In questa meravigliosa immagine satellitare possiamo ammirare tutta la maestosità di uno dei sistemi vulcanici più famosi e temuti al mondo. Stiamo ovviamente parlando del nostro amato #Vesuvio, o più precisamente del grande complesso vulcanico del Somma-Vesuvio 🧵
Con questa singola immagine possiamo tornare indietro nel tempo di ben 39.000 anni, un specifico periodo particolarmente movimentato per il vulcanismo campano.
A pochi chilometri di distanza da dove sorgerà il Vesuvio infatti, il sistema vulcanico dei Campi Flegrei ha da poco prodotto una delle eruzioni esplosive più importanti e conosciute della sua storia, quella dell'Ignimbrite Campana.
È proprio a seguito di questo turbolento periodo che nella piana campana inizia a formarsi il Monte Somma, un antichissimo stratovulcano che nel corso dei millenni ha prodotto un gran numero di eruzioni effusive debolmente esplosive.
Tali eruzioni sono riuscite a costruire un edificio vulcanico alto circa 2.000 metri. Questa fase di costruzione però, si interrompe bruscamente 22.000 anni fa a causa della prima violenta eruzione pliniana della sua storia, la più intensa mai prodotta dal Somma-Vesuvio.
Stiamo parlando dell'eruzione conosciuta con il nome di Pomici di Base. A causa di questa violentissima eruzione, buona parte dello stratovulcano che si è formato in 17.000 anni di attività viene completamente distrutto e al suo posto si viene a formare la prima caldera del Somma
Le caldere, come già sappiamo, non sono altro che un'ampia depressione generata dal collasso di un edificio vulcanico causato dello svuotamento parziale o totale di una camera magmatica, un vero e proprio evento spartiacque per la topografia di un vulcano.
E bene, durante la storia del Somma-Vesuvio, questa particolare caldera ha continuato ad ingrandirsi almeno altre tre volte a causa di tre violente eruzioni pliniane che si sono alternate a numerose altre eruzioni sub-pliniane.
Queste tre eruzioni principali sono oggi conosciute con il nome di Pomici di Mercato (9.000 anni fa), Pomici di Avellino (4.000 anni fa) e Pomici di Pompei (79 d.C.). Si tratta di eventi eruttivi che hanno sprigionato una quantità di materiale molto elevata.
È soltanto dopo tutte queste violente eruzioni esplosive che all'interno della caldera inizia a formarsi il Gran Cono del Vesuvio come lo conosciamo oggi. Le eruzioni violente hanno infatti rappresentato l'inizio di un lungo ciclo eruttivo a condotto aperto.
Durante questo ciclo sono state generate una serie di eruzioni debolmente esplosive che hanno permesso la formazione di un nuovo stratovulcano che nel corso dei secoli è riuscito a raggiungere un'altezza di 1.281 metri: il Vesuvio.
La grande muraglia montuosa presente nella sua parte orientale ci ricorda ancora oggi che un'antico vulcano ben più alto è stato troncato a causa di una prima violenta eruzione che è stata seguita nel corso dei millenni da almeno altri tre eventi fortemente esplosivi.
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
L'Osservatorio Vesuviano ha rivisto i dati del forte #terremoto che giovedì è avvenuto ai #CampiFlegrei: la magnitudo è passata da 4.4 a 4.6, la più alta in assoluto da quando l’area viene monitorata. Ecco un lungo riassunto di quello che è successo (nessun complotto!) 🧵
Tutti i terremoti che vengono pubblicati sul sito dell’INGV possono subire delle variazioni più o meno marcate con il passare dei giorni o delle settimane per l’arrivo di nuovi dati che si vanno a sommare ed integrare con quelli usati nelle prime ore dell'evento (Gargano 👇🏻).
La magnitudo di tutti i terremoti è sempre soggetta ad un margine di errore nell’ordine di ± 0.3. Questo vuol dire che nel caso del terremoto di giovedì scorso, la magnitudo dell’evento era di 4.4 ± 0.3, quindi la stima finale poteva variare tra 4.1 e 4.7, come poi è stato.
