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🚨STEVEN ZHANG a @Gazzetta_it

“Guardando il momento del calcio e le differenze tra alcune Leghe pensavo che sarebbe stato difficile arrivare a un traguardo del genere. A causa dei diversi introiti dai diritti tv, esiste ancora un gap enorme tra Premier e Serie A”. 1/n
“Il grande fascino dello sport e del calcio però è che non sempre il denaro è tutto e alla differenza di risorse a volte si può sopperire con le idee, la competenza e la passione. Noi ci auguriamo ovviamente che domani sia una di quelle volte”. 2/n
“L’Inter mi assorbe totalmente, ma non entro quasi mai negli aspetti tecnici o tattici riguardanti la squadra. Rispetto ogni scelta di Inzaghi. Da presidente odio chi vuole insegnarmi come devo gestire il mio club e quindi non faccio lo stesso errore con i ruoli altrui”. 3/n
“Amo molto Milano. Ho imparato a conoscere cultura, tradizioni e mentalità italiane. Ai miei amici dico spesso che oggi mi sento 40% cinese, 30% americano, 20% italiano e 10% cittadino del mondo. Non parlo ancora correttamente l’italiano ma lo capisco”. 4/n
“A volte accade che la passione travolga la parte razionale, quando si fanno acquisti o si decide di non cedere...Il dialogo con i miei dirigenti è fondamentale per cercare quel famoso equilibrio tra razionalità e passione". 5/n
Errore tenere Skriniar? — “È sempre stato uno dei miei giocatori preferiti. Abbiamo fatto di tutto per avere la squadra migliore per vincere. Ma a questa domanda risponderò dopo la finale…Ora siamo un corpo unico, tutti concentrati sulla sfida di domani". 6/n
È vero che a settembre Lukaku le avrebbe predetto di arrivare in finale di Champions? — “Si, ho sorriso pensando 'è pazzo'. E invece aveva ragione. Se si è meritato la conferma? Niente domande sui giocatori, la prego...". 7/n
“Tutti i tecnici mi hanno insegnato qualcosa. Pioli mi ha dato le basi. A Spalletti sono molto legato: ha tracciato un solco fatto di gioco, lavoro e risultati, riportando l’Inter in Champions. Con lui ho capito l’importanza di un grande reparto arretrato se si vuol vincere”. 8/n
“Moratti mi disse: ‘Caro Steven ho fatto tanti errori durante la mia presidenza, focalizzandomi solo sui grandi bomber, ma quando ho iniziato a comprare i grandi difensori, allora ho cominciato a vincere’”. 9/n
“Conte? Da quando acquistammo l’Inter ho subito desiderato un giorno di averlo in panchina. È un tecnico duro, di forte personalità. Dopo una vittoria pensava subito alla successiva, mai relax o soddisfazione. Ma è così che ha riportato lo scudetto all’Inter dopo 10 anni”. 10/n
“Inzaghi? Simone ha grandissime capacità di gestione e infonde una incredibile tranquillità. Quando lo vedo prima delle gare, sono più teso io di lui. È stato un dono per me ed è l’uomo della finale di Champions”. 11/n
“Spesso si chiede chi sia l’allenatore migliore o il più geniale. Io credo siano domande sbagliate. Ogni club ha una storia differente, il lavoro di un tecnico dipende dalla fase che la società sta vivendo, dalla squadra, da molte cose. Il calcio non è una scienza esatta". 12/n
Per un presidente l'idea di ingaggiare un top come Guardiola non è affascinante? — "É un allenatore bravissimo capace di vincere ovunque sia stato, certamente sarebbe un piacere lavorare con lui, ma preferisco scegliere tecnici con esperienza della Serie A”. 13/n
A inizio stagione, sotto la sede venne esposto uno striscione ‘Zhang vattene’: che sensazioni prova adesso? — “I contestatori erano davvero un gruppo molto esiguo, e poi che il calcio come la vita presenta degli up and down: ci sono fasi di problemi e fasi di gioia”. 14/n
“Fa parte del gioco. Il lavoro di un presidente o di un Ceo è simile a quello di un allenatore: spesso si è soli, e va accettato”. 15/n
Ha preparato qualche discorso motivazionale per la squadra? — “Non ce n’è bisogno. I risultati dell’ultimo mese hanno contribuito a far aumentare convinzione e carica. Tutti nell’Inter siamo concentrati per questo evento che vogliamo goderci fino in fondo”. 16/n
Paura del City? — “Rispetto profondamente il City, una squadra magnifica, ma noi abbiamo la qualità per affrontarli. In questi anni, più è stata alta l’asticella del nostro avversario e meglio ci siamo comportati”. 17/n
Dispiaciuto per gli scivoloni in campionato? — “É stato difficile tenere alta la concentrazione in tutte le competizioni. É subentrata la stanchezza, più mentale che fisica. Ma dobbiamo giocarci una finale, pensiamo solo a questo ora". 18/n
Qualche scaramanzia da tifoso? — “Ce n’è una, ma soltanto in Champions: prima di ogni partita vado a fare una visita al negozio della Moncler. Inter in fondo? Saranno contenti per simpatia e tifo, ma non per interesse, entro ed esco senza comprare...(sorride, ndr)”. 19/n
Imprecazione che le esce quando l’Inter sbaglia una grande occasione o subisce un gol? — “Dico…Vaffanculo!” 20/n
“Papà è legatissimo all’Inter, segue tutti i campionati anche quelli stranieri e le coppe. Sta cercando di farci una sorpresa e venire domani, ma non è semplice incastrare i suoi impegni di lavoro”. 21/n
Il prestito di Oaktree: com’è la situazione? — “È un fondo importante gestito da persone molto professionali. Abbiamo intenzione di rinegoziare il prestito. Troveremo una soluzione insieme per il rifinanziamento. Finchè ci sarò io, ci sarà un’Inter stabile e competitiva". 22/n
Voci sul futuro del club: le danno fastidio? — “No, siamo un grande club, so che per molti vedere il proprio nome accostato all'Inter regala visibilità. Sono come i rumors di mercato, basta ignorarli". 23/n
Main sponsor per il prossimo anno? Qatar Airways? — “Abbiamo tre o quattro candidature importanti. Non so ancora dire quale sarà scelta. Vogliamo un brand adatto all’Inter e stabile”. 24/n
Situazione stadio? — “C’è difficoltà ad accettare cose nuove e a cambiare passo. Inter e Milan sono due club in competizione ma con il medesimo obiettivo di crescita. Milan da solo e Inter che resta a San Siro? No, la nostra priorità è un nuovo stadio, con o senza il Milan”. 25/n
Stupito dalla rivoluzione in casa Milan? — "È un tema molto delicato, sono cose che nel calcio accadono. Un Milan stabile e competitivo è uno stimolo anche per l'Inter, cresciamo insieme”. 26/n
Come si può sintetizzare il progetto societario dell’Inter? — “Giusto mix tra tradizione e innovazione”.

