#Piantedosi, Piantedosi, stia attento a cimentarsi contro L'OPINIONE PUBBLICA. GETTI LO SGUARDO PER UN ATTIMO OLTRALPE, VERSO LA FRANCIA, E CERCHI DI CAPIRE BENE COSA PUÒ FARE UN'OPINIONE PUBBLICA PORTATA ALL'ESASPERAZIONE
Migranti, l’accusa di Piantedosi: «Boom di sbarchi? ➡️
➡️ Colpa dell’opinione pubblica italiana che li accetta»
25 MARZO 2023
«Altri Paesi sono intransigenti in maniera trasversale tra posizioni politiche diverse», ha continuato il ministro dell’Interno in visita alla scuola di formazione politica della Lega
UNA RIVOLTA SOCIALE CONTRO "L'EDITTO SOVRANO"
Sciopero dei netturbini in Francia
FRANCIA. Il presidente francese ha potuto assecondare in pieno spirito liberista gli interessi della grande borghesia francese con una arroganza e una sicumera non scalfite dall’aver perso la ➡️
➡️ sicurezza della maggioranza parlamentare
Edizione del 23 marzo 2023
di Marco Bascetta
Emmanuel Macron è stato eletto presidente dei francesi per fare fronte a un problema che in Italia non esiste più: impedire che l’estrema destra prenda le redini del governo. ➡️
➡️ Certo l’Italia non è una Repubblica presidenziale (ma chissà fino a quando).
E I POST FASCISTI, SDOGANATI DA UN PEZZO, hanno già partecipato al governo del paese in posizioni apicali, esperienza invece finora preclusa al Rassemblement di Marine Le Pen. ➡️
➡️ Avvalendosi di questa funzione apotropaica (tener lontani gli spiriti maligni) il presidente francese ha potuto assecondare in pieno spirito liberista gli interessi della grande borghesia francese con una arroganza e una sicumera non scalfite dall’aver perso la sicurezza ➡️
➡️ della maggioranza parlamentare.
Nonché dallo scarso entusiasmo che le sue proposte europee hanno incontrato. E procedere, dunque, senza scrupoli né mediazioni a quella «modernizzazione» del paese sulle spalle dei lavoratori e e dei ceti medi che ha suscitato un rifiuto ➡️
➡️ generalizzato della società francese e una ostilità profonda nei confronti del presidente stesso.
Come procedere allora senza un garantito appoggio parlamentare, contro l’ampia maggioranza dell’opinione pubblica che rifiuta la riforma del sistema pensionistico, contro una ➡️
➡️ reazione dura e persistente dei sindacati e delle piazze, contro il moltiplicarsi incontrollabile delle azioni di protesta spontanee?
Solo con un «atto sovrano» quale è il ricorso al dispositivo previsto dall’articolo 49.3 della Carta fondamentale che scavalca il voto ➡️
➡️ dell’Assemblea nazionale per imporre una legge. Costituzionale, certo, ma molto assonante con l’editto, il regio decreto, l’atto di imperio, è questa prerogativa sovrana che la V Repubblica attribuisce al potere esecutivo.
Soprattutto quando vi si ricorra non in risposta a ➡️
➡️ schermaglie e ostruzionismi parlamentari, ma nel contesto di un paese in subbuglio nel quale generazioni e figure sociali diverse, grandi città e piccoli centri hanno raggiunto nell’imponente movimento di protesta in corso una evidente massa critica.
➡️ Così lo scontro si allarga ben oltre l’innalzamento dell’età pensionistica, (tema molto sensibile in Francia come tutto ciò che riguarda il rapporto tra tempo di vita e tempo di lavoro) spacciato per mero problema contabile e giustificato con il linguaggio di un ➡️
➡️ «dispotismo illuminato» in questo caso dalla dottrina neoliberale.
Diventa uno scontro diretto con il sovrano, con la sua autorità e il suo potere decisionista e dunque qualcosa che non rientra più nella prospettiva concettuale della destra che, nella ➡️
➡️ prospettiva concettuale della destra che, nella mozione «transpartitica» di censura contro il governo sconfitta per soli 9 voti, rimaneva comunque una presenza, seppure mascherata e diluita. Una sollevazione, quella a cui stiamo assistendo, che fonde insieme disagi, ➡️
➡️ rivendicazioni, pretese di redistribuzione e di giustizia sociale, lotta al privilegio e alle diseguaglianze, rifiuto della precarietà e delle condizioni di lavoro.
Da buon sovrano, il presidente risponde classicamente di agire nell’ «interesse generale» e per ➡️
➡️ «il futuro della nazione», invitando le parti sociali a seguirlo dialoganti sulla strada del Workfare e della «reindustrializzazione». Mostra comprensione formale per la «rabbia sociale legittima» e azzarda perfino un rimbrotto rivolto al cinismo delle grandi imprese che, ➡️
➡️ indisturbate, dei loro super ed extraprofitti fanno, come c’era da aspettarsi, quel che gli pare. Nessuna correzione di rotta né nel merito, né nel metodo.