Il 18 marzo del 1944 avveniva l’ultima eruzione del #Vesuvio. Ecco un (lungo) riassunto dell'eruzione che ha decretato la conclusione del ciclo eruttivo a condotto aperto e l'inizio di quello a condotto chiuso, in cui ci troviamo tutt'ora! 🧵
L'eruzione del 1944 è l'ultimo capitolo di un periodo eruttivo iniziato nel 1913. Il materiale emesso in quei 3 decennì finì per rimpire completamente il cratere sommitale e contribuì a formare un piccolo cono di scorie che superò in altezza i bordi stessi del cratere.
L’equilibrio raggiunto in quegli anni si spezzò nel pomeriggio del 18 marzo 1944, quando un’attività stromboliana più intensa provocò la distruzione di questo piccolo cono e permise alla lava di traboccare verso l’esterno formando due colate che avanzarono sui fianchi del vulcano
Ieri l'EMSC ha condiviso un importante report che contiene nuovi dati sullo sciame sismico in corso tra #Santorini ed Amorgos. Le stazioni GPS locali hanno rilevato una deformazione compatibile con una possibile intrusione magmatica profonda. Ecco un thread! (Mappa di @LastQuake)
I dati rigurdano 3 stazioni GPS di Santorini che da luglio 2024, come già sapevamo, avevano iniziato a rilevare una lieve deformazione: il vulcano aveva iniziato a gonfiarsi, forse ci trovavamo nelle prime fasi di una nuova intrusione magmatica, la prima dal 2011-12. Foto EMSC
I nuovi dati ci dicono che quella deformazione non solo è continuata successivamente, ma ha subito un'accelerazione a partire da fine gennaio, quando è iniziato l'imponente sciame sismico. Da quel momento si sono anche manifestati alcuni cambiamenti. Foto EMSC e NGL
Esattamente 392 anni fa, il 16 dicembre 1631, il #Vesuvio generò una delle eruzioni più violente della sua recente storia. Stiamo parlando di un'eruzione sub-pliniana avvenuta dopo una lunga quiescenza durata circa 500 anni e che causò tra le 1.000 e le 14.000 vittime. 🧵
L'eruzione del 1631 fu preceduta da una moltitudine di precursori che iniziarono a manifestarsi piuttosto chiaramente a partire dalla seconda metà di novembre, ovvero una ventina di giorni prima dell'inizio della fase eruttiva.
Intorno a quel periodo, molti degli abitanti di Portici iniziarono ad udire dei rari ma improvvisi boati che si manifestavano con il cielo completamente sereno, un fenomeno che oggi potremmo ricondurre ad una probabile attività sismica di bassa magnitudo.
Alle 9:10 un nuovo #terremoto di magnitudo 3.2 è stato registrato nel Golfo di Pozzuoli, all'interno della caldera dei #CampiFlegrei. La scossa fa parte di un nuovo sciame sismico, l'ennesimo delle ultime settimane. I livelli sono ormai paragonabili alla crisi degli anni 80' 🧵
Nelle ultime settimane la sismicità è notevolmente aumentata. Gli sciami sismici sono ormai all'ordine del giorno, mentre le scosse di magnitudo pari o superiore a 3 vengono registrate quasi settimanalmente. Siamo ormai entrati nel vivo di una nuova crisi sismica.
Come si può vedere dal bollettino mensile dell'Osservatorio Vesuviano infatti, ad agosto sono stati registrati 1.118 terremoti, il numero in assoluto più alto dalla crisi sismica degli anni 80'. Tra poche settimane sapremo se il mese di settembre lo supererà o meno.
Come ormai già tutti sapete, nella tarda serata di ieri un violento #terremoto di magnitudo 6.8 è avvenuto nel cuore del #Marocco, dove secondo i primi bilanci si contano già 820 vittime e oltre 672 feriti. Si tratta del terremoto più forte della storia del paese 🧵
La scossa si è verificata lungo la catena montuosa dell'Atlante, un'area fortunatamente non densamente popolata che però si trova a soli 70 km di distanza da Marrakech, una delle città più popolose del paese. Lo scuotimento in quest'area è stato molto intenso dannoso.
A causa della sua intensità e profondità di 18 km, la scossa è stata chiaramente avvertita in tutto il Marocco, nella zona occidentale dell'Algeria e perifno in alcune aree della Spagna (Malaga, Siviglia, Isole Canarie) e del Portogallo (Lisbona, Faro).