Era il 30 Luglio del 2014.
Chi era il segretario del PD? Ma naturalmente #MatteoRenzi.
Chi ha fatto chiudere l'Unità? Ma naturalmente Matteo Renzi.
Chi ha affossato l'art. 18? Chi ha distrutto il lavoro col Jobs Act? Ma naturalmente sempre Matteo Renzi. ➡️
DA DOMANI CESSA LA PUBBLICAZIONE
"HANNO UCCISO L'UNITÀ", IN EDICOLA IL PENULTIMO NUMERO
Per protesta le pagine del quotidiano fondato da Antonio Gramsci oggi sono bianche. Il direttore Landò contro il Pd: "La verità, inutile girarci intorno, è che il Pd non ha fatto molto per ➡️
➡️ impedire che l'Unità cadesse di nuovo nel buio della chiusura"
Il penultimo numero
30 luglio 2014
"Hanno ucciso l'Unità". Un titolo a tutta pagina e l'immancabile vignetta di Sergio Staino con il protagonista, Bobo, seppellito dai mattoni che dice: "Speravo fossero ➡️
➡️ emendamenti, invece era proprio l'Unità". È il penultimo numero dello storico quotidiano che domani sarà per l'ultima volta in edicola. Poi dal 1 agosto la pubblicazione sarà sospesa.
E oggi in segno di protesta le pagine del giornale fondate da Antonio Gramsci sono vuote. ➡️
➡️ Tutte tranne le prime due che sono la "cronaca" della decisione dell'assemblea della Nie, la società editrice, di cessare la pubblicazione.
"È la terza volta che ci spengono, ma non ci fermiamo" titola l'editoriale del direttore Luca Landò. "L'Unità chiude di nuovo.➡️
➡️ Era accaduto nel luglio del 2000 e restò via dalle edicole per otto mesi. Ora succede un'altra volta e non sappiamo quando ritornerà dai suoi lettori". Il direttore spiega che non è stato trovato un accordo in assemblea e tra veti incrociati e rigidità dello statuto ➡️
➡️ evidenzia le responsabilità del Pd. "La verità, inutile girarci intorno, è che il Pd non ha fatto molto per impedire che l'Unità cadesse di nuovo nel buio della chiusura".
Poi nel quotidiano c'è solo la cronaca della "giornata drammatica" e il comunicato del Cdr. ➡️
➡️ Una "doccia fredda", scrivono i rappresentanti dei lavoratori. "Avevamo chiesto a tutti quel senso di responsabilità di cui giornalisti e poligrafici hanno dato ampia prova. Un appello caduto nel vuoto. Hanno voluto chiudere una voce. Non si uccide così un giornale.➡️
➡️ Non si cancella così una storia".
Domani l'ultimo numero, scrive il direttore: "Oggi invece troverete soltanto pagine bianche: sono pagine di protesta, ovviamente, ma soprattutto di allarme. Per spiegare, senza troppi giri di parole, come sarà il mondo dell'informazione ➡️
➡️ senza la voce dell'Unità".
Solidarietà è arrivata da politici del Pd come Pierluigi Bersani e Gianni Cuperlo, dalla Cgil e dalla Fnsi. Ieri alla notizia della comunicazione delle sospensioni del giornale, il vicedirettore Pietro Spataro aveva scritto su Twitter un messaggio ➡️
➡️ piuttosto polemico, riferendosi anche al governo Renzi. Ed era arrivata la risposta indiretta del premier Matteo Renzi, che ha ritwittato le parole del tesoriere del Pd Francesco Bonifazi.
IL GOVERNO MELONI TRA SVOLTE
"AUTORITARIE" E ASSENTEISMO
di Danilo Del Bello
Certo non è semplice dare letture univoche dell’operato del governo più a destra di tutta la storia repubblicana e di FDI, il partito di Giorgia Meloni. Lasciando per il momento da parte la ➡️
➡️ nostalgica e filofascista che pure ha un suo peso all’interno di questa forza politica, nonostante i tentativi di rifarsi il look, non si scorgono differenze sostanziali con l’ordine neoliberista dominante a livello globale e in particolare in Europa. Lo stesso ordine che ha➡️
➡️ dettato la linea per tutti i governi precedenti sostenuti anche dalla “sinistra”, compreso l’ultimo, quello del banchiere Draghi, osannato dal PD e anche da una grossa componente del mondo culturale e associativo che una volta potevamo definire “progressista”. ➡️
L'INASPRIMENTO DELLA REPRESSIONE CONTRO OGNI FORMA DI OPPOSIZIONE SOCIALE E CONTRO I MOVIMENTI AUTORGANIZZATI.