Ma arrivati allo stato in cui si trova oggi la Francia è assai improbabile che questa versione neoliberale ➡️
➡️ dell’«insulso» apologo di Menenio Agrippa riesca a placare la “plebe” quanto il suo archetipo storico. Come in altre occasioni il governo, non disposto a cedere su nessun punto, confida nel bisogno di un ritorno alla normalità, imputando il protrarsi del caos non alla ➡️
➡️ caparbietà delle sue scelte e ai metodi impiegati per imporle, ma alla violenza della «rabbia illegittima», quella dei blocchi stradali e ferroviari, dei picchetti e delle piazze occupate.
Il modo di procedere delle forze dell’ordine, con continue cariche, centinaia di ➡️
➡️ arresti e sgomberi, nonché il ricorso alle precettazioni, sembra rispondere alla scelta di gettare olio sul fuoco.
Anche Amnesty Europe lo ha denunciato. La risposta rudemente repressiva alle mobilitazioni ne sta intanto accrescendo l’ampiezza e la determinazione. ➡️
➡️ L’Iter della riforma pensionistica è tutt’altro che concluso, il braccio di ferro su tutto il resto anche. Ma la reattività della società francese ha mostrato ancora una volta di non poter essere né aggirata né raggirata. ilsole24ore.com/art/francia-si…
FRANCIA, MOBILITAZIONE RECORD CONTRO LA RIFORMA DELLE PENSIONI
di Marco Cesario
Sono 1,28 milioni i manifestanti scesi in piazza martedì 7 marzo contro la riforma delle pensioni.
Blocchi stradali, trasporti in tilt, tagli di energia e benzina, scuole disertate dagli insegnanti, cortei in tutta la Francia. La sesta giornata di manifestazioni contro la ➡️
➡️ riforma delle pensioni è stata segnata da una mobilitazione record, con 1,28 milioni di partecipanti in Francia secondo il ministero dell’Interno francese (3,5 milioni secondo il sindacato CGT). Il 31 gennaio la partecipazione era stata simile, leggermente inferiore, ➡️
La Schlein non è stata eletta dagli iscritti del PD ma dai non iscritti che vorrebbero un partito diverso. Ergo una buona parte del PD è ancora intasato dai residui tossici renziani. Liberarsene sarà un percorso lungo e doloroso, fatto di compromessi necessari per non arrivare➡️
➡️ alla scissione. La Schlein non è ancora una realtà, è una speranza. È la speranza di un possibile cambiamento verso un partito di sinistra e progressista. Ma sarà un percorso ad ostacoli che avrà bisogno di tutto il nostro sostegno e impegno. Il prossimo banco di prova ➡️
➡️ saranno le elezioni europee. Se il partito crescerà la linea Schlein verrà rafforzata, altrimenti rischieremo di avere un altro caso Zingaretti ostacolato e costretto alle dimissioni da tutto il gruppo parlamentare renziano, leggi Marcucci, Base Riformista e tutti gli ex ➡️
Proprio non le riesce di pronunciare la parola "antifascisti".
Le riesce bene invece la rivisitazione della Storia #Meloni
“La storia dice che questo eccidio è stato compiuto dai tedeschi con la collaborazione dei fascisti che hanno stilato una lista di 50 nomi. ➡️
La prima grana, dopo il ritorno dall'Europarlamento, ha riguardato il ricordo del 79esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine quando 335 tra antifascisti, ebrei e dissidenti furono trucidati dai nazifascisti come rappresaglia per l’attentato di via Rasella. ➡️
➡️ Mentre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, deponeva una corona d’alloro al sacrario, Meloni da Bruxelles ha ricordato la strage parlando di “335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani”. Facendo sparire, dunque, la parola “antifascisti”. ➡️
È QUESTO QUELLO CHE VUOLE LA MELONI?
LEGALIZZARE LA TORTURA COME METODO DI INVESTIGAZIONE?
GIÀ AVEVA LANCIATO L'IDEA NEL 2018, ➡️
Fdi vuole cancellare il reato di tortura. Opposizioni in rivolta. Il Pd: “Agghiacciante”, il M5s: “Mettono in dubbio una norma di civiltà”
➡️ IL TWEET QUASI IMMEDIATAMENTE. INTANTO IL SASSO ERA STATO LANCIATO. E OGGI CI RIPROVA FACENDO PRESENTARE LA LEGGE DAI SUOI SCAGNOZZI.
MI DOMANDO SE SI STA PORTANDO AVANTI DUL MODELLO ARGENTINA QUANDO INCOMINCERÀ A SCIVOLARE INDIETRO➡️
➡️ IL DISGUSTO PER QUESTO GOVERNO ORMAI TRACIMA IN VOMITO.
QUELLO DELLA MAGGIORANZA È UN SEGNALE GRAVISSIMO, ANZI UNA VERGOGNA: È UNA DESTRA CHE SI DIMOSTRA SORDA E INDIFFERENTI ALLE SOFFERENZE DELLE DONNE PERSEGUITATE DAI LORO AGUZZINI.
Norma “arresta-stalker”: la maggioranza vota no
BOCCIATO - L’emendamento contro gli aguzzini delle➡️
➡️ donne.
Norma “arresta-stalker”: la maggioranza vota no
BOCCIATO - L’emendamento contro gli aguzzini delle donne
di Valeria Pacelli e Ilaria Proiettile
➡️ Parole, parole, parole… sui social e al microfono. E che non si tramutano in fatti: ieri i partiti di destra-centro hanno votato alla Camera contro un emendamento che riguarda il fermo di chi è indiziato di maltrattamenti e di atti persecutori. ➡️