Inter mai così Internazionale, eppure il management è tutto italiano: perché? - “Se pensi di dominare il mercato senza conoscerlo, rischi solo di essere arrogante”. 27/n
“Quando arrivai in Italia Cairo mi disse: ‘se vuoi vincere hai bisogno di qualcuno che conosca bene il nostro calcio e come funziona un club’. E mi fece il nome di Beppe Marotta. Io ho bisogno di manager italiani". 28/n
Superlega? — “Nonaveva il giusto format però era un tentativo di innovare e cambiare. Utile soprattutto per i club italiani che erano indietro rispetto agli altri. Ma non volevamo entrare in conflitto con l’Uefa. E La Champions League resta oggi il miglior torneo possibile". 29/n
“Ho pensato tantissime volte nella mia testa come sarebbe stato vincere una Champions. Ma anche solo sognare di vincerla sembrava impossibile... Ora che siamo in finale però tutti noi nel club abbiamo una incredibile voglia di provarci. E siamo uniti. Noi ci crediamo”. 30/n

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“Essere di nuovo in finale dopo 13 anni è un grande onore e ci siamo arrivati, dopo aver vinto in queste stagioni tutti i trofei in Italia, nonostante la crisi con la quale il mondo del calcio ha dovuto convivere grazie al grande lavoro svolto dai miei manager”. 3/4
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