E' necessario denunciare senza sosta ciò che il sionismo fa nelle sue carceri coloniali, per svelare una volta per tutte che razza di incubo distopico sia "Israele".
🧵"Nelle prigioni è in corso un massacro": la testimonianza del Dr. Aziz Dweik, liberato ieri dopo 9 mesi👇
1/6
"Ciò che sta accadendo nelle prigioni è un vero massacro, dove i palestinesi sono uccisi e affamati sistematicamente.
La prigione del Naqab è peggio di Abu Ghraib e Guantanamo: i soldati agiscono come bande senza regole...uccidono a piacimento e ci affamano per 24 ore".
2/6
"Le nostre vite finiscono in silenzio. Un ragazzo è stato ucciso perché ha chiesto di smettere di insultare i suoi genitori. Un altro perché ha chiesto se ci fosse un cessate-il-fuoco a Gaza.
Le condizioni di salute sono pessime, molti soffrono di infezioni e malattie".
3/6
"Il cibo è insufficiente per i bambini, figuriamoci per gli adulti. Zucchero, sale e frutta non esistono.
Spesso distribuivano esattamente 35 fagiolini ogni 10 detenuti ed era tutto ciò che avevamo per la giornata.
I detenuti vengono totalmente isolati dal mondo esterno".
4/6
"Per chi fa domande, chi parla, chi si ribella, la punizione sono le aggressioni dei cani o il pestaggio a morte con le bastonate. Abbiamo visto ragazzi portati via dentro sacchi neri. Ci rompono le ossa a calci, a me hanno rotto le braccia".
5/6
"Nessuno chiede pietà, sa che non arriverà. Le condizioni là dentro spezzano il cuore: l'occupazione non conosce giustizia o umanità. Ci spogliano deliberatamente della nostra dignità umana, ma il nostro spirito non sarà mai rotto".
Il termine ‘greenwashing’ si riferisce all’impegno decennale di “Israele” di ricoprire vaste aree della Palestina occupata con boschi e foreste. In apparenza sembra un atto nobile, e nessuna persona razionale sarebbe…
👇🏼
…in disaccordo col fatto che piantare alberi e aumentare il verde sia positivo per l’ambiente e piacevole da vedere. Tuttavia, il punto cruciale è che dietro il sipario verde che “Israele” è stato molto veloce a calare, centinaia di città e villaggi palestinesi che…
👇🏼
…subirono la pulizia etnica durante la Nakba del ‘48 sono scomparsi. Sulle rovine dello storico villaggio di Imwas (Emmaus), per esempio, sorge il National Park of Canada, creato negli anni ‘70 coi finanziamenti del Jewish National Fund of Canada.
Nessun bimbo palestinese è considerato troppo piccolo dai terroristi sionisti per essere abusato, sequestrato o detenuto.
1) Maggio ‘24. Aser Samren, 4 anni, accusato di aver lanciato un sasso, la famiglia si è vista l’IOF piombare in casa.
1/6
2019. Mohammed Rabi Alian, 5 anni, viene accompagnato da suo padre, per mano, alla stazione di polizia a Gerusalemme.
Il piccolo ha ricevuto una convocazione per essere interrogato sull’accusa di lancio di sassi.
2/6
Aprile ‘23. Muhammad Ibrahim Al-Abbasi, 6 anni, detenuto dalla polizia sionista nel corso di un’investigazione dovuta a una denuncia dei coloni che lo avevano visto giocare con la sua pistolina giocattolo dentro la macchina dei genitori.
🧵Euro-Med Monitor ha pubblicato un report di 50 pagine in cui sono raccolte e classificate le testimonianze dei gazawi sopravvissuti nei lager e nelle carceri sioniste in questi 8 mesi.
Sono state verificate 41 diverse forme di tortura.
Penso vadano lette una dietro l’altra.
👇🏼
1) spogliare i detenuti (uomini e donne) 2) ricattare per spingere alla delazione 3) perquisire quotidianamente in intimo 4) insulti e blasfemia 5) legare insieme detenuti nudi 6) sputare e urinare sui detenuti 7) legare mani e piedi per giorni
👇🏼
8) privare dell’identità identificando i detenuti solo con un numero 9) bendare i detenuti per settimane 10) rimuovere il velo alle donne 11) uccidere con l’accanimento della tortura 12) violenza sessuale verbale 13) violenza sessuale fisica
👇🏼
Tra gli scopi principali degli studenti milanesi accampati alla Statale c’è la fine dell’accordo con la Reichman University, situata nei territori occupati del ‘48 a “Herzliya”, a nord di “Tel Aviv”.
Molti si chiedono: ma perchè?
E allora curiosiamo un po’…
1/10
Iniziamo giusto da ieri sera: una bella cerimonia di premiazione per una studentessa-soldato, riservista, da 125 giorni impegnata nell’uccidere bambini di Gaza.
Per il premio si è presa una pausa e si presenta, ça va sans dire, in divisa e col mitra a tracolla.
2/10
Sempre ieri sera, una bella commemorazione per un altro studente ammazza-bambini.
Si è presentata la sorella a ritirare il premio; lui, per fortuna, non poteva 🔻.
Ps. Lì il genocidio di Gaza è chiamato “Guerra delle spade di ferro”.
Iniziato 66 giorni prima nel carcere di Long Kesh, lo sciopero della fame di Robert Gerard Sands, per tutti Bobby, si conclude col suo martirio.
🧵Un thread per ricordare l’uomo, il combattente, il compagno, il sognatore.
1/15
Bobby Sands nacque nel 1954 a Newtownabbey, periferia nord di Belfast, in una famiglia della working-class cattolica, ma passò l’infanzia a Rathcoole, quartiere protestante, e la sua storia è simile a quella di tanti altri giovani, discriminati nell’apartheid degli anni 60.
2/15
Costretto a trasferirsi di continuo a causa delle intimidazioni, crebbe coltivando odio e risentimento verso quelli che per lui e le sorelle, nei racconti della madre erano “il simbolo del male, ma che la TV continuava a dipingere come degli eroi. Ero sempre più confuso”.