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Il #Benfica di Schmidt-Preview tattica quarti di Champions League
L'Inter pesca una squadra che sta vincendo il suo campionato, ha schiantato il Brugge ed è un upgrade del Porto, con cui ha dovuto sudare la qualificazione
Ma com'è questo Benfica che tutti dicono giochi bene? Image
Innanzitutto, sottolineiamo il totale dominio in Portogallo. I tanti goal sono giustificati da un'alta produzione offensiva (59.1 npxG) e i pochi concessi sono dovuti sia all'ottima difesa (15 npxGA) che all'alta percentuale di possesso, in media 64.5%->se hai palla non subisci Image
Ma ciò che viene nascosto da questi dati è il loro principale punto di forza: l'aggressione. Il pressing è organizzato e non è semplice aggirarlo. Chi affronta il Benfica dovrà girar palla con idee chiare: non è concesso tempo per pensare e nemmeno imprecisione nei passaggi
La formazione iniziale è tipicamente un 4-3-2-1 con posizioni dinamiche. I 4 giocatori offensivi sono molto bravi ad alzarsi sui difendenti avversari e, per fortuna dei nerazzurri, è stato ceduto Enzo Fernandez (più aggressivo di Chiquinho sia in pressione che negli inserimenti) Image
In prima pressione, si trasforma in un 4-1-3-2 (altre 4-4-2) dove gli attaccanti vanno alti. Il TRQ si alza sulla linea d'attacco e Chiquinho si posiziona tra le due ali. I giocatori temporeggiano fino a quando la palla passa sul braccetto/esterno, trigger per il pressing. ImageImage
Prendiamo per esempio quest'azione, dove addirittura Grimaldo si alza sull'esterno (Brugge col 3-5-2). Possesso al POR che può solo dar palla al braccetto destro perchè Ramos sta schermando la linea centrale. Il difensore non fa in tempo ad alzare lo sguardo che deve spazzare Image
Anche qui, bastano due passaggi in orizzontale della difesa per far alzare tutto il Benfica nella metà campo avversaria. Anche le corse sono orientate a rendere difficile un eventuale cambio gioco, manipolando il possesso sull'esterno. Florentino sale per supportare Joao Mario Image
E non ha paura di mantenere questo atteggiamento anche con squadre + forti. Già da subito a Parigi ha alzato tutta la squadra. Il PSG non è mai riuscito ad aggirare il pressing sugli esterni, dove tutti i proprio giocatori erano marcati e le soluzioni scarseggiavano (dribbling?) Image
Questa struttura viene mantenuta fino a quando non viene superata la prima pressione. Ma la squadra è così compatta che, anche se gli avversari avanzano qualche metro, viene costretta ad indietreggiare non appena la palla arriva sull'esterno. Image
Il principio rimane lo stesso anche nella propria metà campo. L'obiettivo, come visto sopra, è costringere gli avversari a giocare la palla all'indietro. La linea difensiva rimane alta (vulnerabile alla profondità) Image
I DC coprono la zona centrale e raramente li vedremo uscire sugli esterni, lasciati ai terzini. Quando questi vengono portati larghi, spetta agli interni di centrocampo coprire i mezzi spazi. Image
L'aggressività si spiega subito: gli uomini di Schmidt sono fenomenali nell'attaccare lo spazio. Il Benfica sa combinare rapidamente e trovare l'imbucata già a difesa schierata, figurarsi nel disordine in una transizione.Qui recupera palla dopo una rimessa
Ma data la loro superiorità, spesso hanno loro il pallone. E anche così riescono a scardinare le difese avversarie. Partendo dal portiere, costruiscono con un 4+2 per avere tanti uomini disponibili in caso l'avversario sia aggressivo. ImageImage
Superato il primo pressing, Chiquinho scende tra i DC permettendo agli esterni di alzarsi e la palla viene gestita secondo un 3+1. I 4 davanti formano un rombo compatto, muovendosi sia per farsi trovare tra le linee (in particolare il TRQ) sia per l'attacco della profondità ImageImage
Arrivati nella metà campo avversaria, l'obiettivo è trovare un'imbucata dietro la linea difensiva. Per farlo, il Benfica gira palla con pazienza, anche in orizzontale. A quel punto, o un giocatore (eg. un terzino che cerca una diagonale di Ramos) può mandare gli attaccanti... ImageImage
... o si trova una linea verso i trequartisti, in grado sia di combinare tra loro che di servire i compagni. Il secondo goal di Benfica-Brugge nasce proprio da un laser pass su Aursnes in mezzo al campo. Image
I portoghesi sono abili anche nelle combinazioni nello stretto, sempre pronti a sgusciare alle spalle dei difensori avversari. In questi casi cercano una superiorità nel mezzo spazio per attivare ad un cut-back (qui il 3 goal vs Brugge) ImageImage
Il profilo che si delinea è di una squadra aggressiva, che combina il "rock&roll" del calcio tedesco alle combinazioni tecniche portoghesi. Ma il Benfica non è perfetto e, anzi, si incastra bene col gioco dell'Inter (versione IF però, non quella degli ultimi mesi).
Innanzitutto, il pressing alto del Benfica è aggirabile. Banalmente, con rapidità e precisione, viene lasciato libero l'esterno opposto. Questa è una giocata rischiosa e va fatta con precisione, ma rimane una soluzione (tentata più volte dal Brugge) Image
Altrimenti, bisogna manipolare le marcature a uomo. L'Inter sarebbe in grado di farlo quando si smarca Brozovic, ruota fluidamente Skriniar/Barella a dx o abbassa Calhanoglu facendo salire Bastoni sulla dx. Esempio: il PSG attira fuori posizione Grimaldo + si smarca Verratti Image
Se sugli esterni si riesce a far avanzare il pallone il CC in quella zona è costretto ad uscire sull'uomo che trova palla dietro l'ala.
Con questo giropalla, il Brugge muove il Benfica fino a quando non riesce a trovare un giocatore libero sull'esterno.
Altro esempio: la Juve ha allargato il Benfica col 3-5-2 e grazie alle mezzali superava la prima pressione perché la posizione larga dei quinti attirava le ali portoghesi creando una linea di passaggio verso Rabiot e Mckennie (credit @MarcoLai_23) Image
Sarà importante anche sfruttare l'ampiezza: per restare compatti e aggressivi, il Benfica lascia scoperto il lato debole. Arrivarci può essere relativamente semplice, ma preoccupa più come l'Inter non sia in grado di finalizzare una volta avvicinatosi all'area ImageImage
Inoltre, dato che la linea difensiva dei portoghesi deve rimanere alta (sempre per il principio di aggressività), è vulnerabile ai traversoni. Se si riesce a fare in modo che un centrocampista (immaginiamo Barella) abbia il tempo di crossare, si presentano occasioni simili: Image
D'altro canto, servirà totale coordinazione in non possesso soprattutto tra quinti e braccetti, manipolabili dagli scambi tra gli atk del Benfica.

Infarinatura tattica finita. Ci sarebbe altro, ma magari lo vediamo nei post-match
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