Lo sciopero del tifo a #Napoli non nasce di certo per il prezzo dei biglietti della gara col Milan, né per il regolamento d'uso.
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Da mesi per i gruppi ultras c'è il divieto di introdurre al Maradona gli strumenti per dirigere il tifo delle Curve: tamburi, megafoni, striscioni, bandiere. È una misura nata dopo gli scontri di Badia al Pino con i romanisti (eppure, mai applicata all'Olimpico) e rinnovata...
dopo i disordini con i tifosi dell'Eintracht. Chi sbaglia paga, e ci mancherebbe, ma la responsabilità deve essere individuale e questo castigo, invece, colpisce anche chi a quegli scontri non ha mai partecipato e...
indirettamente, tutto il resto dello stadio e la squadra stessa, come ci ha tenuto a sottolineare ieri Spalletti. Al Maradona, dove i fumogeni non si accendono più da quasi un lustro e gli scontri, per fortuna, sono un ricordo lontanissimo, si vivrà il paradosso...
di Curve spoglie e silenti e settori ospiti ribollenti con tamburi, bandiere e, come accaduto con la Lazio, anche petardi in grado di causare danni seri ai settori adiacenti.
Con l'Eintracht non si è notato per la chiusura del settore ospiti, ma il Napoli rischia di giocare 'in trasferta' a casa sua le gare più importanti della sua storia.
Un peccato che spero si possa scongiurare con un dialogo onesto tra le parti, evitando ulteriori frizioni, polemiche e spaccature. La città vive i mesi più importanti dell'ultimo trentennio e ha bisogno di unità.
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