Thread by @NonaMikhelidze

Giorni fa ho postato alcuni passaggi dall'introduzione del libro "Guerra e Punizione" di Mikhail Zygar, il famoso giornalista russo; ora vorrei citare alcuni dal suo epilogo. Zygar scrive: “Il 24 febbraio, primo giorno di guerra, circa 140 milioni di persone si sono svegliate/1

senza il futuro che avevano la notte prima. Tutti i piani, tutti i sogni, sono stati distrutti quella mattina. E non per capriccio di un solo uomo. Sono stati divorati dall'impero. Non tutti se ne rendono conto ancora. Molti sono ancora intontiti, intossicati dalla grandezza/2

dell'imperialismo. Abbiamo fumato questa droga per secoli, alimentando la nostra vanità. Il mito della grandezza ci è stato somministrato a forza, iniettato nelle nostre vene, e ci ha fatto eccitare. Abbiamo evaso dalla realtà, non abbiamo più visto ciò che stava accadendo /3

intorno a noi, abbiamo perso la nostra empatia e il nostro latto umano. È ora di smettere con la droga. Perché siamo un pericolo per gli altri e per noi stessi. La storia imperiale è la nostra malattia; è intrinsecamente dipendenza. E i sintomi da astinenza faranno male./4

Ma è inevitabile. Dobbiamo tornare alla realtà e renderci conto di ciò che abbiamo fatto. Dobbiamo imparare questa lezione. Smettere di credere nella nostra unicità. Smettere di essere orgogliosi del nostro vasto territorio. Smettere di pensare di essere speciali./5

Smettere di immaginarci come il centro del mondo, la sua coscienza, la sua fonte di spiritualità. È tutto fandonia. Dobbiamo togliere allo stato il diritto di imporre la sua visione del passato su di noi. Dobbiamo rimboccarci le maniche e reinterpretare completamente la nostra/6

storia, o meglio la storia dei popoli che sono stati vittime dell'impero. Dobbiamo guardare alle storie di coloro che hanno vissuto in Russia per secoli, che sono stati violentati e uccisi per secoli, il dolore smorzato dalla morfina imperiale. Somministrata da governanti che/7

non hanno mai esitato ad aumentare la dose. Guardando indietro, vediamo uno spettacolo terrificante: i nostri antenati, indottrinati a credere di essere vittorie, erano essi stessi vittime. Erano costretti a uccidere, a rallegrarsi dell'uccisione, a vantarsi dell'uccisione. /8

E ci riuscivano. Erano orgogliosi; si eccitavano; scrivevano bei poemi, canzoni e libri che glorificavano il sangue e la violenza, lo schiacciamento delle ossa. E dimenticavano che era il loro stesso sangue, le loro stesse ossa./9

Certo, non solo la Russia è intossicata da questa droga. Colpisce tutti gli imperi. Ma ognuno badi il suo. Noi dobbiamo curare noi stessi. /10

Siamo noi quelli colpevoli di fronte agli ucraini, ai polacchi, ai finlandesi, ai georgiani, ai kazaki, ai kirghisi, agli uzbeki, ai tatari, ai calmucchi, ai tungusi, agli jakuti, ai buryati, e così via./11

È colpa mia non aver capito prima questo. Sono colpevole di fronte agli Ucraini che ora vivono sotto le bombe russe. Ma ora l'impero è per sempre relegato al passato. Alcuni potrebbero sostenere che sia ancora troppo presto per dirlo. Ma non è cosi. Le generazioni future /12

di russi ricorderanno con orrore e vergogna la guerra scatenata da Putin. Si meraviglieranno di come l'arcaico orgoglio abbia dominato le menti delle persone del ventunesimo secolo. E non percorreranno la stessa strada se noi, i loro antenati, portiamo la punizione oggi.” FINE