Thread by @ziggymagenta_d

Benché io pensi che tanta gente sia parecchio avvilita, penso anche che Huxley avesse sostanzialmente ragione quando scriveva
"La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia", "una prigione senza muri dalla quale i prigionieri neanche si sogneranno di fuggire", grazie al

consumo e a uno [pseudo] divertimento attraverso i quali ai servi verrà fatta piacere la loro servitù, che, distratti e manipolati, continueranno a chiamare libertà.
La libertà "non fiorisce in un paese perennemente sul piede di guerra o che si prepara a combattere o in crisi

permanente". La crisi permanente occorre per giustificare il controllo su tutto e tutti. E per giustificare una crisi permanente occorre un nemico permanente.
E il nemico permanente va non solo mostrificato ma perennemente indicato. Perciò l'utilizzo costante di etichette (insul-

tanti) che facilitino alle greggi distratte l'oggetto da odiare a comando. Che esse non mancheranno di apostrofare a pappagallo, in un trionfo di non sequitur.
Perciò penso che Huxley avesse alla fine ragione.
Big Brother is watching you, senza ombra di dubbio. E la neolingua,

qui nel regno del Bispensiero, è ormai un dato di fatto. Ma Huxley aveva ragione quando scriveva ad Orwell che la sua distopia era più probabile di quella di "1984", se non altro per motivi di efficienza.

"Non si può consumare molto se si resta seduti a legger libri",

scriveva, dicendo anche però che a un certo punto l'ignorante sarà tale perché non avrà voluto sapere. Preso da altro, intento a bearsi di chissà quali glorie.
"Il successo salì come spumante alla testa di Bernard, e col tempo lo riconciliò completamente (come deve fare ogni buon

prodotto inebriante) con un mondo che, fino ad allora, aveva trovato davvero insoddisfacente".
Eh.E così ognuno si inebria del successo che può, nello spazietto che ha, nella gabbia in cui resta. Che del resto è quella che glielo garantisce.
Non sarà facile uscire da sta trappola