Thread by @ValeSantaSubito

C’era una volta, tanti anni fa, Twitter.
Era un posto nel quale ognuno scriveva ciò che più gli interessava; c’era chi scriveva di politica, chi di sport, chi di amori vissuti, chi di rapporti appena nati, chi della famiglia e tutto questo veniva scritto come su un diario,

come se nessuno leggesse gli altri.
Era più facile scrivere a “nessuno”, meno sovrastrutture, meno inibizioni, tanto stiamo parlando da soli.
E poi è successo, non so come, che per dei curiosi algoritmi

o perché doveva andare così, abbiamo iniziato a intrecciare le nostre storie, a sentirci meno soli, meno scemi, a provare quel desiderio, quel sentimento, quel dispiacere, quella gioia, perché leggevamo che le provavano anche gli altri.

Abbiamo iniziato a “confidarci” tra estranei, che tanto estranei non erano più.
Ci siamo raccontati cose che non abbiamo mai detto a chi conoscevamo da una vita ed è così che siamo diventati amici.

Ci siamo visti, sentiti, abbiamo partecipato a nozze, nascite e divorzi, abbiamo sofferto quando qualcuno è stato male, ci siamo preoccupati quando qualcuno non trovava dei mezzi per tornare a casa e rassicurati leggendo un banalissimo “sono arrivato”,

ci siamo dispiaciuti dal profondo del cuore quando delle persone omosessuali non sono state accettate dalla famiglia e avremmo voluto essere noi la sua famiglia e magari un po’ lo siamo.
Tutto questo, tutti insieme, tutti con lo stesso animo di condivisione e affetto.

Poi quel Twitter si è rotto, per mille motivi, ma noi, lo zoccolo duro, siamo sempre lì, a leggerci, magari in silenzio, magari senza tutta quella partecipazione di prima, ma ci siamo.

Oggi è un giorno orribile, Sabrina, la nostra Kanguchic ci ha lasciati e con lei la sua risata, il suo finto cinismo che non era tanto finto, perché la vita non era stata buona con lei, ma quel cinismo si tramutava davanti a una gentilezza, a un pensiero, a una carineria,

facendola diventare una cucciolona.
Oggi, noi, lo zoccolo duro, appunto, ci siamo abbracciati virtualmente per l’ultimo saluto a Kangu.
Ti voglio bene Kangu.
Lo so che mi stai rispondendo: ti voglio bene Vava, lo sento.
Ci rivedremo, Sabrina.