Thread by @ReEurode

UMILIAZIONE SUBITA O PIANTO GRECO?
-thread-

Proviamo a ricostruire i fatti collegati alla protesta inscenata da tre ragazze all’orale della maturità, a motivo dell’asserita “umiliazione” subita con la valutazione delle versioni di greco (rispettivamente 7, 11 e 13/20). (1/18)

L’unica insufficienza grave è la prima, ma sui giornali si precisa che «le tre allieve hanno ricevuto votazioni negative o non in linea con le loro aspettative». È stata dunque varata una riforma che ridisegna la maturità attorno alle “aspettative” dello studente? (2/18)

Forse sì. Come forse sono stati riformulati i criteri di valutazione, per cui nel correggere la versione «occorre tenere conto del percorso scolastico di cinque anni», come se non fosse già valutato a parte col sistema dei crediti. (3/18)

Una delle studentesse dichiara: «Non voglio accettare il vostro giudizio che non rispecchia il mio lavoro, […] non tollero la mancanza di rispetto nei miei confronti. […] Voglio smettere di stare al gioco ipocrita di questo sistema scolastico…» (4/18)

Forse trascura il fatto che il «gioco ipocrita» che il sistema scolastico sta perpetrando è proprio la copertura, attraverso valutazioni gonfiate e che ben poco rispecchiano i risultati ottenuti, del decadimento conclamato della preparazione degli allievi. (5/18)

Improvvisamente le allieve si ricordano dei torti subiti:
1. «Certi professori in Dad non hanno fatto lezione per mesi». Mi auguro, ragazze, che al tempo della Dad voi abbiate protestato e supportato coloro che, fra i docenti, si opponevano allo smantellamento della scuola,(6/18)

…perché altrimenti il vostro sarebbe davvero, adesso, un gioco ipocrita.
2. «Altri professori regolarmente non si presentano alle interrogazioni da loro programmate». Di solito lo fanno gli allievi: a Venezia esistono problemi locali altrove sconosciuti. (7/18)

3. «Alcuni insegnanti sono stati cambiati nonostante rimanessero in questa scuola». Ne avete suo tempo chiesto ragione agli ottimi dirigenti scolastici selezionati dal MIM? (8/18)

4. «Docenti che sostituiscono la propria lezione con la lettura dai libri di testo». Eh, però magari sono ottimi “docenti orientatori” o “progettisti PNRR” o sono impegnati nel gestire i fondi di qualche PON, per cui anche voi non esagerate con le pretese… (9/18)

C’erano, ragazze, grandi spazi per lotte coraggiose, nei cinque anni che avete passato al liceo. Lotte che vi avrebbero consentito di entrare in contatto con i più valorosi fra i vostri compagni e docenti, rivendicando il diritto di ottenere una preparazione migliore. (10/18)

Invece, così facendo, ora contribuite semplicemente all’aggressione mediatica a una docente che, in condizioni ormai ostili al suo lavoro, ha fornito una valutazione rigorosa sulla traduzione di un testo che, va detto, quest’anno non era affatto difficile. (11/18)

Ben di rado, nella vita, otterrete valutazioni «in linea con le vostre aspettative». Ben di rado si terrà conto del “percorso” che ha generato vostri deficit di preparazione. E dovreste considerare ingiuriosa una riformulazione “benevola” di un voto… (12/18)

…che implicitamente prenderebbe atto, assumendolo come un vostro limite connaturato, di un certo grado di impreparazione. Dovreste rifiutare di essere usate per muovere un attacco a chi, nella scuola, rifiuta di trasformare la valutazione in una resa. (13/18)

Quanto al grave affronto subito ad opera di questa docente, come si misura? «Professore, un 3,5 in prova d’esame non è dignitoso. Agli atti un 4,5 o un 5 sarebbero stati dei voti che mettevano in luce in egual modo la scarsa comprensione della versione». (14/18)

Tutto questo rumore, dunque, per un 3,5 che avrebbe potuto essere «dignitoso» se trasformato in 4,5? Un punto vale dunque la clamorosa decisione di non sostenere l’orale? Lo sapete, ragazze, che parte integrante dell’orale è anche un momento… (15/18)

…dedicato alla correzione delle prove scritte, in cui il candidato può discutere con la commissione, dimostrare di aver compreso gli errori fatti e vedersi riconoscere un punteggio a ciò collegato, recuperando così anche sul fronte del giudizio finale? (16/18)

Chiudiamo con l’immancabile intervento dell’“associazione dei presidi”, secondo la quale «la responsabilità è di tutta la commissione, che ha sbagliato». Erano forse presenti alla correzione con una delegazione di esperti di greco? (17/18)

No, ma cosa importa? Per loro «doveva esserci qualcuno, a monte, che non faceva succedere quanto accaduto».

Che dire? Almeno le tre ragazze hanno l’attenuante della giovinezza - e magari scrivono pure in un italiano più corretto. (18/18)

Fonti:



.

ilfattoquotidiano.it/2024/06/27/il-…
ilfattoquotidiano.it/2024/06/28/lin…
skuola.net/scuola/scioper…