantellina offerta da Orlando Maini.
Un anno ai Giochi di Parigi che inizieranno il #26luglio 2024. E allora THREAD ispirazionale con i 30 momenti olimpici più belli della nostra vita (o perlomeno da Seul 1988 in poi). Bonus track: l'ultimo dei tre podi tricolore della storia, conquistato dalle fiorettiste a Londra.
30) Nell'inferno di Sant Sadurnì d'Anoia lo sprint di Fabio Casartelli sull'olandese Dekker e il lettone Ozols a Barcellona 1992, nell'ultima edizione olimpica in cui il ciclismo era ancora limitato ai dilettanti.
29) Atene 2004, l'unico oro femminile conquistato negli sport di squadra: il Setterosa di Pierluigi Formiconi, Melania Grego, Tania Di Mario, che risale dalla buca di un -2 nei supplementari contro le padrone di casa, com'era riuscito ai maschi dodici anni prima.
25 anni fa, il #30giugno 1998, andò in scena una delle più grandi partite della storia dei Mondiali e contemporaneamente uno dei momenti più tragici della storia del giornalismo sportivo, per giunta sulla BBC, ad opera di Brian Moore e Kevin Keegan. Ma andiamo con ordine.
La partita in questione è Argentina-Inghilterra, ottavi Francia 1998, stadio Geoffroy-Guichard di Saint Etienne. Una partita che vive di momenti di grande cult, come il celebre assolo del Wonder Boy Michael Owen che, nell'estasi del momento, a molti inglesi ricordò Maradona.
L'Argentina arpiona il pareggio a fine primo tempo con questo geniale schema su calcio piazzato dal limite: tutti si aspettano la parabola di Veron o la stangata di Batistuta, invece...