È il tentativo della solita destra
di disciplinamento dall’alto che fa perno sul concetto, assai labile, di “ripristino della legalità”, ma che in realtà investe ➡️
➡️tutti i piani della vita: dal reddito, al lavoro, alle istanze di liberazione dei movimenti trans-femministi (in nome della famiglia tradizionale e del patriarcato) e ambientali, per finire con le vergognose vicende - intrise di profondo razzismo e odio di classe - del ➡️
➡️ blocco dei porti per le ong che si battono per salvare le vite dei migranti.
L’elenco delle misure repressive è infinito e il liberismo assume il suo volto più feroce e autoritario dove ordine, sicurezza, polizia diventano centrali suonando un pericoloso campanello d'allarme.
È ARRIVATA L'ORA DI FAR RISPETTARE I NOSTRI DIRITTI.
Condizioni di lavoro sempre peggiori.
Condizioni economiche sempre peggiori.
Condizioni di vita che peggiorano ogni giorno.
Tagli alle pensioni, alla sanità pubblica, all'istruzione.
ORA DICIAMO BASTA!!! ➡️
➡️ DIRITTI NEGATI. Dopo quasi otto anni sindacati confederali e di base uniti nell'agitazione, per denunciare carenza di personale, mancati investimenti ed esternalizzazioni. Chieste assunzioni, turni meno snervanti, rilancio dei comparti più indeboliti e maggior sicurezza. ➡️
“Annuncio cancellazione del treno…”. Il ritornello che ha contraddistinto la giornata di ieri nelle stazioni dell’intero paese ha dato la portata del riuscito sciopero di otto ore, dalle 9 alle 17, di tutte le sigle sindacali, confederali e di base, di Trenitalia. ➡️
Piero Gobetti e Ada Prospero, un amore antifascista
Nella notte tra il 15 e il 16 febbraio 1926 si spegneva a Parigi, dove si trovava in esilio, l’intellettuale Piero Gobetti, oggetto di persecuzioni e pestaggi da parte dei fascisti. ➡️
➡️ La relazione con Ada, nata "tra le righe" della rivista Energie Nove, si nutrì di scambi epistolari molto intensi su amore, senso della vita e rivoluzione.
«La mia fede è la tua, non altra: e in essa soltanto posso trovare la forza di accettare […] ➡️
➡️ Nella tua breve esistenza c’è stato tanto ardore, tanto lavoro, tanta gioia, da farla più ricca e felice di tante altre lunghissime vite: e non c’è stato in essa nulla di laido, di imperfetto, di malsicuro. È stata tutta luce: parabola breve dall’intensità luminosissima». ➡️
Riyadh, 34 anni di carcere a studentessa per un tweet. Record di esecuzioni
Salma al-Shehab è stata arrestata nel gennaio 2021, di rientro nel Paese, per aver condiviso post pro democrazia. La giovane è accusata di disturbo dell’ordine pubblico e diffusione di “voci false”. ➡️
Nel 2022 schizza il numero di persone messe a morte, nei primi sei mesi già 120. Attivisti temono il superamento delle 186 esecuzioni - numero record - avvenute nel 2019.
Riyadh (AsiaNews) - Le autorità saudite hanno condannato una giovane a 34 anni di galera, per aver ➡️
➡️ rilanciato sul proprio account Twitter messaggi di attivisti che invocano maggiori libertà e aver condiviso post a favore del diritto delle donne a guidare. Dottoranda all’università di Leeds - lo stesso ateneo è intervenuto manifestando “profonda preoccupazione” per la ➡️
Def, l’economista Piga: “Austerità col pilota automatico. Calano la spesa e i salari dei dipendenti pubblici, siamo in un circolo vizioso che fa paura”
“È la conferma plastica che la politica fiscale procede con il pilota automatico: l’abbiamo lasciata alla Ue, è indipendente ➡️
➡️ dal governo in carica. Che ci sia Draghi o Meloni è lo stesso”. Dopo aver letto il Documento di economia e finanza appena pubblicato sul sito del Mef Gustavo Piga, docente di Economia politica all’Università Tor Vergata di Roma, ribadisce il giudizio dato lo scorso anno ➡️
➡️ sulla prima manovra del nuovo esecutivo: passata l’emergenza pandemica e archiviata la speranza che il Pnrr potesse cambiare il quadro, “si fa una massiccia operazione di austerità“. E mentre in Francia e Germania si scende in piazza contro sfruttamento e precariato e per ➡️